Centinaia di tifosi accorsi a Storo nell’ultima settimana per vedere i propri beniamini. Pisa, nel tifo, è una perla rara in un contesto italiano in cui i numeri dicono tutt’altro, un patrimonio che va preservato. Ecco perché la passione del tifo deve andare di pari passo con le responsabilità e le promesse della società. Infine una riflessione sul momento attuale del mercato neroazzurro e la fotogallery dei tifosi a Storo.
C’ERANO TUTTI A STORO – Sono stati giorni intensi in quel di Storo, non solo per i giocatori del Pisa, ma anche per i tifosi. Tra i gruppi organizzati della Curva Nord e il commovente striscione di saluto per la sorella di sciarpa Selene, il tifoso che da Navacchio è andato in motorino fino in Trentino, passando per tutti i vari pisani da lontano, come i “pisani al nord”, i “pisani in Versilia” e il “Pisa club Casciana terme” oltre ad altri numerosi storici gruppi dell’Arena come il Centro di Coordinamento, il Club Autonomo Neroazzurro e di tanti settori dell’Arena come la Gradinata 1909 (e sicuramente dimentichiamo qualcuno, ma non ce ne vogliano), appare evidente che, nonostante le tante difficoltà degli ultimi due anni tra crisi e cambi societari, retrocessioni e delusioni, i pisani rispondano sempre presente.
L’AMORE E I SOGNI – L’amore del pubblico neroazzurro nei confronti dei propri colori è incredibile. Mentre da altre parti d’Italia, ma anche in Toscana, ci sono piazze che vedono paradossalmente ridursi il numero dei propri supporter sensibilmente a fronte addirittura di promozioni in categorie superiori, lo zoccolo duro del tifo dei pisani resta una perla sospesa nel tempo ed è ammirevole. Una tifoseria che sogna, tra nuovi e vecchi ultras, famiglie, giovani e meno giovani, tutti meritevoli di vedere realizzati i propri sogni, di veder mantenute le promesse di gloria che sono state fatte in questi anni da vecchie e nuove società, perché l’entusiasmo e l’amore della gente non cali.
LE RESPONSABILITA’ – I pisani hanno risposto come sempre presente e adesso, nell’ultimo mese che resta di calciomercato, starà alla società rispondere a sua volta con i fatti, per vedere coronato un sogno e per mantenere quella promessa di vedere immutate le speranze di tutti, così come disse qualche giorno fa Corrado al CDS: “Nascerà una squadra competitiva, per disputare un campionato da protagonista”. Non sono però pochi i problemi all’orizzonte, poiché il mercato del Pisa, soprattutto per gli over, al momento è bloccato. Il motivo è presto detto; vi sono infatti diversi giocatori che non rientrano più nei piani della società per motivazioni tecniche, per motivazioni economiche (stipendi troppo alte) oppure per motivazioni numeriche (ci sono troppi over), che stanno rifiutando le varie destinazioni loro proposte o che non hanno mercato. Il rischio, per alcuni, potrebbe essere quello di rimanere fuori squadra, mentre per altri di essere reintegrati. Proprio mercoledì il DS del Pisa Gemmi aveva dichiarato sulle nostre pagine: “chi rifiuta di andar via rimarrà fuori squadra. Non ci facciamo ricattare da nessuno.” Sappiamo infatti che Petkovic ha già rifiutato una proposta del Venezia, Eusepi più di una proposta, una delle più forti provenienti dal Vicenza e Gucher, che pure ha rifiutato un paio di soluzioni. Tra i possibili partenti ci sarebbe anche Masucci. Ecco perché, per adesso, è arrivato solo Moscardelli dal mercato neroazzurro, oltre ai due giovani acquistati la scorsa stagione Petruccelli e Meroni, senza contare i due acquisti annunciati dal DS, ovvero Gori e Brignani. Gioco forza sono infatti partiti Lisuzzo, (fine contratto, il giocatore poi farà parte dei quadri tecnici a patentino ottenuto), Mannini (che si è lasciato malissimo con la società), Peralta e Giannone, ma per i piani delle cessioni previsti da Gemmi, non basta. I fatti e le mosse del Pisa sul mercato, sia in uscita che in entrata, ci dicono due cose: prima di tutto il Pisa ha bisogno di ridurre il proprio monte ingaggi e, secondariamente, il budget è inferiore rispetto alla scorsa stagione. Gli indizi sono molteplici, a cominciare dalle parole dello stesso Corrado alla presentazione di Gemmi: “faremo il meglio con le risorse a disposizione” e “mangiamo per quello che cacciamo”, ma anche le parole dello stesso Gemmi: “per un direttore sportivo il budget non è un valore aggiunto, ma una ipotesi di alibi”. Inoltre, rispetto allo scorso anno quando fu comunicato che il budget per la squadra fosse di 5 milioni di euro, a domanda diretta sull’ammontare del budget non è stata data risposta. Insomma, nonostante gli indizi di un ridimensionamento e gli attuali problemi del blocco del mercato per i motivi sopra citati, tutto questo non dev’essere appunto un alibi per raggiungere gli obiettivi di mettere su una squadra competitiva e che punti a un campionato da protagonista, come detto dal presidente. Rimaniamo dunque alla finestra in attesa che la campagna acquisti del Pisa possa decollare, perché è sì vero che manca ancora un mese alla chiusura del mercato neroazzurro e probabilmente i colpi potrebbero arrivare tutti nel finale, ma nel mese di luglio non è stata una campagna acquisti/cessioni facile.
LA FOTOGALLERY DEI TIFOSI A STORO