Era davvero molto difficile fare meglio di così. Due vittorie e due pareggi in campionato, la qualificazione in Coppa Italia e un precampionato funzionale e senza sbavature. Pippo Inzaghi si è preso questo Pisa e la squadra pende dalle sue labbra. Gli obiettivi sono chiari e adesso la sosta avrà solo il compito di far venire ancora più fame e voglia.
ADATTARSI A OGNI SITUAZIONE – Cosa ci ha fatto capire, una volta di più, la vittoria con la Reggiana? Che i nerazzurri hanno sì, una propria identità, ma che Inzaghi analizza e rispetta l’avversario, sapendo adattarsi al suo gioco. Quello di adattarsi ai propri giocatori e al gioco degli avversari era una delle poetiche anche di un altro grande allenatore nerazzurro, Luca D’Angelo. Non a caso, quando il Pisa è stato messo nelle mani di chi aveva una filosofia opposta, non ha saputo rendere. Inzaghi insomma incarna prepotentemente, nel gioco e nella filosofia di gestione, facendo un paragone con la letteratura, il Principe di Machiavelli. Secondo il filosofo infatti il principe, per conservare il potere, dovrebbe essere capace di adattare la propria condotta al mutare delle circostanze e dei tempi. Una lezione di vita più che di potere, che dovrebbe servire per tutti. E mai come in questi anni è servita tanto ai giocatori nerazzurri, quanto allo stesso Inzaghi.
TUTTI IN CAMPO – Se nelle scorse partite il mantra dell’allenatore è sempre stato quello di dare fiducia e aspettare risposte dal gruppo storico, questa volta l’allenatore ci ha tenuto ad andare alla sosta avendo messo in campo tutti i calciatori a disposizione, compresi Rus e Mlakar, chiacchierati calciatori che a un certo punto sembravano essere anche in uscita. All’allenatore adesso il compito di recuperarli mentalmente. Finora l’allenatore nerazzurro, anche nella gestione dello spogliatoio, non ha sbagliato un colpo.
I TURNI INFRASETTIMANALI – C’è un dato che impressiona e che era emerso, specialmente, nel corso degli ultimi due anni precedenti. La squadra non riusciva mai a tenere il campo per tutta la partita. A volte si lasciava a casa un primo tempo, a volte un secondo, spesso e volentieri atleticamente il Pisa non riusciva portare in fondo la partita. Da questi ultimi tre turni, compresa la gara di martedì contro il Cittadella, il Pisa non ha mai dato segni di cedimento e se l’ha fatto, magari nel finale della gare con la Reggiana, non è mai sembrata alle corde. Il Pisa di Inzaghi insomma si porta a casa un agosto che lascia il segno anche da questo punto di vista, con una squadra capace di dimostrare che, dal punto di vista atletico, non molla di un centimetro.
INIZIO DI STAGIONE DA INCORNICIARE, GUARDANDO SALERNO – E’ stato insomma un inizio di stagione da incorniciare, con due vittorie e due pareggi in campionato e un momentaneo primo posto in classifica, almeno per una notte. Chissà cosa deciderà il giudice sportivo dopo il supplemento di indagine in merito al pareggio con il Cittadella, che potrebbe anche proiettare il Pisa più avanti in graduatoria. La sosta servirà per ricaricare le batterie, per inserire i vari Lind e Abildgaard nello scacchiere di Inzaghi, assieme a tutti gli altri nuovi giocatori. Può esserci ottimismo, questo Pisa è davvero molto difficile che fallisca la qualificazione ai playoff. Il tecnico ieri ha però invitato a “non montarsi la testa”. Per mantenere questo stato di forma e di mentalità occorrerà più di ogni altra cosa rimanere umili. A Salerno questa componente non dovrà mancare contro una squadra davvero molto difficile da affrontare.