Si chiude con una sconfitta il girone d’andata di Serie B. Per il Pisa un’occasione, seppur tra molte attenuanti, di mettersi sotto e continuare a lavorare a testa bassa, concentrandosi anche sul calciomercato. Nel frattempo i problemi di Lucca condizionano anche il mercato.
UNA GARA DA RESET – Pisa-Frosinone è la partita da reset dei nerazzurri di quest’anno. Ormai da qualche stagione infatti c’è almeno una sonora sconfitta da ricordare, senza appello. Quella col Frosinone è stata la classica partita in cui i nerazzurri non sono mai stati in grado di dominare il gioco, ma in cui l’inerzia è sempre stata in favore degli avversari. Sovrastati nell’intensità, nella velocità, tatticamente (per stessa ammissione di D’Angelo) e sul profilo qualitativo. La rete del vantaggio, rende più amaro il passivo e conferma che i nerazzurri sanno anche soffrire. Nella stagione 2020/21 diverse le partite così: Da Spal-Pisa 4-0 passando per Pisa-Cittadella 1-4, le più significative. Nel 2019/20 fu invece il 3-0 subito col Pescara, mentre nel 2018/19, l’anno della promozione, fu il 4-1 contro la Carrarese la prima vera gara da reset. A differenza del passato però questa gara da reset è diversa. Non ci sono grandi lezioni da imparare, ma solo un brutto momento dal quale venirne a capo. Il Pisa oggettivamente ha recuperato male dal Covid-19, per quanto la società abbia fatto di tutto per evitare accuratamente di parlare dell’argomento, e per tornare competitivi probabilmente serviranno un altro paio di settimane. Solo l’onestà intellettuale di Luca D’Angelo è stata chiara da questo punto di vista. Per quanto si è visto, il rischio di essere indietro atleticamente anche per la prossima sfida con la Spal è alto e la speranza è che qualcuno faccia i salti mortali per essere in forma e di gamba per quando arriverà sabato prossimo. Per fortuna c’è una mini sosta alle porte, prima di un febbraio infernale che determinerà con molta probabilità il futuro della stagione, ma occorrerà una sterzata in tempi molto brevi perché tutte le avversarie dirette stanno vincendo.
LUCCA TRA CRISI E CASO – Il caso Lorenzo Lucca è sotto gli occhi di tutti. Il giocatore, da inizio dicembre, non riesce a disputare più di un’ora di gioco e si ferma con molta frequenza. 57′ minuti disputati contro il Como, 25′ scarsi contro il Lecce, una mancata convocazione col Cosenza e una convocazione per modo di dire contro il Frosinone, perché anche in questo caso il giocatore si è dovuto sedere in tribuna e la società lo ha messo in lista, in tutta onestà, solo per non dare indicazioni agli avversari. Il ginocchio ha creato non pochi grattacapi al ragazzo, tra terapie e allenamenti differenziati. Nessun infortunio grave, ma solo una pesante infiammazione che si ripresenta ormai ciclicamente e non gli permette di effettuare un’intera settimana di allenamenti con regolarità, con lo stop sempre dietro l’angolo. Il problema Lucca se lo porta dietro da questa primavera, da quando si fece male con il Palermo e saltò diverse partite di campionato dovendo subire anche un intervento chirurgico. Il problema è anche la crisi sotto porta di Lucca, il cui ultimo gol risale al 2 ottobre 2021, oltre 3 mesi fa. Tanto, forse troppo per un attaccante il cui obiettivo primario è fare gol. Il presidente Corrado parlò addirittura di una cifra di 20 milioni di euro per la cessione a giugno, per permettere a Knaster di rientrare nei suoi investimenti, ma più la confidenza col gol si allontana, più il giocatore tarderà a tornare in campo (anche se ieri sera la società ha assicurato che il recupero è molto vicino), più anche la valutazione economica sarà meno importante per il suo cartellino. Col rischio che alcune società chiedano più soldi a gennaio perché sanno perfettamente che al Pisa serve un attaccante da integrare in rosa. A conti fatti è questo il vero problema dei nerazzurri visto che la squadra segna solo un gol a partita dal 2 ottobre, con l’unica eccezione delle due reti segnate a Cosenza e ha un grande bisogno di afflusso di reti se vuole continuare a essere competitiva. Anche in questo caso le parole di D’Angelo prima di Pisa-Frosinone sono un’evidenza da questo punto di vista, anche in vista del mercato.