Da tanto ormai ci si interroga su quale sia il modulo migliore per questo Pisa, se il 4-3-1-2 che fece la fortuna della scorsa stagione, pur senza stupire in questa, o un più solido 3-5-2. Il Pisa può giocare in entrambe le maniere, ma qual è lo schema più efficace? Intanto De Vitis suona la carica.
QUALE SCHEMA? – Solidità o fantasia? Praticità o estro? Sono queste le domande che affollano la mente di tanti su quale schema praticare per giocare in maniera efficace. C’è però un difetto che accomuna entrambi i modi di giocare. Il Pisa non verticalizza. La squadra infatti, giunta al limite dell’area, difficilmente manda dritto per dritto gli attaccanti in porta, ma preferisce sempre allargare per un gioco monocorde, con i cross che arrivano sempre dalle fasce per la testa di Marconi o Masucci. Con un 4-3-1-2 ci si aspetterebbe che i trequartisti spingessero gli attaccanti ad aggirare le marcature, con verticalizzazioni precise, invece questo non accade e si preferisce sempre allargare il pallone per le fasce, un gioco che si presta più al 3-5-2 invece che al 4-3-1-2. Forse è complice anche l’assenza di Soddimo, l’unico che abbia dimostrato di poter giocare verticalmente. Senza di lui sono i lanci lunghi di Gucher e De Vitis l’arma del Pisa, come registi troppo arretrati per far male, salvo rari casi. In più i numeri sembrano non mentire. Con il 4-3-1-2 infatti, il Pisa ha una media di 1,06 punti a partita, ottenendo 17 punti in 16 gare giocate e 26 reti subite in 16 gare (1,62 gol subiti a partita), mentre col 3-5-2 i numeri sono decisamente più incoraggianti. Il Pisa infatti ha ottenuto 14 punti in 9 partite, con una media di 1,44 punti a partita e 8 reti subite in 9 gare (0,88 gol subiti a partita). D’Angelo è quindi di fronte a una scelta: insistere col 4-3-1-2 e sperare che le cose cambino in positivo oppure, anche complice gli imminenti ritorni in gruppo di Ingrosso e Meroni, provare a tornare al 3-5-2?
DE VITIS – In chiusura alcune dichiarazioni di Alessandro De Vitis sul momento della squadra, fornite direttamente dall’ufficio stampa del Pisa: «È innegabile che in quest’ultimo periodo stiamo raccogliendo meno di ciò che avremmo meritato. Dobbiamo serrare le fila: è un momento difficile, mancano 13 partite e credo ci sia tutto il tempo per risollevarsi». Sulla pressione: «Dobbiamo essere consapevoli che siamo quasi a marzo e le partite hanno un peso specifico diverso rispetto a quelle che si potevano giocare a inizio campionato. La sana pressione fa bene, ci tiene svegli e vivi».