Impossibile non ricordare Fabrizio Ferrigno, capitano del Pisa targato Piero Braglia, quello del “giorno perfetto” legato alla finale play off Pisa – Monza, scomparso nella giornata di ieri a causa di un male incurabile; con noi al telefono un suo compagno di squadra dell’epoca, Daniele Chiarini, che a Finestra sull’Arena ha voluto ricordare il capitano di tutti noi. Rivedi la trasmissione e rileggi le parole di Chiarini.


Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle dichiarazioni dell’ex difensore neroazzurro“Un giorno di dolore, il pensiero è costantemente a Fabrizio da quando ho appreso la terribile notizia. Immagino il dolore di tutti i ragazzi, Biancone era come un fratello per Fabrizio … sarebbe importante poter organizzare qualcosa in suo onore, ritrovarsi tutti noi per ricordarlo a dovere, un memorial, qualsiasi cosa utile ad amplificare questa grande emozione. Siamo stati un gruppo che ha saputo volersi bene, cosa rara nel mondo del calcio”.

Chiarini continua parlando dei momenti felici: “Con lui ogni momento era un momento felice, si parla di un ragazzo che sorrideva sempre e che cercava sempre la cosa positiva in tutto quello che facevamo. Mi chiamava “mina vagante” perché ero uno che non sempre seguiva il copione, ma lo faceva sempre con il sorriso, quel sorriso che si toglieva soltanto la domenica quando indossava l’elmetto per scendere in campo. Era un vincente, giocava con infortuni muscolari e costole incrinate, secondo il dogma di mister Braglia che credeva che giocatori così potessero dare una grande mano anche malconci”.

Sulle origini e la malattia: “Era un partenopeo, sempre con la battuta pronta, un generoso. Ci siamo sentiti un anno e mezzo fa per l’ultima volta, l’ho sentito tranquillo in attesa di una nuova chiamata per fare il direttore sportivo; ho sentito un uomo più maturo rispetto a quando eravamo insieme a Pisa, purtroppo però da lì in poi la situazione è cambiata con la malattia e negli ultimi tempi le cose sono peggiorate. Non era sua abitudine far pesare le cose, ha fatto così anche con la sua malattia, spesso minimizzando con i compagni quello che gli stava capitando”.

L’ex nerazzurro ricorda Pisa: “Ho un ricordo bellissimo di Pisa, purtroppo è coinciso con un infortunio importante al ginocchio dal quale praticamente non mi sono più rialzato ; ma ho sempre sentito l’amore dei tifosi neroazzurri nei miei confronti e lo porterò con me per sempre. E la stessa cosa vale per tutti i miei compagni dell’epoca, il primo risultato che guardiamo è quello del Pisa, a testimonianza di un legame che non si è mai spezzato”.

Gli insegnamenti di Ferrigno: “Fabrizio mi ha insegnato ad essere sempre sorridente e ad essere un vincente, a scendere in campo per dare sempre il massimo; era per tutti noi una presenza costante, uno di quei giocatori che ti fanno vincere i campionati. Un fenomeno per me, perché i grandi giocatori ti fanno vincere le partite ma i fenomeni ti fanno vincere i campionati: e noi a Pisa abbiamo vinto un grande campionato”.

IN COLLABORAZIONE CON IL PISA SIAMO NOI

Commenti

Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018