Ieri sera è andata in onda la diciassettesima puntata di Finestra sull’Arena. Due i graditi ospiti telefonici della trasmissione: il collega Massimo Corsini di Punto Radio e l’ex giocatore del Pisa Nicola Ciotola. Tanti i temi della serata, dalla questione stadio al calciomercato, passando per la prossima sfida tra Pisa e Monza. Rivedi la puntata e rileggi le parole di Ciotola.
Numerosi i temi di discussione della diciassettesima puntata di Finestra Sull’Arena. La serata è iniziata parlando di calciomercato, con i nomi dei possibili nuovi acquisti. Inoltre uno sguardo al mercato in uscita. Quindi una virata verso Pisa-Monza, con un occhio alla gara d’andata e l’intervista a Nicola Ciotola che ha risposto alle nostre domande. Infine la questione stadio con l’articolo di Cascina Notizie a seguito di Primo Piano, su Punto Radio, di Massimo Marini. Ne abbiamo discusso con Massimo Corsini.
Quando si sente il nome di Nicola Ciotola tornano alla mente i momenti finali di Pisa-Monza. Una corsa infinita, un boato, il pubblico che ti trascina al gol e poi la storia che fa il suo corso.
“Ricordo bene quella partita, sull’1-0 ai tempi supplementari il tempo non passava mai. Soprattutto quando il Monza si avvicinava verso la nostra area c’era tanta sofferenza. Presi palla prima del centrocampo e da lì ascoltai il boato del pubblico, che quasi mi voleva spingere in rete, ma la porta era lontanissima, quasi 60 metri. Ricordo anche Braglia che mi disse di andare alla bandierina. Alla fine ho fatto di testa mia e ho fatto un gran gol. Fu una rete frutto dell’istinto. Se avessimo fatto il 2-0 sarebbe finita la partita e così è stato.”
Oggi sei al Fondi. Come sta andando la stagione?
“Siamo partiti male, adesso va meglio. L’obiettivo è la salvezza, speriamo di raggiungerla quanto prima possibile.”
Quell’anno avevi tanti senatori importanti, ad esempio Zattarin, Ferrigno etc. Cosa vuol dire avere questi giocatori alle spalle che ti guidano in questa categoria?
“Sono quei giocatori che fanno la differenza, danno una grossa mano, danno il consiglio giusto, giocatori affidabili che possono risolvere la partita e non sbagliano mai le partite. C’erano da noi giocatori esperti che ci spronavano a dare il massimo.”
C’è stata una lunga pausa adesso in campionato. Fa bene una pausa così lunga?
“Secondo me la pausa giusta sono due settimane, 21 giorni sono tanti, otto giorni liberi per obbligo, un calciatore che si ferma per otto giorni e poi riprende è quasi come facesse un ritiro. Era meglio come qualche anno fa, c’era una pausa il 31 e poi si riprendeva a giocare dopo l’Epifania. “
Stai continuando a seguire il Pisa? Come lo vedi?
“Il Pisa sta facendo bene, ora da gennaio comincia un altro campionato. Il Pisa ora non ha nulla da perdere, deve dare tutto, cercare di vincere il più possibile sperando che il Livorno stecchi qualche partita.”
La Serie C attuale è lontana parente della C che vincesti. La qualità si è abbassata. In questi campionati quella squadra poteva vincere in carrozza o quasi.
“Il livello si è abbassato, di tutto il calcio italiano. Adesso ci sono molto più giovani e tante regole. Non è la Serie C di una volta. Tutto è cambiato. Prima se non eri forte ed eri giovane non giocavi mai, oggi molti giovani giocano perché devono giocare. Cambia anche la settimana, non è più come una volta in cui si vedeva chi si allenava e ci si regolava di conseguenza. Oggi con queste regole già sai chi gioca la domenica dal martedì.”
Grazie Nicola!
Grazie a voi!