Si è conclusa alle ore 20 la lunghissima sessione di calciomercato che ha visto anche il Pisa impegnato in numerosi movimenti in entrata e in uscita. Tra acquisti, cessioni, prestiti, liste under, over e trattative varie, è arrivato il momento di tirare le somme sul calciomercato nerazzurro firmato dal DS Claudio Chiellini e dal direttore generale Giovanni Corrado.
Per una migliore lettura si consiglia di utilizzare, per approfondire, anche i collegamenti ipertestuali. Domani sera, su Finestra sull’Arena, commenteremo il calciomercato appena concluso con i nostri compagni di viaggio. Intanto buona lettura!
DA D’ANGELO A MARAN – Il calciomercato del Pisa non comincia subito dopo la sconfitta contro il Monza nella finale playoff della scorsa stagione, il 29 maggio scorso, in una gremitissima Arena Garibaldi. Tanto è lo sconforto di tifosi e dirigenza per un traguardo sfuggito ai supplementari, tanto da generare discussioni, nei giorni immediatamente successivi alla finalissima. Inizialmente il tecnico Luca D’Angelo viene confermato dal presidente Corrado, ma si capisce molto presto che le sue sono parole di circostanza, perché rimangono i dubbi della proprietà per proseguire con il tecnico pescarese. Dopo giorni concitati e di silenzio, con un meeting a Forte dei Marmi, è Knaster che decide di esonerare D’Angelo, dando il compito a Giovanni Corrado e Claudio Chiellini di scegliere il nuovo allenatore. Inizia così un casting che si protrae per quasi tutto il mese di giugno. Si fa il nome di De Rossi, poi di Inzaghi, quindi di Corini e Maran. Proprio quest’ultimo è quello che convince di più i dirigenti nerazzurri che gli affidano il nuovo progetto sportivo.
PARTIRE IN RITARDO – Il nuovo allenatore, forte di un decennio passato in Serie A e quattro salvezze nel massimo campionato, viene annunciato il 23 giugno e propone fin da subito il 4-3-2-1 o il 4-3-1-2 come soluzioni tattiche, anche se con filosofie diverse rispetto al modo di mettere in campo di D’Angelo. Il casting per la panchina, dopo l’improvvisa decisione di Knaster di cambiare, genera un ritardo nell’inizio delle operazioni per il calciomercato. Sono gli stessi protagonisti, in conferenza stampa, ma anche a Rovetta, dove di lì a poco inizierà il ritiro, ad ammetterlo. Il Pisa inizia quindi con un handicap da colmare, perché molte società hanno già iniziato a buttarsi sul mercato fin dal mese di giugno, mentre i nerazzurri hanno settimane di ritardo. Il ritiro infatti non è utilissimo a Rovetta e serve più che altro a Maran per conoscere lo zoccolo duro della squadra, i superstiti e un paio di primissimi acquisti sul mercato. Intanto il Pisa riscatta Pietro Beruatto dalla Juventus per 2.1 milioni di euro, un’operazione importante per la società nerazzurra che riporta in città il miglior terzino sinistro dello scorso campionato.
GLI EPURATI – Nel frattempo il Pisa decide di mettere fuori squadra un paio di giocatori che non faranno più parte del progetto sportivo. Il primo è il capitano di lungo corso Robert Gucher, che tuttora non ha trovato squadra. La sua è una situazione molto particolare. I gradi li ha persi a dicembre dello scorso anno e, da quel momento in poi, non è stato più al centro del progetto Pisa, anche nel corso della scorsa stagione. Per tutta l’estate Gucher, così come Davide Marsura, che invece ha iniziato a non far più parte del progetto tra gennaio e febbraio, rimangono lontani dal centro nevralgico della vita dello spogliatoio. Non vengono convocati in ritiro e saranno cedibili per tutta la finestra di mercato, con la cessione sul gong di Marsura che ha risolto il contratto per accasarsi al Modena.
ABBANDONARE LA NAVE E PARTENZE ILLUSTRI – All’inizio di luglio però, come un fulmine a ciel sereno, Samuele Birindelli parte per Monza, acquistato dai brianzoli per 1,5 milioni di euro, sfruttando una clausola rescissoria sul contratto. Il Pisa è furioso ed è preso in contropiede, come è preso in contropiede dall’esigenza di Maxime Leverbe di tentare fortuna altrove, in Serie A. Queste prime due partenze costringeranno la società a rifare praticamente 3/4 della difesa, dando il via alla rivoluzione del reparto. Oltre ai due giocatori infatti, c’è da considerare la questione Caracciolo, che resterà fuori per infortunio fino a novembre-dicembre. Tra le ‘partenze’ ci sono anche i mancati riscatti, come Benali, che ritorna a Crotone, per poi accasarsi a Brescia e Puscas, che rientra al Reading, per poi diventare un giocatore del Genoa, dopo aver aspettato il Pisa. Partono anche Berra, Di Quinzio e Siega, della prima squadra, mentre il trasferimento che fa più discutere è la cessione in prestito con diritto di riscatto di Lorenzo Lucca all’Ajax, un’operazione potenzialmente molto vantaggiosa per il Pisa che, oltre a prendere subito un milione e mezzo di euro, potrebbe arrivare a guadagnare quasi 13 milioni se i lancieri lo riscatteranno a fine stagione. C’è poi il solito esercito di prestiti, con le partenze di Susso Bamba, Bruschi, Panattoni, Cisco, Masetti, Giani, Seck e tanti altri.
GLI ARRIVI DALL’ESTERO – Sulla strada della continuità con la scorsa stagione, con il Pisa pronto a fare un mercato ‘diverso’, con operazioni interessanti anche dall’estero, quest’anno la società ha deciso di rilevare diversi giocatori fuori dai confini italiani. Alcuni scommesse, altri certezze, anche se nessuno di loro ha mai visto il calcio italiano. Il primo ad arrivare è Roko Jureskin, croato che arriva dal campionato slovacco. Giovane e atleticamente fortissimo, deve migliorare nella parte tattica, ma appena viene osservato da Nicola Gaiti, uno degli scout dei nerazzurri, è amore a prima vista. I nerazzurri irrompono poi sul terzino Tomas Esteves del Porto, 20 enne già nel mirino in passato di altre società del calcio italiano e giovane di belle speranze. Arriva poi Adrian Rus, difensore della nazionale rumena che, assieme a Olimpiu Morutan del Galatasaray, forma l’asse tutto rumeno del Pisa. Entrambi, assieme a Marius Marin, sono seguiti dal procuratore Ioan Becali, vero artefice di questa operazione. Proprio Marin caldeggia l’arrivo di Morutan, preparandogli anche il terreno quasi come fosse un procuratore aggiunto in città. Infine arriva anche il giovane Nordstrom, ala 2004 svedese, operazione in prospettiva per la Primavera.
IL MERCATO “DI CATEGORIA” – La società si muove anche per fare arrivare acquisti di categoria. Dall’Empoli arriva il centrale della nazionale under 21 Canestrelli, dopo una sfortunata stagione nel Crotone, retrocesso in Serie C. Viene aggregato negli ultimi giorni di ritiro a Rovetta. Arriva anche Ernesto Torregrossa dalla Sampdoria, nell’ambito di una maxi operazione con i doriani che porta Leverbe in blucerchiato, ma che non va del tutto in porto. Il Pisa infatti aveva praticamente già fatto tutto per far arrivare l’attaccante De Luca, ma all’ultimo minuto, in sede di firma, il giocatore si è tirato indietro, costringendo i dirigenti a virare su altri obiettivi. Arrivano poi Arturo Calabresi dal Lecce, difensore di sicuro affidamento, così come Artur Ionita dal Benevento, centrocampista di consumata esperienza in Serie B. Inoltre il Pisa piazza il colpo Tramoni spendendo 4 milioni di euro per acquistare Matteo più Lisandru dal Cagliari, per mettere a posto la trequarti definitivamente. Insieme a questi profili viene acquistato anche l’attaccante Cissé dall’Atalanta in prestito.
UN INIZIO DIFFICILE – L’inizio però, per motivi diversi, è a dir poco traumatico in campionato. Il mancato amalgama si fa sentire, con tanti giocatori che arrivano dopo la preparazione estiva o che non hanno mai visto il campionato italiano. Maran fa i salti mortali per farli abituare a stare insieme, ma le prime quattro gare ufficiali, una di coppa e tre di campionato, producono un pareggio e tre sconfitte. Ci sono molte attenuanti, ma la squadra nerazzurra soffre tantissimo una difesa che non è ancora al top né della forma, né dell’affiatamento e che forse avrebbe ancora bisogno di un ultimo tassello di esperienza in mezzo. Colpe non da imputare al tecnico Rolando Maran, che cerca di fare i miracoli per velocizzare l’intesa del gruppo. Così facendo si sono regalati punti preziosi a inizio campionato con i nerazzurri a rincorrere.
GLI ULTIMI GIORNI – Rincorre il Pisa anche negli ultimi giorni di mercato. Un meeting in sede dopo le prime due giornate di campionato porta alla decisione di acquistare un ultimo attaccante, già preventivato da tempo, e un difensore. Il Pisa si fionda nuovamente su Moreo, corteggiato da tempo, ma nelle ultime 48 ore succede di tutto. Gli attaccanti disponibili restano sempre meno e per l’attaccante del Brescia Cellino chiude ripetutamente la porta in faccia ai dirigenti del Pisa, anche ad una offerta superiore ai 3 milioni di euro. Non resta quindi che monitorare il mercato. Tanti i giocatori offerti al Pisa, ma alla fine i nerazzurri, per caratteristiche, decidono di virare su Ettore Gliozzi del Como, l’anno scorso 9 reti in Serie B. Un buon profilo, ma non la prima scelta su cui i nerazzurri si erano concentrati da inizio mercato. Sul gong arriva anche Federico Barba dal Benevento, il giocatore che mancava per completare il reparto anche a livello qualitativo.
CIFRE DA CAPOGIRO – Il Pisa non ha mai speso così tanto con 9 milioni di euro circa (Qualcosa più, qualcosa meno) a fronte di potenziali oltre 22 milioni, se tutti i giocatori in prestito con diritto di riscatto fossero confermati a fine stagione. In attesa di conoscere i dati ufficiali per Gliozzi, le cifre considerano l’acquisto di Pietro Beruatto dalla Juventus (2,1 milioni di euro), quello di Adrian Rus (500 mila euro al Fehevar), quindi Morutan dal Galatasaray (prestito oneroso di 150 mila euro con riscatto fissato a 5,5 milioni), i fratelli Tramoni (4 milioni al Cagliari), Ernesto Torregrossa (riscatto fissato a 2,5 milioni), Esteves (riscatto fissato a 6 milioni).
CONCLUSIONE – Come valutare quindi il mercato nerazzurro? Occorre un discorso lungo e complesso, anche ruolo per ruolo, fino ad arrivare a valutazioni extrasportive. Partendo dalla difesa, il reparto si è rinforzato, dati alla mano. Per Berra e Birindelli sono arrivati Esteves e Calabresi che, a conti fatti, offrono garanzie e potenzialità. Sulla sinistra Jureskin non è solo la riserva di Beruatto, riscattato dalla Juve, ma anche un giocatore duttile da inserire in avanti, ma deve ancora ‘sgrezzarsi’ dal punto di vista tattico. Al centro il discorso è diverso. Canestrelli e Rus sono una coppia di centrali tutta da scoprire e la virata su un altro centrale, con la trattativa per Barba, che sarebbe potuto arrivare anche a luglio, poi risoltasi positivamente, dimostra che il Pisa avrebbe dovuto puntare fin da subito su dei centrali di categoria giocando di anticipo per farli ambientare presto e trovare subito l’intesa. Canestrelli e Rus probabilmente tra un paio di mesi saranno tra le coppie difensive più forti del campionato, assieme a Hermannsson, ma devono ancora ingranare e sono stati persi troppi punti preziosi già nelle primissime giornate. La valutazione è però del tutto positiva nella costruzione del reparto, al netto degli inciampi e dei ritardi. Il centrocampo invece è il reparto migliore della squadra. Confermata l’ossatura dello scorso anno con Nagy-Touré-Marin, è arrivato Ionita, che già conosce Maran. Inoltre gli arrivi di Morutan e Tramoni sulla trequarti sono ampiamente un rinforzo, considerando che in quella zona del campo prendono il posto di Benali. Di conseguenza il lavoro nel reparto è pressoché perfetto e senza sbavature. Dove invece la strategia non ha pagato appieno è nel reparto offensivo. Le responsabilità dell’attacco, per tutta la preparazione e le prime gare ufficiali, è andata su Masucci, l’anno scorso il sesto attaccante della rosa, le cui doti non sono discutibili, soprattutto per professionalità e attaccamento, ma che dall’alto dei suoi 37 anni non poteva guidare da titolare il reparto. Poi è stato acquistato il giovane 18enne Moustapha Cissé, aggregato in fretta e furia per i primi impegni ufficiali. Operazione che vale l’investimento per Lucca dello scorso anno, ma che, per motivi diametralmente opposti non può essere una garanzia, bensì una scommessa da vincere. Il giocatore è forte e lo dimostrerà, ma sulla bilancia delle certezze lo spettro pende verso binari incerti. Lungo il corteggiamento per Ernesto Torregrossa, su cui sono state fatte valutazioni diverse. Il Pisa lo ha voluto, lo ha curato e ha scommesso tutto sul suo pronto rientro. Ne sono stati accelerati i tempi di recupero e ha rischiato un nuovo infortunio più lungo del previsto. Forse a fine anno arriverà a segnare più reti della scorsa stagione, ma anche qui, considerando la sua storia clinica, non si doveva rischiare in questo modo e sarebbe dovuto arrivare prima un attaccante più pronto. Infine l’arrivo di Ettore Gliozzi, profilo di categoria e sottovalutato da molti, ma una delle poche mosse sensate che il Pisa poteva fare nel reparto e, per caratteristiche, molto simile a Moreo. La dirigenza però non è riuscita a centrare gran parte dei suoi obiettivi nel reparto offensivo e la sensazione è che avrebbe potuto muoversi prima e meglio. Su De Luca i dirigenti sono rimasti con un pugno di mosche in mano (e meno male, considerando il successivo grave infortunio), col giocatore che ha dato il ben servito in fase di firma, dopo mesi di corteggiamento. Stessa situazione per Moreo, il cui presidente del Brescia Cellino ha effettuato un tira e molla di quasi un mese. Così il Pisa si è buttato su diversi profili disponibili e su cosa rimaneva sul mercato, scegliendo Gliozzi, non la prima scelta, anche se un giocatore valido, su cui però il Como non ha creduto. Se confrontato con il reparto che ha concluso la Serie B a maggio, l’attacco a differenza di altre zone del campo, deve dimostrare tutto il suo valore. Non è stato rinnovato Puscas, è stato ceduto Lucca e al loro posto sono arrivati Gliozzi e Cissé che, oggi, sulla carta, vanno valutati nel lungo periodo, mentre Torregrossa invece è tornato in nerazzurro. Non una strategia pulita, rispetto alle attese generate nell’ambiente. Analizzando a monte, a incidere è stato anche l’intervento della proprietà, le cui decisioni di giugno hanno influenzato a cascata tutto l’operato dei mesi a venire, sovvertendo alcune strategie precostituite. Si tratta della seconda volta che la proprietà interviene su decisioni che, per i dirigenti, sarebbero andate in direzioni diverse, con la mancata partenza di Lucca a gennaio, ponendo un veto sull’operazione Sassuolo, e con l’esonero di D’Angelo. L’obiettivo dichiarato del Pisa è chiaro: “Dopo essere arrivati terzi e aver perso la finale playoff non possiamo più nasconderci – dichiarò Corrado nel corso della presentazione delle maglie ufficiali per la stagione 2022-23 -. Il Pisa ha un obiettivo ed è quello di primeggiare”. Osservando la rosa la squadra ha tutte le carte in regola per ambire a un posto ai playoff. Basterà per primeggiare? Dalla tenuta dell’attacco e dal miglioramento in fase di amalgama della difesa dipenderà il futuro del campionato nerazzurro, ma come sempre sarà il campo a parlare, vero giudice supremo.
LA TABELLA DEGLI ACQUISTI E DELLE CESSIONI:
Acquisti: Beruatto (definitivo, Juventus), Jureskin (definitivo, Sered), Canestrelli (prestito, Empoli), Torregrossa (prestito, Sampdoria), Rus (definitivo, Fehevar), Esteves (prestito, Porto), Morutan (prestito, Galatasaray), Cissé (prestito, Atalanta), Nordstrom (definitivo, Jönköpings), Calabresi (definitivo, Lecce), L. Tramoni (definitivo, Cagliari), M. Tramoni (definitivo, Cagliari) Ionita (definitivo, Benevento), Bandolo (prestito, Juventus), Gaffi (prestito, Sampdoria), Tomljenovic (svincolato), Guadagno (definitivo, Copenaghen), Gliozzi (definitivo, Como), Barba (definitivo, Benevento)
Cessioni: Birindelli (definitivo, Monza), Benali (fine prestito, Crotone), Puscas (fine prestito, Reading), Bruschi (prestito, Pro Sesto), Bamba (prestito, Nd Bilje), Fischer (prestito, Sanremese), Panattoni (prestito, Taranto), Leverbe (prestito, Sampdoria, poi in prestito al Benevento), Berra (definitivo, Sudtirol), Siega (definitivo, Sudtirol), Loria (prestito, Frosinone), Langella (definitivo, Cerignola), Lucca (prestito, Ajax), Di Quinzio (prestito, Lucchese), Cisco (prestito, Virtus Francavilla), Masetti (prestito, Piacenza), Sussi (prestito, Fiorenzuola), Giani (prestito, Fiorenzuola), Quaini (definitivo, Fiorenzuola), Tommasini (prestito, Taranto), Seck (prestito, Empoli), Beghetto (prestito, Perugia), Marsura (svincolato, poi Modena)
LA ROSA DEL PISA
Calciatori Over (massimo 18 giocatori nati fino al 31 dicembre 1998)
1 Nicolas (1988),
4 Caracciolo (1990),
6 Hermannsson (1995),
8 Marin (1998)
10 Torregrossa (1992),
11 Cohen (1996),
15 Touré (1998),
16 Nagy (1995),
17 Sibilli (1996),
18 Mastinu (1991),
20 Beruatto (1998),
22 Livieri (1997),
23 Ionita (1990),
33 Calabresi (1996),
44 Rus (1996),
Gliozzi (1995)
Barba (1993)
Calciatori bandiera (massimo 2 giocatori con almeno 4 anni di tesseramento)
26 Masucci (1984)
30 De Vitis (1992)
Calciatori under (numero illimitato di giocatori nato a partire dall’1 gennaio 1999)
5 Canestrelli (2000),
7 Jureskin (2000),
12 Dekic (1999)
19 Esteves (2002)
27 M. Tramoni (2000)
36 Piccinini (2001),
42 Trdan (2005)
43 Bersnjak (2004)
45 Nordström (2004),
77 L. Tramoni (2003)
80 Morutan (1999)
99 Cissè (2003)
Fuori rosa
senza numero Gucher