Abbiamo intervistato il Direttore Generale del Pisa Giovanni Corrado, presente durante la serata dedicata alle finali provinciali del settore calcio a 7 AICS. Tanti i temi affrontati, dallo stadio al progetto tecnico e societario. Ecco le sue dichiarazioni.
Buonasera Giovanni, ultimamente uno dei temi più importanti è quello relativo allo stadio. A che punto siamo col progetto?
“Questo è un progetto che verrà fatto per la città prima ancora che per il Pisa e penso che le istituzioni l’abbiano capito. Non vedo problemi da questo punto di vista. Stiamo cercando adesso di capire le mosse da fare, a breve incontreremo il comune e presenteremo il nuovo progetto. A quel punto capiremo i lavori da fare e lo comunicheremo in maniera precisa e puntuale. Lavoriamo alacremente e con efficienza.”
Una battuta rapida riguardo una notizia di strettissima attualità. Ieri sono stati resi noti i parametri relativi ai ripescaggi. La penalizzazione non sembra essere più un problema, anche se ne sapremo di più nelle prossime settimane. Ci pensate?
“Ogni anno succedono tante cose in questo senso. Bisogna capire prima quali saranno le graduatorie relative ai ripescaggi e se ci saranno squadre della Serie B che non riusciranno a iscriversi al 30 giugno.”
L’altro grande tema è quello relativo all’allenatore. Come società avete detto di gradire un progetto pluriennale riguardo alla guida tecnica. La città aspetta un annuncio.
“La nostra volontà è proprio questa, avviare un progetto pluriennale e propositivo, ma non ci dev’essere ansia perché vogliamo ponderare le scelte con calma in maniera oculata. Abbiamo delle idee in testa, molte meno di quelle che la stampa spesso ha sollevato. Vogliamo far crescere il Pisa e la società, per fare una stagione da protagonisti. La città può stare tranquilla perché di allenatori e giocatori ce ne sono tanti, ma di società ce ne sono poche. In questo calcio in crisi noi ci siamo e siamo solidi. Quello che è importante è crescere di pari passo: società, squadra e tifosi, tutti insieme. Quando la squadra dovesse raggiungere nei prossimi anni serie più importanti, bisognerà poi avere la solidità per rimanerci. Queste sono le nostre intenzioni.”
Vi ispirate al modello SPAL?
“La Spal è un vero e proprio esempio virtuoso, insegna che da un progetto, dal lavoro sullo stadio e sulla squadra, ci sia la possibilità di porre le basi per arrivare in alto. La SPAL ha speso molto meno del Pisa quest’anno. E’ una società che durerà a lungo e funziona a 360 gradi. Il tifoso del Pisa deve sperare che la società faccia le scelte giuste per poter durare a lungo. Andare in B e festeggiare e poi magari comunicare che la B non si può più fare è una sconfitta per tutti. Invece bisogna portare avanti un progetto e mettere le basi per lavorare nel tempo. Pisa non si può più permettere di gioire il tempo di un’estate e poi arrivare a non pagare gli stipendi, non avere l’acqua negli spogliatoi e veder rovinata la propria immagine. Io dico che la cosa più bella è ottenere un risultato sportivo basato su solide fondamenta.”
Per quanto riguarda la composizione della rosa, il Pisa dovrà avere 8 calciatori under 23. Quanto condizionerà le scelte di calciomercato?
“Quella degli under è una valutazione che stiamo facendo, ma anzi ci abbiamo già ragionato da tempo. In un campionato lungo e difficile come quello della Serie C i ricambi sono molto importanti. Ma anche in Serie B si è visto questo perché molto spesso la differenza l’hanno fatta anche le seconde linee. E’un aspetto di cui stiamo tenendo conto cercando non solo con giocatori di prima fascia, ma anche con giovani di prima fascia che hanno svolto ruoli importanti.”
Avete già capito quali giocatori attualmente di proprietà del Pisa faranno ancora parte del progetto?
“Voglio che appartengano al Pisa tutti quei giocatori che vedono in noi la loro prima scelta. Abbiamo fatto un rompete le righe anche anticipato perché tutti possano riflettere sul loro futuro. Una volta scelta la guida tecnica e stabilita la nostra linea parleremo con tutti perché vogliamo che vedano Pisa come la prima scelta, è questo il primo presupposto. A prescindere dalla categoria, perché diversamente si parte dai presupposti sbagliati. In Italia Pisa oggi è un’eccezione a partire dal pagamento degli emolumenti puntualmente ogni mese perché raramente avviene una cosa del genere nel calcio. Questo è uno degli aspetti che deve far capire che Pisa debba essere considerata una prima scelta.”
Siamo a una serata dedicata al calcio amatoriale. Prima di chiudere, una curiosità. Ci risulta che tu abbia fatto il calciatore a livello dilettantistico. E’ vero?
Sì, è vero! Ho giocato in Eccellenza con la maglia della Sampolese.
Grazie Giovanni per la disponibilità.
Grazie e a presto.