Si è conclusa stanotte la lunga maratona del calciomercato estivo, che ha visto i nerazzurri come sempre impegnati in numerose operazioni, tanto in entrata quanto in uscita. Acquisti, cessioni, prestiti, liste under, over, trattative, approfondimenti e intrighi. Adesso è il momento di tirare le somme sul calciomercato nerazzurro firmato dal nuovo direttore sportivo Davide Vaira e dal direttore generale Giovanni Corrado. L’ultimo giorno arrivano anche Abildgaard e Morutan, con la società che rileva ben 9 potenziali titolari complessivamente per una stagione che si prannuncia di grandi ambizioni. Adesso come sempre mettetevi comodi, sarà una lunga lettura.

(Per una migliore lettura si consiglia di interagire con i collegamenti ipertestuali)

Alberto Aquilani, in una delle ultime conferenze stampa del Pisa

AQUILANI E STEFANELLI SALUTANO – L’addio dell’allenatore Alberto Aquilani e del direttore Stefano Stefanelli nasce da due situazioni completamente diverse. Il diesse infatti da mesi era corteggiato dalla Juventus e aveva avvertito per tempo la società nerazzurra che, se da Torino fosse arrivato il via libera, ci sarebbe stata una separazione. Così il Pisa ha iniziato a cercare un sostituto già da tempo per il direttore. Diverso invece l’addio di Alberto Aquilani. Partito con un buon auspicio, con il pieno sostegno della dirigenza, che non voleva metterlo sotto pressione, Aquilani ha avuto tutto il tempo di creare un progetto tecnico che potesse rispondere della sua idea tattica. Il Pisa, anche nei momenti di difficoltà, ha sempre sostenuto l’allenatore per i suoi errori di inesperienza. A un certo punto della stagione però l’inesperienza è divenuta ostinazione e il tecnico nerazzurro ha rischiato in ben due occasioni di essere esonerato. Tuttavia la società ha ritenuto opportuno portare in fondo la stagione. Grave errore del tecnico non essersi mai adattato alle qualità della rosa, insistendo sulla propria filosofia senza mai fare passi indietro sulla sua idea di calcio. Esistevano ancora i presupposti per poter proseguire insieme, ma l’allenatore, fin da un paio di mesi prima del termine del campionato, dapprima ha iniziato a strizzare l’occhio alla Fiorentina, mai respingendo appieno la corte dei Viola, per poi lasciarsi andare in conferenza stampa, rinnegando in parte i giocatori e in parte le scelte della dirigenza. Dichiarazioni che non sono piaciute al presidente e alla proprietà del Pisa. Alla fine tecnico e dirigenza hanno stabilito la separazione di comune accordo. “Fatto di tutto per garantire il massimo dei risultati, auguro al Pisa il meglio”, dichiara in una nota il tecnico. “Proseguire non avrebbe portato a nulla” invece le lapidarie parole del presidente Corrado. Così tra fine maggio e i primi di giugno vi è subito la necessità di cercare un nuovo allenatore e un nuovo direttore sportivo, salutando il progetto biennale per gettare le basi di un nuovo corso.

Inzaghi, Vaira e Giovanni Corrado

IL CASTING PER L’ALLENATORE E IL DIRETTORE SPORTIVO – Inizia così il nuovo casting per tecnico e direttore. La società si muove in parallelo. Emergono i nomi, tra gli altri, di Paolo Zanetti, William Viali, Fabio Caserta e di Massimo Donati, ma il vero sogno nerazzurro per la panchina è quello di Filippo Inzaghi. Knaster arriva anche ad incontrarlo a Forte dei Marmi. Dopo poco tempo la scelta ricadrà proprio sull’ex campione del Mondo ed ex calciatore del Milan. Una scelta che mette tutti d’accordo. Inzaghi si ritroverà così, per cominciare, in attesa del mercato, Moreo, Tramoni, Vignato e Calabresi, calciatori con i quali ha già avuto modo di lavorare in passato. Mantra dell’allenatore, fin dalla sua prima conferenza stampa di presentazione, voler puntare anche sul vecchio gruppo, giudicato fin dalle prime battute come forte e sottovalutato, con risultati inferiori alle qualità della rosa nel precedente campionato. Parole che entreranno presto nel cuore della squadra che inizierà a seguirlo fin da subito in ritiro. Specialmente la frase “Un allenatore deve trovare il vestito giusto per i giocatori che ha. Dobbiamo riconquistare i tifosi”, suscita grande approvazione nell’ambiente, anche in virtù della stagione precedente. Per il nuovo direttore sportivo invece il Pisa va dritto su Renzo Castagnini del Brescia. Dopo un positivo abboccamento tuttavia la trattativa, specialmente con Cellino, si fa difficile per liberare il diesse e quest’ultimo decide di rimanere in Lombardia. Castagnini aveva vinto la concorrenza di Magalini, Paolo Bravo, Mattia Baldini, Luciano Zavagno e Andrea Mancini. Tra i contattati, in un primo momento, vi era anche Davide Vaira, inizialmente uscito dalla ristretta cerchia. A metà giugno però i contatti si intensificano nuovamente con Vaira che incontra la proprietà nell’ormai consueta Forte Dei Marmi. Negli ultimi anni il Pisa e l’ex direttore sportivo del Modena avevano lavorato insieme chiudendo alcune operazioni di mercato. Non solo lo scambio Gliozzi-Bonfanti, ma l’anno prima anche l’affare Ionita oltre all’arrivo in nerazzurro di Gargiulo. I rapporti con Giovanni Corrado erano ottimi, di conseguenza i due, dai caratteri e dalle passioni simili, hanno trovato subito un’intesa anche dal punto di vista lavorativo. Fin dalla prima conferenza stampa Vaira è molto chiaro su quella che sarà la strategia sul mercato. Da un lato condivide l’idea di Inzaghi: “abbiamo le idee super chiare e su come migliorare questa squadra. Oggi andare a trovare sul mercato giocatori più bravi di quelli che giocano nel Pisa non è facile”. Dall’altro la voglia di rispondere al progetto societario andando anche sull’estero: “Il club ha una visione aperta e molto internazionale. Siamo aperti a tutto il mercato e stiamo valutando tanti nomi e profili”. E così sarà.

Barbieri torna alla Juventus

I RISCATTI E I MANCATI RISCATTI – La società nerazzurra decide di non riscattare né Valoti, né D’Alessandro dal Monza, comunicandolo ai brianzoli. Per quanto riguarda D’Alessandro, nonostante le ottime qualità tecniche, i suoi molti infortuni nel corso della stagione scorsa hanno determinato il mancato riscatto del giocatore. Il Pisa così ha scelto di non riscattare il cartellino, fissato a 500 mila euro. Discorso leggermente diverso per Valoti. La società nerazzurra voleva ridurre gli 800 mila euro del riscatto, per poi mollare definitivamente la presa con un’altra idea tattica riguardo al gioco che avrebbe proposto Inzaghi. Anche il presidente Corrado va in televisione a 50 Canale, parlando di una clausola non scattata. Tuttavia nelle carte ufficiali a bilancio e negli stessi comunicati del Pisa, è sempre stato stabilito che non ci fosse alcune clausola particolare per far scattare il riscatto del giocatore. La società poi riscatta Barbieri dalla Juventus per 2,5 milioni, ma i bianconeri lo controriscattano per 3,1 milioni, dando subito ai nerazzurri una plusvalenza. Ottimo affare anche quello di Lorenzo Lucca, ceduto a titolo definitivo all’Udinese per oltre 8 milioni di euro. Segue anche il riscatto di Sibilli da parte del Bari, che torna in Puglia a titolo definitivo e Nagy che viene riscattato dallo Spezia. La Salernitana invece non riscatta Vignato, così come il Pafos non riscatta Rus, che ritornano in nerazzurro.

Inzaghi al lavoro con un ritrovato Touré a Bormio

IL RITIRO DI BORMIO E IL PRIMO ACQUISTO – La società poi decide di non rimanere a Rovetta per il ritiro di quest’anno. Viene scelta una località più elegante e con migliori strutture, anche se più lontana dalla città. Si va a Bormio per un ritiro che accompagnerà i nerazzurri dal 14 al 28 luglio. La società, pur non ammettendolo pubblicamente, stabilisce fin da subito di non voler ripetere l’errore della stagione precedente, con un maxi ritiro di quasi 40 giocatori. Così mette in piedi ben due ritiri. Quello di Bormio, nel quale Inzaghi avrebbe valutato i 28 giocatori a disposizione, ma anche un “contro-ritiro” al Centro Coni di Tirrenia, dedicato a 15 giocatori tagliati, di cui parleremo in paragrafo apposito. Nonostante la società volesse subito mettere a disposizione 3-4 acquisti per il ritiro, le trattative non si fanno da sole e bisogna anche considerare le altre società calcistiche. Il primo giocatore ad arrivare però è Zan Jevsenak, Lo sloveno, 21 anni, nazionale under del proprio paese, arriva a titolo definitivo dal Benfica B per 500mila euro. Anche il Milan lo seguiva un anno fa. Il giocatore salta i primi giorni di ritiro e poi viene aggregato a Bormio. Qui viene subito chiarito il credo tattico di Inzaghi. Un gioco senza tanti fronzoli e pratico, fatto di pressing e aggressività, basato sul 3-4-2-1. Le amichevoli vedono la vittoria dei nerazzurri sui dilettanti dell’Alto Lario per 6-0 nella prima partita. Nella seconda partita invece la squadra di Inzaghi batte 6-1 il Fucina, squadra di Eccellenza, in un’amichevole dai contorni anche social. L’entusiasmo di Inzaghi è palpabile, coinvolgendo sia i giocatori, sia lo staff e i tifosi. Il lavoro si fa sentire e il peso degli allenamenti anche. Con tanti sovraccaricati dall’intenso lavoro la terza partita finisce ‘solo’ 1-0 in amichevole contro il Sondrio. Nella quarta ed ultima partita, infine, arriva un secco 3-0 contro la Pro Patria. Inzaghi subisce solo un gol in queste quattro amichevoli, dando grande priorità al reparto, uno dei più importanti da ricostruire. Merito del tecnico aver infuso anche nuove motivazioni ad alcuni calciatori in difficoltà mentale, come Vignato, Calabresi, Beruatto e Tourè, che appaiono rinati dal ritiro.

Davide Vaira, diesse del Pisa

GLI ALTRI NUOVI ACQUISTI E L’INFORTUNIO DI ESTEVES – Tutti gli acquisti del calciomercato estivo del Pisa nascono da lunghissime trattativeNon solo Jevsenak, seguito tempo. Certo, alcuni obiettivi falliscono, altri vengono letteralmente mollati dalla società. Come Ballet del Como, che i nerazzurri lasciano andare viste le difficoltà nel convincere il giocatore. Lo stesso fa il Pisa per Lapadula, dopo un lungo corteggiamento, ad esempio, mollando la presa prima di Ferragosto. Non va invece in porto la trattativa per lo sloveno Elsnik, che preferirà la Champions League alla Serie B. I nerazzurri valutano anche Tayo Adamarola, 20 anni, ala irlandese, Malachi Boateng, 22 anni, centrocampista inglese e Malcom Ebiowei, acquisti cercati anche da Knaster in persona, ma alla fine la società nerazzurra opterà per non finalizzare nessuno di questi giocatori, preferendo una diversa strategia. Il Pisa valuta poi un avvicendamento tra i pali. Nicolas esegue un intervento di pulizia al ginocchio, ma la società penserà anche di cederlo. Accetterà in seguito di rimanere come secondo portiere, mentre tra i pali il Pisa tratta Adrian Semper, 26 anni, del Como, passando per Boris Radunovic, 28 anni, del Cagliari, quindi Mihai Popa, 20 anni, portiere del Torino e anche Horatju Moldovan, 26 anni, dell’Atletico Madrid. La scelta definitiva ricade sul miglior portiere della scorsa Serie B, Adrian Semper, il miglior acquisto che la società poteva fare per quel ruolo con un investimento importante di 2,5 milioni di euro. Nel frattempo viene organizzata anche un’altra amichevole contro l’Inter. Poco prima della serata di gala del 2 agosto però, il Pisa acquista un altro giocatore. Si tratta del terzino Samuele Angori, lo scorso anno a Pontedera, in arrivo a titolo definitivo dall’Empoli. I nerazzurri lo volevano almeno da maggio, come dimostrano gli articoli della stampa locale. Altro investimento importante, con 1,4 milioni di euro per il suo arrivo. Sia Angori che Semper giocheranno anche uno spezzone di gara con l’Inter. La sfida con i Campioni d’Italia è una vera e propria serata di gala, nella quale i pisani rischiano anche di vincere il match, ma dopo il 90′ i milanesi riescono a pareggiare per 1-1.

Esteves in allenamento

L’entusiasmo però è rotto da un gravissimo infortunio per Tomas Esteves. Il portoghese infatti ha una lesione completa del tendine rotuleo e dovrà stare fuori 9 mesi, operato da un luminare finlandese. Una vera e propria mazzata per l’ambiente. La società così valuta di correre ai ripari. Fino all’ultimo si cerca un sostituto capace di svolgere il ruolo di centrocampista e di esterno. Touré però diventa un valore aggiunto, mentre arriva Mehdi Leris dallo Stoke City, per un milione di euro. Fortemente voluto da Inzaghi il calciatore è già pronto a rompere gli indugi sulla fascia e alla fine il Pisa, dopo aver valutato anche Zanimacchia della Cremonese, per lo meno in quella parte del campo dal punto di vista difensivo, non fa altri acquisti. Prima però viene ufficializzato anche il difensore Giovanni Bonfanti, classe 2003. Il giocatore era stato seguito dallo Sporting Club già a gennaio 2024, ma alla fine i nerazzurri hanno affondato il colpo. Con pazienza la società nerazzurra ha atteso che il calciatore fosse liberato dall’Atalanta ad accordo già raggiunto. Esegue tutta la preparazione con la società bergamasca e si aggrega in nerazzurro in prestito secco. In attacco però i nerazzurri compiono una strategia diversa.

Lind davanti alla foto di Klaus Berggreen

Per almeno un mese hanno seguito con interesse Alexander Lind, aspettando il momento propizio per formalizzare un’offerta. La società così decide di mollare Lapadula, che stava traccheggiando troppo e aveva fatto richieste esagerate, finalizzando l’acquisto del danese del Silkeborg per circa 4 milioni di euro. Una cifra mostruosa che lo rende l’acquisto più oneroso della storia del calcio nerazzurro. Poco dopo viene ufficializzato anche Melthe Hojholt, altro danese, centrocampista classe 2001 in arrivo dall’Aalborg per circa mezzo milione di euro. Tra gli acquisti minori anche quelli di Bassanini e Leoncini. Entrambi non sono stati ceduti e saranno aggregati alla prima squadra. Un altro acquisto che si dimostrerà già prontissimo all’esordio in campionato. Si arriva così agli ultimi giorni di mercato. Con un colpo di scena i nerazzurri tornano a trattare Olimpiu Morutan, il folletto rumeno 25enne, infortunatosi al tendine d’Achille nei mesi precedenti, tanto da saltare gli Europei. Dopo una lunga trattativa che ha coinvolto in prima persona anche il procuratore Ioan Becali, il Pisa lo acquista in prestito con diritto di riscatto fissato a 2 milioni di euro l’ultimo giorno di mercato. Per un paio di giorni la dirigenza blocca anche Alessandro Dellavalle del Torino, ma alla fine non finalizzare l’acquisto. Per il centrocampo invece si cercava un’ultima pedina. Con Oliver Abildgaard la trattativa è nervosa, ma la società alla fine riesce comunque a portare in porto la trattativa per un prestito con diritto di riscatto fissato a 2 milioni. Così si conclude un ricco calciomercato in entrata che consta di ben 9 potenziali titolari per la prima squadra.

Torregrossa

LE CESSIONI E I FUORI ROSA – Molte sono le cessioni che il Pisa effettua nel corso del mercato estivo. A cominciare dallo svincolo di tre giocatori. Il primo è ‘Tano’ Masucci, ritiratosi al termine della scorsa stagione con un addio commovente al calcio e alla maglia nerazzurra. Si svincola anche Andrea Barberis, rimasto solo un anno in nerazzurro. Non scatta la clausola per il rinnovo automatico al 2025, così il giocatore a fine giugno resta libero sul mercato. Anche Miguel Veloso non prosegue il suo rapporto con lo Sporting Club e viene svincolato. Il Pisa opera, di fatto, una discreta svecchiata nella rosa. A fronte di tanti arrivi, anche giovani, i più attempati della rosa vengono ceduti. Ci sono anche ben quindici giocatori che, divisi tra il Centro Coni di Tirrenia e il campo sportivo “Cetilar” di San Piero a Grado, svolgono la loro preparazione personale, tagliati dalla società e fuori rosa. Tra questi Ernesto Torregrossa, tra i cedibili per tutta l’estate. Poi Hjortur Hermannsson, ma anche Ionita, De Vitis o Leverbe. Se ne vanno in prestito Dubickas, Livieri, Giani, Lisandru Tramoni, che trova sistemazione al Bastia, temporaneamente. Ceduto anche Beghetto e i vari giovani come Guadagno, Sala, Durmush e Pavanello. A titolo definitivo salutano Zuelli, alla Carrarese, Nordstrom, che torna in patria, De Vitis, che va al Rimini, Leverbe che va al Vicenza, Hermannsson, che passa alla Carrarese. Pesante la questione dei fuori rosa che, di fatto, pesano moltissimo sul monte ingaggi nerazzurro. Solo Torregrossa e Ionita infatti, rimasti fino all’ultimo in cerca di squadra, valgono oltre 2 milioni di ingaggio netto, una cifra monstre, ma alla fine lasciano. Per tutti e due risoluzione contrattuale insieme con Seck. Torregrossa si accasa subito alla Salernitana. Sul finire anche Santoro trova destinazione all’Arezzo. Di Quinzio potrebbe trovare destinazione in Serie D nei prossimi giorni. Susso Bamba ha offerte dalla Slovenia, dove il mercato chiude il 7 settembre. Sul gong ceduto in prestito Trdan all’Empoli.

Alessandro De Vitis

DE VITIS – Una nota a margine mi sia consentita per De Vitis. Il giocatore ha lasciato il Pisa per andare al Rimini. Messo fuori squadra, cosa legittima, tuttavia avrebbe meritato almeno un comunicato di commiato da parte della società nerazzurra. Stiamo parlando di un giocatore che ha fatto letteralmente la storia del Pisa, in nerazzurro per 7 stagioni. Anche se lo scorso campionato ha disputato solo quattro presenze, avrebbe meritato almeno soltanto un saluto. Non entriamo nel merito di come si è sviluppato l’addio con lo Sporting Club, ma era doveroso rendere omaggio a un calciatore che resta uno degli eroi di Trieste e che, nel 2021-22, ha fatto la sua parte nello sfiorare la Serie A.

Miha Trdan

I ‘PRIMAVERA PLUS’ – Anche quest’anno la società ha deciso di portare in prima squadra alcuni calciatori dalla Primavera. Con l’obiettivo di essere anche d’aiuto per la squadra. I selezionati dalla società per essere aggregati tutto l’anno sono Adrian Raychev (classe 2006) e infine il giovane attaccante Lorenzo Tosi (2008), che ha impressionato lo scorso anno in Primavera, pur non avendo ancora compiuto neanche 17 anni. Erano già pronti anche Mattia Sala, Andrea Primasso e Francesco Coppola, così come Andrea Pavanello, ma la società ha deciso di mandarli a giocare in Serie C per una esperienza da professionisti, per farsi le ossa. Il settore giovanile infatti inizia a produrre giocatori interessanti e anche quest’anno la squadra di Matteo Innocenti cercherà di ottenere la promozione in Primavera 1, dopo l’approdo ai playoff dello scorso anno. Menzione anche per i giovani Bassanini (ormai largamente fuori quota Primavera) e Leoncini, che saranno aggregati tutto l’anno.

Knaster e Corrado

SPESE E INCASSI – Tanti, tantissimi investimenti da parte della società nerazzurra. In totale infatti con l’acquisto di Lind (4 milioni circa), Leris (un milione dallo Stoke City), Semper (2,5 milioni dal Como), Angori (1,4 milioni dall’Empoli), oltre a Hojholt e Jevsenak, per mezzo milione a testa, si arriva alla cifra complessiva di circa 10-11 milioni di euro. Più i potenziali riscatti di Morutan e Abildgaard, che porterebbeo quasi a 15 milioni le spese a fine stagione. La società ha speso, a conti fatti, più di tutte le altre concorrenti del campionato. Più del Palermo del City Group, fermatosi a circa 10,5 milioni di euro di spese. Non note invece le cifre per le cessioni di Leverbe, Zuelli, Hermannsson o De Vitis, ma si pensa che complessivamente siano fruttati 1-2 milioni di euro, mentre Jureskin è stato ceduto per un mezzo milione di euro allo Sheriff. Il Pisa incassa anche i 600 mila euro di plusvalenza dalla Juventus per Barbieri, mentre un ottimo lavoro è stato fatto sulle cessioni in diritto di riscatto di Lucca, Nagy e Sibilli, fruttate in totale altri 10 milioni di euro.

CONSIDERAZIONI FINALI E OBIETTIVI: UN OTTIMO INIZIO – La strategia sul mercato del Pisa è apparsa subito molto chiara. Tanto ricorso al mercato internazionale, poiché cinque degli otto acquisti per la prima squadra sono arrivati dall’estero, ma anche giocatori di categoria. Il nucleo della squadra è rimasto immutato e numericamente non ci sono lacune. Con il 3-4-2-1 però ci sono quattro centrali puri (Caracciolo, Canestrelli, Bonfanti e Rus) più ‘due più riadattati (Calabresi e Beruatto). A centrocampo ci sono diversi centrali che si giocheranno due maglie, mentre in esterna Touré e Leris non faranno rimpiangere Esteves. In attacco invece c’è l’imbarazzo della scelta con ben 8 calciatori offensivi per 3 posti, dalla trequarti in su. Il Pisa chiude con 16 over, una decina di under più tre primavera aggregati e due calciatori bandiera. Una rosa lunga che potrà dire la sua per tutto il torneo. Sono circa 11 i milioni di euro spesi che potrebbero diventare 15 in caso di riscatto, più di ogni altra società del campionato. Più del Palermo, al secondo posto tra chi ha speso di più quest’anno. Sul finale la società si è liberata anche degli ingaggi onerosi di Ionita e Torregrossa. In totale sono arrivati ben nove potenziali titolari. Tra i pali è stato scelto il miglior portiere della categoria, Semper, capace di concludere con ben 13 clean sheet la stagione precedente. Giovanni Bonfanti è il valore aggiunto della difesa, così come Angori. Il suo possibile dualismo con Beruatto non farà altro che migliorare le capacità di entrambi i giocatori, chiamati a concorrere per il ruolo da titolare. Importante batteria di danesi con Hojholt e Abildgaard a centrocampo. Il primo, un tuttocampista capace di fare da collante tra difesa e attacco, ha già fatto intravedere ottime skill, il secondo è una garanzia per il ruolo. Poi c’è Jevsenak, ancora impegnato con l’adattamento al calcio italiano, ma ottimo per ‘far legna’ e recuperare palloni. Leris è tornato nel calcio italiano più agguerrito che mai, rinforzato dalla sua esperienza estera. I nerazzurri hanno poi scommesso tutto su Alexander Lind, attualmente un’incognita, ma pagato 4 milioni di euro in prospettiva. La società crede molto sul giocatore e aspetterà i suoi tempi senza forzare. Va considerato specialmente un acquisto futuribile. Aver fatto il mercato “alle proprie condizioni” è servito a fare arrivare calciatori pronti, ma anche motivati. Chiunque l’abbia tirata per le lunghe o abbia dimostrato di pensarci troppo sul far parte del progetto Pisa, è stato accantonato. Vedi alla voce Lapadula o Ballet. In conclusione era difficile fare meglio in questa lunga finestra di trattative. Se anche i recuperi mentali di Touré, Vignato, Calabresi e Beruatto andranno a buon fine, di sicuro il Pisa si candiderà prepotentemente per i playoff. Un obiettivo dichiarato dal presidente Corrado a Bormio, davanti ai tifosi, dallo stesso Filippo Inzaghi, più volte in conferenza stampa e anche dalla dirigenza, che non si è voluta nascondere alla presentazione di diesse e allenatore. Ottimo l’inizio con due vittorie e due pareggi tra coppa e campionato. Ora bisogna dar seguito alle buone premesse. Un mercato promosso a pieni voti. Se proprio bisogna darne uno, è un mercato da 9, come il numero di potenziali titolari. Il 10 potrà arrivare sul campo, se Jevsenak e Lind ripagheranno dell’investimento.

IL TABELLONE DEL CALCIOMERCATO 
ACQUISTI: Primasso (definitivo, Tirreno Sansa), Jevsenak (definitivo, Benfica), Semper (definitivo, Como), Angori (definitivo, Empoli), Leoncini (definitivo, Rimini), Bonfanti (prestito, Atalanta), Lind (definitivo, Silkeborg), Leris (definitivo, Stoke City), Hojholt (definitivo, Aalborg), Bassanini (definitivo, Piacenza), Morutan (prestito con riscatto, Ankaragucu), Abildgaard (prestito con riscatto, Como),
RIENTRI DAI PRESTITI: Susso Bamba (fine prestito, Nk Aluminij), Vignato (fine prestito, Salernitana), Rus (fine prestito, Pafos), Santoro (fine prestito, Pro Vercelli), Di Quinzio (fine prestito, Fiorenzuola),
CESSIONI: Masucci (svincolato, fine carriera), Veloso (svincolato), Barberis (svincolato), D’Alessandro (fine prestito, Monza), Valoti (fine prestito, Monza), Nagy (definitivo, Spezia), Barbieri (definitivo, Juventus), Lucca (definitivo, Udinese), Sibilli (definitivo, Bari), Jureskin (definitivo, Sheriff Tiraspol), Zuelli (definitivo, Carrarese), Pavanello (prestito, Sestri Levante), Beghetto (prestito, Lecco), Nordstrom (definitivo, Åtvidabergs Fotbollförening), Durmush (prestito, Sestri Levante), Guadagno (prestito, Campobasso), Vukovic (prestito, Vis Pesaro), De Vitis (definitivo, Rimini), Sala (prestito, Pontedera), Lisandru Tramoni (prestito, Bastia), Giani (prestito, Athens Kallithea), Livieri (prestito, Ascoli), Coppola (prestito, Vis Pesaro), Primasso (prestito, Sestri Levante), Leverbe (definitivo, Vicenza), Hermannsson (definitivo, Carrarese), Dubickas (prestito, Feralpisalò), Torregrossa (svincolato, poi Salernitana), Ionita (svincolato), Seck (svincolato), Santoro (definitivo, Arezzo), Trdan (prestito, Empoli)

LA ROSA DEL PISA 

Calciatori Over (massimo 18 giocatori nati fino al 31 dicembre 2000)

1 Nicolas (1988)
5 Simone Canestrelli (2000)
7 Jan Mlakar (1998)
10 Emmanuel Vignato (2000)
11 Matteo Tramoni (2000)
15 Idrissa Touré (1998)
17 Adrian Rus (1996)
20 Pietro Beruatto (1998)
22 Leonardo Loria (1999)
30 Alessandro Arena (2000)
32 Stefano Moreo (1993)
33 Arturo Calabresi (1996)
37 Mehdi Leris (1998)
47 Adrian Semper (1998)
Olimpiu Morutan (1999)
Oliver Abildgaard (1996)

Calciatori bandiera (massimo 2 giocatori con almeno 4 anni di tesseramento)

4 Antonio Caracciolo (1990)
6 Marius Marin (1998)

Calciatori under (numero illimitato di giocatori nati a partire dall’1 gennaio 2001)

3 Samuele Angori (2003)
8 Malthe Hojholt (2001)
9 Nicholas Bonfanti (2002)
19 Tomas Esteves (2002)

31 Adrian Raychev (2006)
36 Gabriele Piccinini (2001)
39 Lorenzo Tosi (2008)
45 Alexander Lind (2002)
70 Mattia Leoncini (2004)
74 Zan Jevsenak (2003)
94 Giovanni Bonfanti (2003)
Riccardo Bassanini (2006)

Fuori lista
Davide Di Quinzio (1989)
Susso Bamba (2002)

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018