Nel corso della puntata numero 71 di Finestra Sull’Arena è intervenuto telefonicamente Claudio Sclosa, ex centrocampista neroazzurro ai tempi della gestione Anconetani, uno degli eroi di quel pomeriggio indimenticabile dello “Zini” di Cremona. Rivedi la puntata e rileggi le parole di Sclosa.
Hai giocato in tante squadre nella tua carriera, con maglie prestigiose quali Torino e Lazio, ma a Pisa hai lasciato il cuore.
A Pisa ho lasciato il cuore, è il luogo dove è nata mia figlia ed ho un legame fortissimo che mi lega tuttora con la città e con la squadra di calcio. Impossibile per me non ricordare quei due anni, il primo con la conquista della serie A ed il secondo con la salvezza ottenuta all’ultima giornata e con la vittoria della Mitropa Cup: vincere è sempre bello ovviamente, ma noi eravamo davvero una grande squadra e giocavamo un ottimo calcio. Non c’è che dire: il presidente Anconetani le squadre le sapeva costruire bene.
Domenica il Pisa torna ad affrontare la Cremonese. Nel 1986-87 in trasferta faceste la storia, aggiudicandovi la partita e la promozione in Serie A: Tu segnasti un rigore e propiziasti il gol di Piovanelli.
La partita di Cremona è un momento splendido della mia carriera. Giocammo contro una squadra che non aveva mai perso in casa e che era stata in testa alla classifica per tutto il campionato, noi invece avevamo un solo risultato a disposizione. Ricordo ancora il calcio di rigore conquistato da Cecconi e la mia trasformazione sotto il muro dei nostri tifosi, poi l’assist per lo splendido goal di Piovanelli; fu una vittoria di tutta la squadra, un gruppo che per tutta la stagione aveva dimostrato di avere un grande spirito. Fu infatti un’annata travagliata, visto che alla fine del girone di andata avevamo appena quattro punti di margine sulla zona retrocessione. Mettemmo poi a referto un girone di ritorno davvero importante, ma a tre giornate dalla fine del torneo andammo a perdere una partita incredibile a Cagliari dopo essere passati in vantaggio. Sembrava tutto finito, ma la domenica successiva vincemmo all’Arena Garibaldi contro la Lazio e poi andammo a giocarci il tutto per tutto a Cremona, con l’esito che voi tutti ben conoscete. Fosse stato un film avremmo parlato di thriller, visto che si tratta di calcio credo sia corretto parlare di leggenda.
Quest’anno la Serie B non ha squadre che possano catalizzare l’attenzione interamente su di esse, ma è molto equilibrata. Probabilmente è il campionato più equilibrato degli ultimi anni. Che ne pensi?
La serie B è un campionato estremamente interessante, può essere considerato un laboratorio dove è possibile costruire buoni allenatori e buoni giocatori e soprattutto dove può essere ancora perseguita l’idea di bel calcio. L’Empoli è un buon esempio di società che da anni opera in maniera estremamente intelligente nel panorama del calcio italiano ; e comunque questa stagione in cadetteria ci sono a mio avviso cinque, sei squadre davvero forti che possono ambire al salto nella massima serie.
Se torniamo a Cremona, non si può pensare a Gigi Simoni che sta giocando la partita più importante con la vita.
Mister Gigi Simoni è stato fondamentale per me, per certi versi è stato l’artefice della mia seconda carriera visto che proprio a Pisa fui spostato a fare il centrocampista centrale dopo che nelle stagioni precedenti avevo giocato da esterno e mi ero troppo spesso limitato a fare il compitino ma senza brillare particolarmente. Spero con tutto il cuore che possa vincere la sua partita più importante.
Hai fatto il calciatore, oggi sei osservatore e sei stato anche procuratore sportivo. Si può dire che nel calcio hai fatto e visto tutto.
Io ho il calcio nel sangue, posso dire che il pallone è la mia droga; sono però un uomo di campo, lo sono sempre stato e non ho mai avuto particolare interesse per tutte le situazioni di contorno. Spero il prima possibile di tornare a Pisa: il legame che ho con i colori nerazzurri non svanirà mai.
Con la collaborazione de Il Pisa Siamo Noi