“Se il Pisa si salva all’ultima giornata di campionato, senza dover ricorrere ai Playout, prometto formalmente di andare a giro scalzo per tutta la città, perché sia ben chiaro che questo è un torneo dove tutti e sottolineo tutti, abbiamo molto più da imparare che da insegnare”. Sono le parole del ds Roberto Gemmi a inizio stagione. Alzi la mano infatti chi si aspettava di vedere i colori nerazzurri a un solo punto dagli spareggi per la Serie A quando mancano solo 5 giornate al termine del campionato. Nessuno infatti ha chiesto al Pisa di concorrere ai playoff, ma si sa, è più di un pensiero per tutti. Nonostante la società e gli stessi calciatori, allenatore compreso, continuino a ‘volare bassi’, i nerazzurri hanno dimostrato ben altro nel corso delle ultime settimane e la sconfitta di Trieste è stata immeritata. Ora ci sono ben 5 sfide da vivere a 100 all’ora, prima raggiungendo la matematica salvezza, poi puntando a un posto al sole.
Sognare con i piedi per terra, dicevamo solo qualche settimana fa. Il Pisa ha continuato a lavorare, a testa bassa, per cercare di raggiungere un obiettivo cui manca solo la matematica per poter apporre la spunta sul taccuino. La sconfitta di Trieste non può avere intaccato la corsa di un gruppo che finora si è dimostrato granitico. Certo, qualche infortunio è stato lasciato per strada, con le assenze di Masucci, Pinato e Belli che si fanno sentire, ma la squadra ha sempre giocato con grande consapevolezza e autorevolezza. In classifica non è cambiato assolutamente nulla, solo la posizione della squadra, prima nona, ora decima, ma sempre a un solo punto dai playoff. Dietro è notte fonda per il Livorno che ha raggiunto la matematica retrocessione in Serie C, mentre il Pisa si trova a 14 punti dalla retrocessione diretta e a 7 dai playout, a sole cinque giornate dal termine. La squadra deve continuare a credere nei propri mezzi, perché perdere dopo la più lunga serie positiva della stagione è fisiologico e ora si può nuovamente resettare tutto, senza magari neanche il tempo di pensare troppo a ciò che è stato lasciato indietro, ma guardando solo a cosa c’è davanti. Prima l’Entella, poi il Trapani, poi gli ultimi 3 impegni della stagione. E poi chissà.