Il tecnico del Pisa Luca D’Angelo ha anticipato i temi della trasferta di domani, per il ritorno in campo dei nerazzurri in campionato contro il Cittadella. L’allenatore ha parlato con i giornalisti presenti dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi.
Al di là della vittoria con lo Spezia, il Pisa è reduce da tre sconfitte consecutive in trasferta, di cui l’ultima a Pescara, a “casa sua”. In questi giorni è stata studiata qualche soluzione differente, soprattutto per la difesa?
Il discorso dei gol presi è una responsabilità complessiva di squadra, non solo della difesa. Abbiamo la tendenza a farli, dobbiamo ridurre questo numero invece per i passivi. Il rendimento esterno deve migliorare.
E’ stato preparato qualcosa di particolare?
Il Cittadella è una squadra nell’elite della Serie B, sono due anni che si gioca la promozione in Serie A. Si giocheranno la promozione diretta, perché conoscono il campionato di Serie B e hanno un allenatore molto bravo, con giocatori che sanno attaccare bene la profondità. Dovremo giocare una grande gara.
Cosa cambia con la squalifica di Marconi?
Gli altri quattro attaccanti sono tutti a disposizione, nessuno di questi ha le caratteristiche di Marconi. Sono giocatori diversi che però stanno tutti bene e e potranno essere utili dall’inizio o a partita in corso. Sicuramente però giocheremo a 2 punte, con il 3-5-2 o il 4-3-1-2.
Il Pisa ha subito il maggior numero di gol nel secondo tempo. Si tratta di un caso o qualcosa che merita di essere analizzata?
Dopo 12 partite la statistica inizia ad avere un peso matematico. Probabilmente quando la gara è meno tattica e le squadre si allungano soffriamo di più. In tutti i campionati però negli ultimi 15 minuti di gioco la tattica diventa meno importante con le cose che cambiano anche con le sostituzioni. Dobbiamo ancora entrare meglio in confidenza con la categoria, logicamente l’anno scorso eravamo abituati a dominare, quest’anno la Serie B è naturalmente un campionato diverso.
Le ultime partite in trasferta il Pisa non ha segnato gol. Da cosa dipende?
A parte la gara con il Pescara, la più brutta, nelle altre gare non abbiamo fatto gol solo per colpa del caso. Abbiamo avuto 3-4 pali a tu per tu col portiere, sintomo che la squadra produce gioco.
Il Pisa soffre questi ambienti “ovattati” senza tifosi. E’ così?
Abbiamo un grande seguito di tifosi, non dico che giocheremo in casa, ma siamo fortunati. Ma noi dobbiamo essere in grado di vincere anche se la gara si giocasse a porte chiuse. Per un uomo di calcio è sempre meglio giocare davanti a tante persone. Dobbiamo però avere rispetto e avere la giusta paura, perché è una delle squadre più importante della categoria.
Quale è stata la crescita di Di Quinzio? Quanto può essere importante da qui alla fine del campionato, anche per un discorso tecnico?
Ora è più che pronto per giocare, dopo i problemi che ha avuto questa estate. Siamo convinti che da qui alla fine del girone di ritorno sarà ancora più importante per noi.
Cosa ne pensa del Var?
Credo che sia una decisione molto giusta, perché ormai il calcio va in quella direzione. Verosimilmente toglierà qualcosa a livello emotivo, però c’è da dire che ci sarà più giustizia in campo ed è un fattore molto importante, non lasciando esclusivamente all’arbitro la possibilità di sbagliare. Io avrei cominciato anche domani, ma è bene che la tecnologia sia messa del tutto a puntino anche per gli uomini che se ne dovranno occupare.
Tornando al Cittadella, come affrontare un avversario capace di praticare un gioco offensivo specializzato nei ribaltamenti di fronte?
Sono forti a ribaltare l’azione, dovremo essere bravi a fare le marcature preventive. Noi giochiamo, ma è ovvio che in determinate situazioni i difensori centrali e i centrocampisti dovranno mantenere una posizione più guardinga. Anche loro però si dovranno preoccupare della nostra squadra.
Il Pisa ha margini di miglioramento?
Se un allenatore pensasse che il Pisa fosse già arrivato avremmo un problema. Dobbiamo lavorare anche molto sulla nostra autostima, perché a volte siamo timorosi degli avversari. nessuna squadra è imbattibile nel calcio e noi abbiamo la possibilità di vincere, se ce la giochiamo al massimo delle nostre possibilità, ma non se siamo titubanti. Dalla mia squadra vorrei più sfrontatezza e meno preoccupazioni. Tipo “Pisa non si piega”, una cosa del genere. Dobbiamo essere più felici di giocare, non andare in affanno perché magari stiamo vincendo nel secondo tempo.