Oggi alla sede del Pisa di Montacchiello Daniele Mannini ha incontrato i giornalisti per parlare del momento della squadra e di vari temi. Ecco le sue risposte alle domande degli addetti ai lavori.
Come state vivendo questo momento, forse la squadra sta facendo fatica a fare quel salto di qualità? “Ci saremmo augurati tutti di fare una striscia di risultati positivi, e parlo di vittorie, non pareggi. Queste vittorie son venute meno. Dal cambio di allenatore è partito un nuovo timing, il lavoro fatto prima non è stato buttato, certo, però abbiamo quasi ricominciato da capo. “
Il rapporto con Pazienza e i rapporti all’interno dello spogliatoio. “C’è sempre stata grande disponibilità e grande professionalità soprattutto da parte del mister. Ascoltiamo e facciamo tutto quello che ci viene chiesto, il difficile è metterlo in pratica con gli avversari a volte. Sulla teoria siamo sempre tutti d’accordo. Il giocatore intelligente calcisticamente e bravo a fare l’allenatore è un mito da sfatare. Gestire 20 persone, sfruttando le caratteristiche di ognuno è una cosa che col giocatore non c’entra assolutamente niente. Ho trovato Pazienza pronto con idee ben chiare. Adesso bisogna seguirle e con il tempo arriveremo a trovare questa continuità di risultati. Sappiamo che non è un momento in cui non possiamo essere felici, le aspettative erano altre quindi non vedendo questa striscia di risultati è normale non essere contenti.”
Quattro partite in cui non riusciamo a vincere. Qual è la chiave di lettura? “Dipende dai punti di vista, come ho detto forse è bene ripartire dall’inizio. Per costruire qualcosa che funzione, che vince, ci vuole tempo. I meccanismi devono essere oliati. Si riparte col cronometro da zero e quest’anno è così. Il tempo comunque nel calcio non esiste.”
Quanto può rendere di più questa squadra? “Non lo so, non ne ho idea, non mi va nemmeno di sbilanciarmi. Ci sono state però cose dall’inizio dell’anno che non sono.”
Dovete ancora trovare la vostra identità? “Penso che da quando è arrivato il mister ci sono state poche gare. La prima pareggiata all’ultimo, ma c’è stata una buona prestazione. La seconda invece è la terza partita di un turno infrasettimanale. Sono tutte gare che vanno contestualizzate. Si fa fatica a giudicarle per questo. Stiamo ancora cercando la soluzione ottimale. “
Come stai alla luce della sostituzione del primo tempo dell’ultima gara? “Giocare tre partite così ravvicinate non è facile. Per incidere sulla partita devo star bene e il mio è un gioco fisico, non gioco tacco punta come dice mio nonno. Il momento in cui non riesco a imprimere il gioco sugli avversari non sono al meglio. Non posso essere soddisfatto delle mie prestazioni. Il mister mi ha visto stanco quindi ha ritenuto opportuno operare così. “
Tra poco c’è il derby, una partita importantissima. Per te è anche una prima volta. “Il derby è sicuramente la partita, si sente tantissimo nell’ambiente, sappiamo bene cosa rappresenta. Prima abbiamo da vincere quella di lunedì, poi avremo tempo per pensarci. VIncere aiuta a vinceren on mi fa impazzire come modo di dire, ma le cose vanno viste una alla volta. Sarà il mio primo derby. E’ un pensiero fisso quello del derby, che accantoniamo per lunedì ma tiriamo fuori la prossima settimana. Se lunedì perdiamo sono fischi e pernacchie. Prima vinciamo quella, poi pensiamo al derby. “
Cosa ne pensi della situazione del pubblico? “Ho letto stamattina il comunicato della curva, è normale che la città in un periodo in cui si va poco allo stadio, dal momento che chiede più biglietti è una cosa bella e rara che va tutelata. D’altra parte c’è anche la società che vuole lo stadio nuovo e ci sono dei tempi tecnici che incidono. Stiamo pagando anche la burocrazia.”
Il primo posto è ancora fattibile? “Per quello che ho visto fino ad oggi abbiamo dimostrato di non avere il passo della prima, è un dato di fatto, ma il calcio si fa di settimana in settimana. Quello che può essere andato bene una settimana prima magari la settimana dopo non riesci più a esprimerlo. Stiamo lavorando per la continuità di risultati.”
Da un punto di vista tattico con Pazienza ha trovato più stabilità? “Girare tanti ruol non è facile. Più tempo gioco in un ruolo, più penso di esprimermi al meglio. Per le squadre i meccanismi sono delicati, così come per i calciatori. Migliorerò partita dopo partita, trovando continuità nel ruolo mi esprimerò al massimo. Contestualizzandolo alle ultime tre partite, essendo un ruolo molto dispendioso, non essendo più un ragazzino, è normale che nelle tre partite perdo qualcosa.”
Come mai hai parlato così poco in sala stampa? “La società gestisce lo spazio per i calciatori. Non decido io se parlare o no.”