Cosa resta del derby? Dopo la sconfitta di Livorno è tempo di ritornare sull’ultima partita e di fare una piccola valutazione dell’ultimo mese e mezzo del Pisa. La statistica, implacabile, dice che i nerazzurri sono ultimi come rendimento nelle ultime 6 partite. La squadra di D’Angelo infatti non vince dal 15 settembre scorso. Occorre una precisa inversione di rotta, con il calendario che, partite alla mano, diventerà un po’ più facile per i nerazzurri, anche se il prossimo esame è quello con la Salernitana di Ventura. Occorre però anche un po’ di maggiore autocritica, per guardare con maggiore lucidità i prossimi impegni.
LA STATISTICA – Non ci si può girare intorno. Il Pisa non è in un buon momento di forma. E’ vero, la squadra di D’Angelo ha affrontato Chievo, Empoli, Venezia, Perugia, Crotone e ha disputato il derby col Livorno, ma in queste 6 partite ha racimolato solo 3 punti e, insieme alla Virtus Entella, si trova all’ultimo posto se si prendono in esame i risultati delle ultime sei gare. Se è vero che contro il Chievo il Pisa è stato cinico ed è stato recuperato dai gialloblu dopo un vantaggio di due reti, mentre contro l’Empoli è arrivata una sconfitta giocando quasi alla pari, il Pisa riesce sempre meno a imporre il suo gioco. In particolare, se è di assoluto valore il pareggio contro il Crotone, perché il valore di ottenere il pareggio soffrendo contro una squadra nettamente più forte del Pisa sia sulla carta che in campo è importante, non si può far finta di niente dopo la sconfitta di Livorno, per altro una squadra ultima in classifica, senza gioco e senza idee, rianimata solo ed esclusivamente da questo derby. La vittoria manca adesso dal 15 settembre, oltre 40 giorni dopo il 4-1 con la Cremonese.
IL GIORNO DOPO – Per la prima volta ieri, dopo la sconfitta con il Livorno, ci si sarebbe aspettati maggiore autocritica da parte del Pisa. In particolare alcune dichiarazioni post partita, con giocatori e staff tecnico che hanno asserito di aver giocato una delle migliori partite dell’anno, non possono lasciare indifferenti. Lodevole la voglia di difendere agli occhi della stampa i propri tesserati, ma è auspicabile che negli spogliatoi siano volate parole differenti, altrimenti c’è un po’ di cui preoccuparsi per la mancanza di autocritica dopo la sconfitta in un derby così sentito. E’ vero, se si prendono in esame le prestazioni delle due squadre il Pisa ha subito una sconfitta immeritata, ma non è stato in grado, nonostante il predominio territoriale per alcuni tratti della gara, pur con meno brillantezza rispetto a inizio campionato, di buttarla dentro e pareggiare, perciò non ci si può nascondere dietro l’alibi di un Livorno che ha vinto grazie a un autogol. Episodi sì, sfortuna sicuramente, ma anche qualche passaggio a vuoto a livello generale e di alcuni singoli. Come abbiamo visto dalla statistica non è neanche un caso isolato, perciò occorre una maggiore autocritica per guardare con maggiore lucidità la situazione. Non c’è niente di male a riconoscere di star vivendo un momento di leggera crisi, perché dalle crisi si esce anche più forti di prima. Nessun allarmismo, né bisogna strapparsi i capelli, perché il Pisa è ancora sopra la zona retrocessione, ma la classifica si sta assottigliando sempre di più e la sconfitta col Livorno è arrivata nel momento peggiore possibile, poiché se il Pisa avesse vinto sarebbe stata tutta un’altra storia. La squadra ora si deve compattare, grazie anche alla fiducia dell’ambiente che non manca di far sentire il proprio supporto. Il primo obiettivo è lasciarsi alle spalle questa sconfitta e guardare subito al prossimo impegno.