Se il Pisa può ancora aspirare, nonostante non vinca da 7 partite, a raggiungere ancora l’ottavo o addirittura il settimo posto in classifica, lo deve a Gaetano Masucci, un supereroe silenzioso che, nei momenti più bui, si fa sempre trovare pronto. Carisma, attaccamento alla maglia, sacrificio e abnegazione. Imparate da lui, fatelo per lui, credeteci per una città.
UN GOL DA NUMERO UNO – La storia di Tano a Pisa si intreccia a doppio fino con quella della famiglia Corrado. Arrivato nel gennaio 2017, a pochi giorni dalla cessione delle quote dei Petroni, Tano è retrocesso con la squadra di Gattuso in Serie C, diventando, a partire dalla stagione successiva, un vero e proprio faro dello spogliatoio nerazzurro. Ha vissuto momenti brutti e momenti belli, diventando passo dopo passo, la nostra bandiera. Soprannominato “il nostro Mertens” dal presidente Giuseppe Corrado, Masucci ha sempre abbinato classe e tecnica, riuscendo raggiungere vette importantissime sui colpi di testa, nonostante non sia un gigante, a causa dei suoi 173 centimetri. Ieri contro il Brescia, ancora una volta, Tano ha dato una lezione di calcio e di atletismo, saltando in mezzo ai due centrali avversari, alti rispettivamente 187 e 188 centimetri. Applausi a scena aperta.
IL MIGLIORE ANNO – Proprio ieri Tano ha siglato il suo gol numero 6 stagionale che migliora il suo dato di sempre in nerazzurro, risalente alla prima stagione in Serie B, quando siglò lo stesso numero di reti in 26 partite. Quest’anno è riuscito a segnare però 6 gol in ‘sole’ 23 presenze, di fatto rendendo poeticamente la sua probabile ultime stagione in nerazzurro come la migliore, statisticamente parlando, dopo ben 185 partite e 31 gol tra campionato, playoff e coppe con la maglia del Pisa. Specialmente in questa stagione ha dimostrato di essere, ancora una volta di più, un grande uomo spogliatoio. Non solo ieri quando ha siglato la rete del pareggio, ma anche nelle scorse settimane quando, pur stando fuori, ha sempre incitato i compagni a dare il meglio. A inizio anno, quando il Pisa non aveva praticamente attaccanti dato che Torregrossa era ancora infortunato e Gliozzi non era ancora arrivato dal mercato c’era sempre Masucci a tentare di togliere le castagne dal fuoco nei momenti più difficili. Quando i titolari sono venuti meno per problemi atletici o disciplinari, a causa di squalifiche, Tano si è sempre fatto trovare pronto, segnando gol pesantissimi.
LA SUA ULTIMA? – Quella di ieri però potrebbe essere tristemente la sua ultima partita in nerazzurro. E’ ormai risaputo da tempo che Masucci potrebbe presto appendere le scarpette al chiodo. La sua ultima parola arriverà nel finale di stagione, ma ieri in sala stampa ci è parso che, da più parti, il passo d’addio fosse davvero dietro l’angolo. Masucci, se non rinnoverà per un altro anno, dovrebbe comunque rimanere nei quadri dirigenziali del Pisa, come altri prima di lui con questa società, ad esempio Lisuzzo e Moscardelli. Anche di fronte a questa eventualità, Masucci ha messo la squadra prima di sé stesso, decidendo di prendersi un cartellino giallo e sapendo che non avrebbe potuto disputare in casa l’ultima di campionato. Adesso la squadra ha una motivazione in più per raggiungere questi playoff. Far sì che Masucci possa festeggiare le sue ultime partite da professionista tenendo vivo ancora il sogno playoff. Un sogno quasi destinato a restare tale, ma chissà che proprio quest’ultimo brivido non possa portare a quella scossa che tanto aspettiamo. Nel frattempo, chiunque vincerà le elezioni a Pisa, dove si vota tra oggi e domani, valuti l’opportunità di consegnare le chiavi della città a Tano, di realizzare una statua in una delle piazze pisane, di prendere contatto con qualche laboratorio segreto, in maniera lecita o illecita, per capire se è possibile clonarlo. E voi ragazzi, se qualche nerazzurro è in ascolto o per caso legge queste righe… fatelo anche per lui cazzo.