Mentre, come già noto, anche la Serie B ha ufficializzato lo stop fino al 13 aprile di tutte le competizioni, allenamenti compresi, oggi sarebbe dovuto essere il giorno di Spezia-Pisa. Da quel Pisa-Livorno, ultima gara sospesa a metà di un mondo rovesciato, quasi come un limbo in una desertica immagine di spalti vuoti e qualche irriducibile sui tetti, ormai è passato quasi un mese, ma è giusto così.
Di calcio e di sport ormai si parla sempre meno. Giusto così, mentre è in corso una lotta tra calciatori e società per gli stipendi e il prosieguo del campionato è ancora avvolto nel mistero. Prima si è parlato della fine di aprile, poi dell’inizio di maggio, quindi di metà maggio, mentre oggi si parla di terminare la stagione in estate inoltrata, con una deadline al 3 agosto, come da direttive Uefa. Ma si ripartirà davvero? E il Pisa? I nerazzurri proseguono il loro isolamento, i dirigenti sono separati tra Parma, Milano e Viareggio, ma il lavoro dietro le quinte prosegue, tra mediazione con i vertici della Lega di Serie B e l’associazione calciatori. Gemmi in particolare, da intervista con La Nazione, cerca “di lavorare sulle idee che saranno messe in pratica quando si ripartirà e il feedback è costante con il mister, i giocatori e il preparatore atletico: stanno tutti bene, anche se sentono molto questa situazione, ma cerchiamo di mantenere il più possibile l’equilibrio anche perché ritengo che ci siano persone che in questo momento sono molto più in difficoltà di noi, che invece viviamo una situazione privilegiata”.
E il campo? Il campo manca a tutti, ai giocatori, agli allenatori, ai tifosi. Ormai è quasi un mese che non si vede più una partita di calcio. E oggi sarebbe stato il giorno di Spezia-Pisa.