Gradito ospite telefonico della puntata numero 74 di Finestra Sull’Arena è stato l’ex capitano del Pisa Fabrizio Ferrigno, uno dei giocatori più amati dai tifosi neroazzurri: insieme a lui si è parlato di passato, presente e futuro per quel che riguarda il calcio all’ombra della Torre Pendente. Rivedi la trasmissione e rileggi le parole di Fabrizio Ferrigno.
Solo un anno a Pisa, ma che anno! Dopo tutti questi anni sei ancora nel cuore dei tifosi. Sei d’accordo che le promozioni ottenute dal Pisa in Serie B negli ultimi anni, a partire dalla vostra, siano state ottenute con il minimo comune denominatore del gruppo?
Fu una grande stagione la mia a Pisa, quando vinci lasci sempre il segno. Partimmo senza i favori del pronostico ma eravamo un grandissimo gruppo, non eravamo la squadra più forte del campionato ma lo siamo diventati strada facendo. Anche con mister Gattuso il Pisa vinse i play off grazie al gruppo, e pure lo scorso anno ad un certo punto i pezzi si sono incastrati tutti ed alla fine la squadra di mister D’Angelo è riuscita ad avere la meglio su squadre anche più forti, come la Triestina ad esempio.
Che ne pensi di questo Pisa?
La scelta di confermare il gruppo e l’allenatore della scorsa stagione secondo me è quella giusta, il Pisa non deve vincere il campionato quest’anno ma si deve consolidare ; secondo me si sta attrezzando per poterlo vincere fra qualche anno, visto che c’è una società forte ed attrezzata e sognare non è vietato. A Pisa il vento potrebbe essere cambiato davvero dopo annate difficili, ne sono felice.
Si gioca Perugia-Pisa. Tra gli ultimi precedenti c’è quello del 2-2 di Pagliari
Mi ricordo quella gara a Perugia, il Pisa giocò con il cuore e riuscì a raddrizzare una partita che sembrava perduta, aveva la stessa grinta di mister Pagliari. Adesso in neroazzurro ci sono D’Angelo e Gemmi, so come lavorano e non mi ha sorpreso affatto la vittoria del Pisa la stagione scorsa, anche quando le cose andavano male ad inizio campionato io ero sicuro che alla lunga la situazione sarebbe migliorata.
Torniamo per un attimo a Pisa-Monza…
La finale contro il Monza ? Sapevamo di vincere, eravamo mentalmente molto più forti del Monza, e poi c’era il nostro grande pubblico che ci spingeva. Avevo una costola malandata, ma quella gara io e la squadra non l’avremmo mai potuta perdere. L’invasione di campo ? Ormai eravamo in serie B …