Ospite telefonico nel corso della puntata numero 77 di Finestra Sull’Arena è stato l’ex portiere del Pisa ed attuale direttore sportivo del Messina Davide Morello; insieme a lui si è parlato di quello che è stato, di quello che è ma anche di quello che sarà per quel che riguarda il pallone a tinte neroazzurre. Rivedi la puntata e rileggi le parole di Morello.
Ciao Davide, a Messina ti ritroviamo come Direttore Sportivo. Com’è questa nuova vita?
A Messina è la mia prima esperienza da direttore sportivo, in una bella piazza dove c’è un progetto serio; la sto vivendo nel migliore dei modi, le cose stanno andando bene e lavoro vicino ad un altro ex neroazzurro come Marco Ferrante. Con Petrachi sono sempre in stretto contatto, per me è il numero uno, un esempio di vita ed un modello per la mia nuova professione.
Ormai il derby col Livorno è imminente. Cosa ricordi dei “tuoi” derby?
Come faccio a dimenticare il derby contro il Livorno ? Me lo ricordo come se lo avessi giocato adesso … è una partita che a Pisa è molto sentita e sono sicuro che i giocatori attuali la stanno preparando al meglio. Quell’anno a Livorno pareggiammo per 1 a 1 facendo una buona partita, con i tifosi che ci scortarono con i motorini e che in generale ci stettero sempre molto vicini nonostante la stagione andò come ben sapete. Al ritorno invece vincemmo 2 a 1 con il goal decisivo di Viviani, un momento bellissimo in una partita indimenticabile. Sono partite diverse dalle altre, mi ricordo che sembrava di andare alla guerra per il numero di forze dell’ordine che c’erano fuori dallo stadio ; i punti valgono doppio, la gente ha un calore diverso, le squadre la preparano da settimane. Noi non vedevamo l’ora di scendere in campo … purtroppo poi l’annata andò in maniera per certi versi maledetta, credo lo sappiate meglio di me …
Che ricordi di quegli anni a Pisa?
La promozione in serie B mi è rimasta scolpita nel cuore, la cavalcata con mister Braglia è stata un qualcosa di irripetibile, la finale con il Monza è indimenticabile, ho il DVD a casa e lo faccio vedere sempre ai miei figli. L’anno successivo poi rischiammo di andare in serie A con mister Ventura in panchina, giocavamo un calcio splendido e ci togliemmo molte soddisfazioni. Impossibile quindi per me dimenticare la mia esperienza con la maglia neroazzurra.
E di questo Pisa? Diversamente dal vostro, è stata confermata gran parte del gruppo.
La decisione di mantenere il gruppo dello scorso anno credo sia stata quella giusta per il Pisa, ed anche gli innesti fatti in estate hanno portato nuova linfa nella squadra e quindi credo che debbano essere fatti i complimenti al direttore sportivo Gemmi, credo che la bontà del suo lavoro sia sotto gli occhi di tutti. Oggi come oggi fare il direttore sportivo è una grossa responsabilità, bisogna riuscire a coordinare molteplici aspetti e non sempre è facile farlo al meglio ; non so se è più difficile fare il DS o il portiere, sono due mestieri assai complicati.
La parata più bella che hai fatto a Pisa ?
Forse quella sul calcio di punizione di Diamanti nel derby di ritorno contro il Livorno ; poi a me piaceva giocare con i piedi come voleva mister Ventura, e questa cosa mi portò a fare anche degli errori. Pure nei play off di serie C mi ricordo che feci delle parate importanti, ma il mio rammarico più grande è essere andato via da Pisa con la retrocessione ancora nel cuore, un dolore per me immenso. Ma da parte mia posso assicurarvi che l’impegno quella stagione è sempre stato massimo, e spero che la stessa cosa possa valere anche per i miei compagni di quell’annata così sfortunata.
In collaborazione con Il Pisa Siamo Noi