Ieri sera l’associazione Cento ha organizzato una cena tra vecchi compagni di squadra di Wim Kieft. Erano presenti gli ex Simoni, Giannini, Mannini, Ipsaro, Giovannelli e Chiti. Durante l’evento abbiamo avvicinato Wim Kieft per rivolgergli alcune domande. Oggi Kieft sarà all’Arena Garibaldi per riabbracciare anche i suoi tifosi. Ecco le parole dell’ex neroazzurro.
Torni a Pisa dopo Pisa-Arezzo che decretò la vostra promozione in Serie A
“Quella con l’Arezzo fu una gara storica, facemmo 1-1. Sono molto felice di rivedere tutti i giocatori che sono qui stasera, mister Simoni e tutti gli altri. Sarà bellissimo tornare a vedere la partita domani. “
Stasera è stata una sera speciale, hai riabbracciato i tuoi compagni di squadra
“Sono molto felice di rivedere Mannini, Giovannelli, Chiti, Ipsaro, Giannini. Avevo un gran rapporto con loro e poi c’è anche mister Simoni stasera, avevo un gran rapporto con lui, era un gran signore. Non ho mai capito perché non venne con noi in A. Ho un grandissimo ricordo, dopo l’ho seguito tanto all’Inter con Ronaldo e nella sua carriera.”
Domani i tifosi hanno in serbo una sorpresa per te
“Mi hanno detto che andrò in campo, ma sarà una grande emozione perché non metto piede a Pisa da 31 anni, era il 1986. Non vedo l’ora.”
Fu un inizio difficile il tuo, poi però non volevi andare più via
“A quei tempi era tutto un altro mondo, perché non c’era internet, i telefonini e non sapevamo niente dell’Italia. All’inizio era molto difficile perché non parlavo la lingua. Mi hanno aiutato moltissimo, andavo malissimo, però dopo è diventato tutto più facile. Mi espressi più facilmente in Serie B dopo la retrocessione, quell’anno il Pisa era la squadra più forte del campionato. Il secondo anno in cui feci la Serie A eravamo convinti che saremmo andati in Uefa, poi però siamo retrocessi inspiegabilmente.”
Il primo gol arrivò tardi infatti.
“Credo dopo 25 partite, contro il Catania. La gente aspettò tanto, ma non fu facile far bene, ero troppo giovane e il campionato italiano era troppo difficile. Piano piano mi riscattai.”
Cosa ricordi di Romeo Anconetani?
“Era come un padre per me, per tutti. Era anche molto duro con tutti, ma lo faceva per la squadra. Andavamo sempre in ritiro a Villa delle Rose, un posto che rivedrò in questi giorni in cui sono tornato a Pisa.”
Oggi il calcio è cambiato e tu sei commentatore alla tv olandese. Segui sempre il calcio italiano?
“Sì, il calcio italiano è oggi allo stesso livello del calcio olandese, ultimamente non sta andando molto bene. La Serie A non è più quella di una volta, c’erano i migliori giocatori del mondo, oggi non è più così. Anche in Olanda non ci sono più i campioni che c’erano prima.”