Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’ex presidente del Cus Pisa Riccardo Vanni, riguardo l’attuale situazione del centro sportivo pisano.
“Sono Socio Cus Pisa da oltre 50 anni. Per i colori GialloBlu ho operato, durante un ventennio, come Atleta di varie discipline in competizioni Universitarie e Federali, poi per molti anni ancora come Istruttore, Allenatore, Delegato di Sezione, Vicepresidente (1999-2003) e Presidente (2003-2011) – afferma Vanni – Il tutto per pura passione ed autentico spirito di servizio civile. Voglio premettere a coloro che leggeranno queste mie parole che attualmente io non ho ambizioni di ricoprire alcun ruolo istituzionale nell’ambito del CUSPISA. Del resto la mia età non me lo consiglierebbe. Ma adesso, credetemi, mi sento di dover segnalare, con grande apprensione, la situazione di disagio che sta vivendo li Centro Sportivo del nostro Ateneo che è anche e di gran lunga, la Polisportiva più importante della nostra Città. lI disagio si è acuito all’ inizio del 2022 quando, a seguito di una delibera del Consiglio Nazionale del CONI, li CUSI (l’Ente nazionale di riferimento per tutti i CUS d’Italia) ha modificato la propria natura giuridica abbandonando la grande famiglia degli Enti di Promozione Sportiva per entrare nella più grande famiglia delle Federazioni e diventando così la Federazione Italiana dello Sport Universitario (FederCusi). Come conseguenza di quanto sopra, li Cusi ha dovuto adeguare lo Statuto alla sua nuova ragione sociale. In questo contesto ha, giustamente, ritenuto opportuno inserire nel proprio Statuto anche una norma transitoria per “invogliare” isingoli CUS ad adeguare alle loro nuove esigenze li numero dei propri Soci Anziani aventi diritto al voto in Assemblea. Pertanto FederCusi, in considerazione della sua nuova veste giuridica e previa ricognizione, ha aperto alla iscrizione nella categoria dei soci anziani, coloro i quali abbiano, in seno ai CUS, ricoperto incarichi o svolto particolari attività sportive Universitarie, Societarie, Federali, di Rappresentativa Nazionale, inclusi i delegati del CUSI presso i Comitati per lo Sport Universitario, nel periodo compreso tra li 1° gennaio 2000 ed li 31 dicembre 2022, purché ne abbiano fatto domanda presso i rispettivi CUS entro li 30 maggio 2023. Il Consiglio Direttivo del CUS Pisa, nella seduta del 19 maggio, certamente molto (magari troppo!!) a ridosso della suddetta scadenza, ha definito i criteri attuativi di quanto sopra. Entro i termini indicati dallo Statuto FederCUSI, sono state presentate 28 domande da parte di numerose persone che a partire dal 1° gennaio 2000 hanno certamente dato molto al CUS Pisa, agli Studenti Sportivi del nostro Ateneo ed allo Sport Pisano. Eppure, da quel 30 maggio 2023, una nebbia sempre più spessa sembra sia calata sul CUS a proposito della cooptazione dei nuovi soci. Perché tanto silenzio? Quali ostacoli ci sono a dare una doverosa risposta a chi ha fatto una domanda quasi otto mesi fa? Quale istruttoria c’è stata su quelle domande? Sono state poste all’attenzione del Consiglio Direttivo? Quali risposte ha dato li Consiglio Direttivo? Perché tanto mistero, nonostante li Presidente sia stato richiesto, come durante l’assemblea del 26 ottobre 2023, di procedere tempestivamente e democraticamente alla convocazione di una riunione per deliberare in merito? In verità, una polisportiva come il CUS Pisa che oggi, purtroppo, conta solo qualche decina di soci c o n diritto di voto (obiettivamente troppo pochi per un’istituzione di questa statura!!) quando nel passato contava varie centinaia, non può che ricevere nuovi impulsi e nuovi slanci da una compagine sociale più articolata, più numerosa e quindi inevitabilmente più ricca di idee e di proposte e sopratutto che costituisca una più completa espressione delle volontà e delle istanze della base e di conseguenza sia più ni grado, con li proprio voto nell’assemblea sovrana, di orientare, democraticamente, le politiche del gruppo dirigente pro-tempore verso modelli di gestione più rappresentativi della volontà e delle istanze degli atleti studenti universitari e di tutti gli altri tesserati.C’e da augurarsi un dibattito approfondito su questo importante tema sociale, tendente ad una pronta ed istituzionalmente corretta soluzione positiva del problema”, scrive l’ex presidente Riccardo Vanni nella nota.