A fine gara in sala stampa parlano Pazienza, Sabotic e Gucher per il Pisa mentre per il Piacenza parlano Franzini e Della Latta. Queste le dichiarazioni dei protagonisti:
In sala stampa apre mister Michele Pazienza: “Dovremo fare degli accertamenti, nei prossimi giorni vi sapremo dire di più, temo di averlo perso per un po’ di tempo, spero non per il resto della stagione. Per la partita, risultato che non ci aspettavamo, dovevamo fare molto meglio. Prestazione da alti e bassi, fossimo riusciti a sfruttare le poche occasioni avute avremmo avuto più spazi da attaccare. Non ha un motivo specifico non andare davanti alla curva, lo faccio sempre, fin dalle prime partite. Mi dispiace mi venga chiesto solo ora. Ritengo che quello sia un momento che debbano vivere per conto loro, è una mia scelta sempre coerente. In alcune situazioni è mancato quel pizzico di cattiveria in più per buttarla dentro. Gli spazi poi si sono chiusi e si è fatto fatica a trovare lo spazio per far male e attaccare. Se non si sta attenti rischi anche con le ripartenze. Petkovic ha avuto un fastidio alla schiena, una cosa successa all’ultimo momento. Dopo le interviste andrò a parlare con la dirigenza, come ogni partita. Nel calcio non c’è nulla di certo, farò una chiacchierata e vedremo. Vi assicuro che nessuno sapeva i risultati delle altre squadre, abbiamo giocato senza sapere il risultato. Sono contento di giocare subito martedì. Sicuramente ci sarà anche un po’ di turnover.”
Poi è la volta di Sabotic: “Oggi ci è mancato solo il gol, se facevamo gol la potevamo stravincere. Non è facile capire cosa ci manca, è sicuramente un momento difficile. Avremmo più sicurezza tutti se portassimo a casa il risultato. Per me questo risultato è una sconfitta per la squadra che siamo. Per noi pareggiare è come perdere, questo periodo ci fa male a tutti. “
Robert Gucher analizza la partita: “Siamo partiti bene, se riuscivamo a sbloccarla subito poteva cambiare la partita, con i nostri errori ci siamo complicati la vita e a tratti abbiamo anche sofferto un po’ ma ci sta. Ci manca quella cosa di voler vincere a tutti i costi. Se faccio il paragone con la partita con l’Alessandria avevamo meno possesso palla, ma oggi invece quando dovevamo fare la partita mancava qualcosa in più. Creiamo troppo poco e anche le scelte non erano quelle giuste nei passaggi. Ci manca il filotto che ci dia la consapevolezza di essere forti. Purtroppo siamo in un momentaccio, non ci stiamo bene per questo, fa parte del calcio. I fischi ci possono stare, io comunque ringrazio i tifosi che ci stanno vicini per tutti i 90 minuti, ma a fine partita ci sta, è normale. La delusione è normale. Penso anche al fatto che davanti hanno perso entrambe e il tifoso si sente giustamente deluso. Solo tutti insieme possiamo uscire da questa situazione”
Mister Franzini è soddisfatto per il punto guadagnato, anche se con qualche piccolo rammarico: “Non era una gara facile, abbiamo sofferto il giusto. Sapevamo che il Pisa era una squadra forte, siamo stati bravi. Ho un piccolo rammarico, in quattro o cinque potenziali occasioni siamo stati poco lucidi. Non abbiamo avuto quell’istinto per fare gol, lo potevamo fare. La partita era in bilico, nonostante i numerosi cross non siamo mai stati in difficoltà. Il risultato alla fine era giusto. eravamo un po’ peroccupati perché abbiamo avuto tre settimane di sosta e tra i campi di allenamento innevati abbiamo recuperato tre giocatori e persi quattro per infortunio. Non eravamo certo al top. “
Queste le parole di Della Latta che nel finale di intervista chiede scusa a Masucci per la sua entrata: “buon risultato, non è da tutti, siamo venuti con un modulo più difensivo del solito. Non giocare da quasi 20 giorni era una incognita anche per noi. Alla fine è andata bene e siamo contenti per il punto. Con le grandi squadre facciamo sempre bene. Il Pisa ha qualità, dalla cintola in su fanno paura. Noi lo sapevamo e abbiamo rischiato solo in un paio di occasioni. Ho giocato a Pontedera, so che Pisa è una piazza esigente. Volevo chiedere scusa a Masucci per la brutta entrata, non era voluta, ero in ritardo.”