Una lunga trattativa durata settimane, un tira e molla infinito con l’ostruzionismo del Maccabi Tel Aviv. Cohen è prigioniero del suo club in Israele, ma vuole l’Europa. Pochi giorni fa lo sfogo su Instagram, ma la società gli dichiara guerra. Il Pisa non molla, ora fase di diplomazia e silenzio. Tutto sulla trattativa più complicata e affascinante dell’estate.
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI – Le prime notizie di un interessamento per Yonatan Cohen, attaccante 25 enne del Maccabi Tel Aviv, da settimane nel mirino dei nerazzurri, arrivano dal media israeliano OneIl, e riprese da Tuttomercatoweb che in Italia riporta di questo interessamento. Il martellamento mediatico rimbalza sui quotidiani israeliani, da “Sport Walla” a “Sport One”, passando per “Middle east in 24“, dove si sviscera la trattativa. Fin dall’inizio il valore del cartellino viene fissato a una cifra superiore ai 2 milioni e mezzo, con un contratto fino al 2024 e non sarà facile strapparlo a meno di una offerta importante al club d’Israele. A gennaio su di lui si era fatto avanti il Torino, ma poi non era arrivata la fumata bianca a causa di una richiesta di 3 milioni di euro da parte del Maccabi. Il calciatore della nazionale di Israele era conteso anche dal Monza, che insieme alla società nerazzurra aveva fatto una prima proposta per il cartellino del giocatore, poi rifiutata, pari a circa un milione, ma il Monza non si è più fatto avanti. Il Pisa non molla la presa e rilancia a 1,5 milioni di euro. Il presidente del Maccabi Mitch Goldhaar però nicchia ancora e arriva la prima spaccatura tra giocatore e dirigenza. Il giocatore, già in ombra nella gara di andata di qualificazione della Conference League con il Sutjeska, venendo sostituito e lasciando il campo in maniera stizzita, tanto che il tecnico Patrick van Leeuwen ha dichiarato in conferenza stampa: “Dovrà imparare a comportarsi quando viene sostituito”. Altro sintomo di spaccatura quando il giocatore non si era presentato agli allenamenti e la società lo aveva portato a fare un test Covid-19, risultando poi negativo. Da lì il Maccabi sembrava più aperto a miti consigli e i giornalisti israeliani avevano raccolto questa confidenza: “Se i vertici del Pisa accetteranno di alzare l’offerta intorno ai 2 milioni di euro, l’affare si può fare”.
LO SFOGO – L’attaccante però cede di testa, pubblicando uno sfogo su instagram: “Ho raggiunto ogni obiettivo al Maccabi. Voglio crescere e non posso lasciare che gli ostacoli che si trovavano davanti a me mi fermino. Sono un giocatore di Maccabi dall’età di 6 anni. Sono sempre stato e sempre sarò un Maccabista in ogni fibra del mio corpo. Cerco di non ascoltare i pettegolezzi su di me ma non ho scelta, è inevitabile. La mia casa sarà sempre Maccabi Tel Aviv. Dicono di me che la mia testa sia già in Italia, ma io sono qui e voglio solo crescere, andare avanti. Non sto agendo contro nessuno. C’è una persona dietro al giocatore e quello che succede dentro di me è naturale e legittimo. Voglio rispetto. Ogni il giovane calciatore sa che il sogno più grande è andare in Europa e quando arriva l’opportunità, devi coglierla al volo. Ho 25 anni, le opportunità stanno diminuendo. Spero di avere la piena comprensione e il pieno sostegno dal gruppo che mi ha dato e al quale ho dato tutto. Vi amo”.
LA REAZIONE DELLA SOCIETA’ – Lo sfogo ha generato una durissima reazione da parte dell’amministratore delegato della società. Lo stesso giorno infatti il club del Maccabi ha inaugurato un nuovo store all’interno del proprio stadio, al quale era presente il direttore generale Sharon Tamam, che ha rilasciato parole al vetriolo: “Per quanto ci riguarda, non c’è nessun caso, c’è un giocatore ha un contratto con noi per altre tre stagioni”. Il manager del club, ha proseguito dicendo: “Abbiamo visto ciò che ha scritto il giocatore su instagram, ma la questione è interna e come tale la tratteremo. Troveremo un modo per risolvere questo problema ed è per questo che siamo delusi dal modo in cui ha scelto di dire le cose. Non ci faremo calcare la mano”.
L’ULTIMA OFFERTA E LE PAROLE DI CORRADO – L’ultima offerta del Pisa, vicina a 1,9 milioni di euro, si compone così: 1,5 milioni di euro + 300 mila di bonus e il 15% sulla rivendita. A 50 Canale, nel corso del “Diario Nerazzurro”, il presidente Corrado parla apertamente della trattativa: ‘’Cohen speriamo che salga sul treno o sull’aereo che porta a Pisa! È un giocatore importante che si adatterebbe al nostro progetto, forse anche più importante di un campionato di Serie B. però credo che noi quest’anno abbiamo preso giocatori tutti importanti fino adesso. Nei nostri 5 anni questa è la fase di maggiore investimento, c’è una logica in tutto questo”.
LE ULTIME NOTIZIE – Il Pisa, dopo l’ottimismo del presidente, resta alla finestra, sfruttando la situazione. Il giocatore intanto non è stato convocato e non ha giocato contro il Trnava nell’ultima gara di Conference League, inoltre non si allenerà più con i propri compagni fin quando non termineranno, in un senso o in un altro, i negoziati tra le due società. La rottura è totale. Parallelamente il Maccabi Tel Aviv sta trattando altri giocatori. Gli israeliani infatti hanno un disperato bisogno di un centrocampista offensivo, un’ala al posto di Yonatan Cohen e un attaccante. Questo forse è l’ostacolo più importante della trattativa. Si apre così una fase di silenzio che negli ultimi 2 giorni sta dominando la scena. Niente è più emerso da ambienti vicini alle due società, come nei giorni scorsi e a trattare direttamente adesso sono Chiellini, Giovanni Corrado e il presidente canadese del Maccabi Mitch Goldhaar. La diplomazia è al lavoro, nella speranza che dopo questo fine settimana, ci possano essere novità sostanziali.
FONTI: TMW, LA NAZIONE, FONTI ISRAELIANE, TUTTOPISA, 50 CANALE