La sconfitta di Benevento è stata la più pesante della gestione D’Angelo in questi 4 anni sotto l’ombra della Torre di Pisa. Ieri è stata la giornata in cui tutto è andato storto, per una moltitudine di ragioni. L’ambiente non deve perdere però quello spirito che lo ha sempre contraddistinto, stringendosi attorno alla squadra per il finale di stagione. Se il Pisa deve ripartire con slancio, lo deve fare anche la tifoseria riempiendo l’Arena contro il Brescia.
IL GIORNO PIU’ DURO – Ieri è stata una giornata nera per il calcio pisano. Una manita così non si ricordava da tempo, penso al 5-1 con cui il Forlì vinse contro i nerazzurri l’ultima giornata della sciagurata stagione 2014/15. Quest’anno però non ha niente a che vedere con quel dannato momento storico e, anzi, l’importante è non cadere nello psicodramma. No, non penso che il Pisa si sia fatto distrarre dalla vicenda plusvalenze (di cui spiegheremo domani su Sestaporta nel dettaglio), perché la partita aveva visto i nerazzurri, nonostante le due reti subite nel primo tempo, giocare benissimo in campo. Purtroppo alcuni errori dei singoli, Birindelli e Leverbe su tutti, uniti da un Benevento che non si è voluto e potuto fermare quando ne aveva l’opportunità, hanno inciso. I sanniti, vista l’opportunità di infliggere un colpo più duro dei tre punti in classifica, puntando ad abbattere il morale degli avversari, ci si sono tuffati a pesce. Resta però solo una partita, brutta, ma da archiviare subito. Il Pisa infatti è sempre in corsa per la promozione diretta e non può mollare adesso.
LA LEZIONE DEI TIFOSI – Ci vengono in aiuto quei 300 irriducibili che sono partiti da Pisa e provincia (In copertina una foto del gruppo di San Romano in trasferta ieri) per assistere alla gara di ieri. Grandi eroi che, nel momento del bisogno, sotto la pioggia battente, hanno continuato a cantare per 90 minuti, nonostante i gol subiti. Perché il tifo non è andare allo stadio e scappar via prima del fischio finale, ma è incitare i propri beniamini fino alla fine, spronandoli e non facendoli sentire mai soli. Questa è sempre stata la forza del tifo pisano. Ecco perché, imparando questa lezione, mercoledì bisogna riempire l’Arena, finalmente al 100% della capienza consentita, perché tutto è ancora possibile e questi ragazzi, questo gruppo e questa società meritano di essere supportati fino alla fine del torneo e anche oltre.