Non ve lo nascondo, ho dormito sì o no due ore stanotte. Sono tornato da Genova alle 2, ho stemperato l’accumulo di adrenalina alle 5 con un film e alle 7 ero già in piedi per programmare la giornata. Pazienza, la vita è troppo breve per dormire dopo una partita del genere. Mi sono svegliato, oltre a un doppio caffè in mano, con una convinzione. Se si vincono anche le partite sporche… beh allora potrebbe essere davvero l’anno giusto. Io ci credo.
Quello di ieri sera è stato forse uno dei capolavori tattici del Pisa di Inzaghi dell’intero campionato. Chiamiamola vittoria della maturità, della consapevolezza, del sacrificio. Chiamatela come volete. “La difesa va col pilota automatico ormai” ha dichiarato il tecnico a fine gara, ma in realtà è tutta la squadra che si muove come una grande orchestra. Dalla visuale privilegiata del punto più alto del Ferraris è stato bello apprezzare una caratteristica. I giocatori si muovevano come un unico organismo pluricellulare sia con il pallone, sia senza tra i piedi. C’era un’intesa di rara bellezza in quel dipinto giallo fluo.
Il mister ha azzeccato tutto. Dal modo in cui l’ha preparata in soli due giorni, spremendo come un limone a fine serata mentre cerca di condire l’ultimo drink i suoi giocatori, fino ai cambi, funzionali e senza errori. Dalla ‘legge del giallo’ con Piccinini al posto di Hojholt, fino ad accelerare le operazioni già prima dell’ammonizione di Bonfanti, ieri davvero in ombra per poi blindare il risultato a fine gara. Anche nel momento più difficile il Pisa non ha mai subito tante conclusioni da parte dei blucerchiati e Semper ha fatto pochi ma decisivi interventi.
E poi parliamo di Tramoni, quando un giocatore non si vede per tutta la partita, sembra che non sia la sua serata, ma poi alla prima occasione punisce tutti allora dentro di lui albergano i geni del campione. Io ci credo, ne sono convinto, la stagione 2024-25 potrebbe essere ricordata a lungo.