Dure parole in un comunicato, diffuso sugli spalti dello stadio, da parte della Curva Nord Maurizio Alberti, in merito alla ‘sorpresa’ che la società ha preparato per l’intervallo di Pisa-Palermo. I tifosi del settore più caldo, anticipando di essere anche contrari all’utilizzo del nome “Cetilar Arena”, non aderiranno a questa iniziativa della società.
“Come è noto, durante l’intervallo, andrà in scena un’iniziativa che coinvolgerà i settori della “Cetilar Arena” (in un altro momento torneremo sicuramente sul tema dell’abbinamento del nome Cetilar alla nostra Arena Garibaldi, altra mossa di marketing che non ci rappresenta per niente!). Se da un lato non obbligheremo di certo nessuno a non partecipare a questa trovata, non possiamo considerare questo evento come un qualcosa che rappresenti il nostro modo di vivere la partita e ci sembra doveroso, con queste due righe, speigare il motivo per cui non lo “sosterremo”. Il tifo che proponiamo ogni partita è un’espressione spontanea e attiva. Del resto, i ragazzi che mandano i cori dal centro della Curva non seguono certo una scaletta programmata. Interpretano gli umori, le sensazioni, le emozioni delle persone trasformandole in cori da trasmettere ai giocatori stessi – vi immaginate se questa iniziativa in programma si tenesse nell’intervallo di una partita di cartello con il Pisa sotto di tre reti? Inoltre, le nostre coreografie sono sempre state condivise e soprattutto svelando il fine ed il risultato della stessa. Quest’oggi invece, chi partecipa, non sa nemmeno per quale motivo aderisce… Lasciamo quindi ben volentieri questo modello di tifo passivo, statico, programmato ad altri palcoscenici dove regnano ormai i tristi giochi di luci e dove il tifoso è sempre di più considerato un cliente-burattino prestato ad assistere o partecipare ad un’esperienza pilotata dall’alto, e ci teniamo stretti il nostro spontaneismo”. CURVA NORD