Un pareggio 0-0, senza fare il salto di qualità, e poi ancora il silenzio. La società ha deciso, pur su gentile richiesta, rispettando le gerarchie, da parte della stampa, di non parlare al termine di Pisa-Cremonese. Nel frattempo ci si interroga sulla presenza di Knaster all’Arena Garibaldi e su un attacco, dal punto di vista del gioco, che deve cambiare marcia, anche con svolte tattiche.
IL SILENZIO – Per la terza volta il Pisa ha scelto di non rispondere ai suoi tifosi. Ieri infatti, dopo la partita, abbiamo chiesto se qualcuno della società volesse intervenire. La società però ha deciso di non rispondere. La presenza di patron Knaster non poteva certo essere casuale nell’economia di tutti i problemi avvenuti nelle ultime settimane, da uno stadio che cade a pezzi alla mancata partenza del centro sportivo, passando per una squadra che continua a non decollare e con una tifoseria che ha invocato a gran voce un chiarimento, una guida, di essere semplicemente tranquillizzata. Un silenzio deleterio, perché basterebbe davvero così poco e invece no. Niente è peggio di una (speriamo ancora apparente) indifferenza. Niente. Un silenzio che non è una novità. Dopo il primo anno e mezzo la famiglia Corrado ha cambiato stile. Se prima partecipava costantemente a tutte le trasmissioni televisive, oggi invece si è passati dalla parte opposta. Dai tempi delle famose “anime nere” che hanno fatto mettere distanza dopo l’annata 2017-18, non si è però mai tornati ai “primi tempi” e lo stile è stato quello di poche e centellinate conferenze stampa, in momenti strategici. L’unico ad aver parlato con maggiore presenza è il direttore generale Giovanni Corrado, venuto in conferenza stampa per presentare Aquilani, Stefanelli e in due-tre occasioni nel corso di questa prima parte di stagione. La piazza di Pisa sta chiedendo di essere ascoltata e di potersi interfacciare per risolvere delle problematiche e per avere alcuni chiarimenti. Basterebbe semplicemente una conferenza stampa aperta. Resta da capire però il motivo che ha portato Knaster a Pisa, dopo quasi tre mesi, all’Arena Garibaldi. Incontri col sindaco all’orizzonte per parlare dello stadio? Per il momento però non trapela niente del genere e, anzi, Knaster sarebbe già ripartito. Staremo a vedere.
DAY AFTER – In casa il rendimento continua a non essere dei migliori. Anche una prestazione come quella con la Cremonese, rischia di essere un’altra incompiuta. Sicuramente è stata una prestazione positiva e il Pisa ha anche fatto la partita, ma i soliti problemi strutturali hanno impedito la vittoria. Stavolta il nodo principale è quello del reparto offensivo, mentre al contrario la difesa ha visto un’ottima prestazione di Hermannsson, che non ha fatto rimpiangere nessuno degli assenti e dei sostituiti. L’attacco non va a segno, ormai lo sappiamo, al netto di tante buone occasioni avute, più delle ultime apparizioni dentro e fuori le mura amiche. Ormai è chiaro come il sole. Non è solo un bomber a mancare, che servirà come il pane, ma neanche Moreo può continuare ad andare in giro per il campo come una scheggia impazzita. O meglio, può farlo, se solo avesse un partner d’attacco, una vera prima punta, con la quale dialogare. Così proprio non può funzionare e non può certo essere un gol segnato in 13 partite a fare la differenza. Per Aquilani è arrivato il momento di valutare seriamente il ricorso al tandem d’attacco, oppure di inserire Moreo in una posizione diversa, a sinistra, a destra o sulla trequarti, perché quando è stato schierato in quella posizione è riuscito a dare il meglio di sé. Davanti ci vuole un attaccante vero, di quelli che segnano. Già sta rinunciando al playmaker, con l’effetto di mettere in secondo piano sia Barberis, sia Miguel Veloso, che ora non sembrano più essere una priorità. L’evoluzione tattica di questo Pisa adesso dovrebbe andare in questa direzione.