Quante volte, nel calcio, sentiamo dire le parole “sconfitta da dimenticare in fretta”? Col senno di poi in realtà, a cosa servono le sconfitte se non a ricordarci che bisogna imparare da esse per superare la crisi? Ecco perché il Pisa si trova nelle condizioni di dover tenere ben presenti le batoste subite, perché il campionato non aspetta e bisogna imparare in fretta da esse.
Come al solito tra San Piero a Grado e l’Arena Garibaldi, il Pisa sta lavorando in ottica Spal, forse l’avversario più difficile da affrontare in questo momento, capace di non subire gol da cinque partite consecutive, a differenza del Pisa che in trasferta prende gol da 23 partite di fila. Strappare un pareggio potrebbe già profumare di impresa e il vero test non è neanche quello contro la forte compagine retrocessa dalla Serie A e che punta a ritornarci già da questa stagione. I veri test saranno, soprattutto, le sfide contro Ascoli e Pescara, dai quali si capirà definitivamente di che pasta è fatta la squadra e se questo rappresenterà un momento passeggero o, invece, se le tutte le preoccupazioni delle ultime settimane sono fondate. Intanto la squadra di D’Angelo, se vorrà uscire da questa crisi, dovrà conservare dentro di sé il passeggero oscuro travestito da sconfitta. Solo imparando dai propri errori si potrà fare di necessità virtù, sperando che basti. Intanto le soluzioni allo studio di D’Angelo per il momento, in vista di Ferrara, sono tre. La prima prevede difesa a quattro con Caracciolo e De Vitis centrali, la seconda vedrebbe giocare Masetti al posto di De Vitis, sempre con la difesa a quattro, mentre la terza è sfruttare la difesa a tre con il possibile avvicendamento anche di Pisano o, addirittura, anche Gucher, in posizione di centrale. Qualunque sia la scelta, visto che è difficile prevedere l’impiego di Meroni, che ieri non era ancora tornato ad allenarsi, saranno soluzioni d’emergenza.