Il gol di Moreo è il simbolo del perché sarà il Pisa a emergere contro i liguri, ma sono tanti i temi dopo Cosenza. Dalla gestione del gruppo alla svolta caratteriale della squadra, passando per la corsa alla Serie A  e alla festa dei 400 presenti al Galilei ieri sera.

MOREO E LA GESTIONE DEL GRUPPO – Quante volte me l’avete sentito dire in trasmissione su Finestra sull’Arena, su Sporting Talk, sulle pagine di Sestaporta o Qui News? “Lo Spezia ha scelto di vincere una battaglia, per perdere una guerra”. Così sarà. Sacrificato sull’altare del Picco, Salvatore Esposito è rimasto fuori dai giochi per un mese, tanto è bastato per rendere inefficace il centrocampo di D’Angelo che, dopo la vittoria del Picco, ha solo perso punti contro Inzaghi. Il tecnico nerazzurro ha invece preservato Moreo, godendone ora che si fa sul serio. Così anche l’infortunio di Morutan sarà indolore, anche il dolore accusato da Tramoni. La verità è che il Pisa è talmente forte e dalla rosa talmente lunga (a proposito, si ringrazia la società e Francesco Cecchi per la foto di copertina) che arrivati a questo punto se si fa male qualcuno è solo come ricevere una fastidiosa puntura da una zanzara e niente più.

LA GESTIONE DEL VANTAGGIO – Il +8 sullo Spezia a sette giornate dalla fine pone il Pisa in una posizione di forza. Si apre il dibattito su come gestire il margine: continuare a spingere o iniziare a dosare le energie? Ovviamente, come nello stile di Inzaghi, il Pisa continuerà a spingere, forte anche di un altro elemento importantissimo. Sabato all’Arena c’è il Modena, che ha ormai poco da dire al campionato, mentre lo Spezia giocherà il giorno successivo contro una Sampdoria costretta a vincere il derby. Una vittoria coi canarini potrebbe mettere ancora più pressione allo Spezia, che potrebbe ritrovarsi anche a -11 prima della partita. Nelle ultime sette partite i nerazzurri hanno Modena in casa, Reggiana fuori, Cremonese in casa, Brescia fuori, Frosinone in casa, Bari fuori e Sud Tirol in casa. Lo Spezia invece ha il derby con la Sampdoria in casa, il Mantova fuori, il Cosenza in casa, il Frosinone fuori, la Salernitana in casa, la Reggiana fuori e la Cremonese in casa.

ESORDI ILLUSTRI – Inzaghi, complice anche come si è indirizzata la partita, ha potuto valorizzare ogni elemento, facendo esordire Castellini e rilanciando Solbakken e Meister. La gestione delle energie e la compattezza tra titolari e panchina stanno diventando un punto di forza decisivo. Castellini stesso, al debutto, ha parlato da veterano: “Conta l’obiettivo comune, mi farò trovare pronto”. Quanto conta oggi avere una rosa profonda, coesa e motivata, soprattutto nei momenti clou della stagione? Moltissimo.

LA SVOLTA CARATTERIALE DELLA SQUADRA – Inzaghi, dopo la partita con il Cosenza, ha evidenziato la maturità del gruppo. Il Pisa ha approcciato con pazienza, poi ha colpito con lucidità e ha gestito con intelligenza. Un segnale di crescita non solo tecnica, ma anche psicologica. Ormai le sconfitte di Castellamare di Stabia o su determinati altri campi hanno fatto crescere questo gruppo, che ha dimostrato di imparare dai propri errori. Di fatto questa partita è stata la summa del gioco di Inzaghi.

PUNTARE IN ALTO, COI PIEDI PER TERRA – Per tutta la stagione il tecnico ha martellato sulla necessità di “restare umili” e “avere fame fino alla fine”. Nonostante il +8 sullo Spezia, la sua frase “Non abbiamo ancora fatto niente”, resta una lezione di approccio mentale, da parte di uno che i campionati li ha vinti sul campo e sa che le salite più dure sono quelle in cui si può inciampare. Un altro segnale di come lo psicologo Inzaghi abbia lavorato sull’aspetto psicologico del gruppo, creando uno spartito fatto di concentrazione, furore agonistico e fame.

TOURE’ – Il gol meraviglioso a Cosenza, il quarto in stagione, ha proiettato Touré tra i simboli di questo Pisa. Mezzala dinamica, è diventato una pedina chiave nel mese in cui avrebbe dovuto soffrire di più. Il calciatore è ormai l’emblema della crescita nerazzurra: da gregario a risolutore, un’evoluzione che ha rispecchiato quella dell’intera squadra.

L’ARRIVO ALL’AEROPORTO – Al rientro dalla vittoriosa trasferta di Cosenza, il Pisa è stato accolto da circa quattrocento tifosi in festa all’aeroporto Galilei. Cori, applausi e un calore travolgente hanno accompagnato l’arrivo dei nerazzurri, con Touré – autore di un gol spettacolare – tra i più acclamati. Commosso il presidente Giuseppe Corrado all’uscita del gate, davanti al pubblico. La squadra, stanca ma sorridente, si è lasciata abbracciare dal pubblico in un clima di autentica euforia. Questa squadra sta facendo sognare la città. Il ritorno a casa è stato una festa collettiva, un altro momento storico di una grande stagione.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018