Dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi il nuovo acquisto Giovanni Bonfanti si presenta alla città. Di seguito le sue dichiarazioni.
Bonfanti: “Mi sono ambientato subito benissimo anche con i compagni. Per l’esultanza mi sono fatto prendere molto dall’entusiasmo. La difesa a tre è il mio modo di giocare preferito, sia da braccetto che da centrale. Mi sono trovato benissimo come gioco e con le richieste del mister e ho subito trovato intesa coi compagni. Soprattutto l’anno scorso mi sono avvicinato alla prima squadra a Bergamo e questo mi è servito molto come crescita mentale e fisica. Gasperini è uno dei migliori d’Europa come gestione fisica e mentale. Il ritiro mi ha aiutato molto per essere già pronto a lavorare a Pisa. Quando ho avuto la notizia dell’interesse del Pisa non ci ho pensato, ho dato subito la mia disponibilità. Non ho nessun riferimento particolare come giocatore. La fase difensiva è fondamentale, a Bergamo come anche a Pisa per Inzaghi. Mi definisco un difensore moderno. Pisa non è la mia prima esperienza e la vivo con l’obiettivo di migliorarmi giorno per giorno. Voglio focalizzarmi su questo. Non voglio pensare al futuro, penso solo al presente, all’allenamento settimanale. Rispetto alle esperienze passate, per esempio l’under 23, il primo impatto è stato quello di giocare col pubblico. Quando si sente la curva spingere così ti porta ad andare oltre i tuoi limiti. La scelta della piazza è stata facile perché so che qui si vive di calcio. Speravo di poter lavorare con Inzaghi e anche la società mi è sempre sembrata seria. Ne ho avuto la conferma. Il numero 94 è per mio fratello, è dedicata a lui. Inzaghi mi ha telefonato per conoscermi meglio. Lui mi aveva già visto, l’obiettivo di entrambi è quello di migliorarsi. Su cosa dovrei migliorare di più? La velocità forse, il piede debole, sono cose che si devono sempre provare a migliorare. Un punto di forza invece è la fase difensiva, la fase d’impostazione. A casa c’è sempre stata una grande passione per il calcio, me l’hanno trasmessa mio padre e mio fratello. Sono partito dall’oratorio e poi sono arrivato all’Atalanta. Non pensavo di poter diventare calciatore, ma negli ultimi anni mi sono reso conto di poterlo fare. Se viene la nazionale sono contento, ma sono focalizzato ora solo per il Pisa”.