Nel 2019 il padel era il fenomeno del momento, qui ed ora, un boom, una moda passeggera, tutto ciò che faceva pensare alla transitorietà, all’effimero, ai trend topic che lasciano il tempo che trovano.
Dopo 5 anni di crescita su crescita su crescita, il padel non è più una sbandata, bensì una relazione stabile che continua a sognare di convolare a nozze nel 2032, quando ci saranno le Olimpiadi di Brisbane. L’ultimo requisito che manca per i cinque cerchi è la capillarità; quando sarà giocato a livello agonistico in almeno 75 paesi tra gli uomini e in 30 tra le donne, allora sarà possibile accendere la fiaccola.
Fino a qualche anno fa, lo sport più praticato dagli italiani nel tempo libero era il calcetto con gli amici, spesse volte pippe colossali, che portavano a casa slogature o stiramenti, perché per un’ora di fila giocavano immaginando di essere Cannavaro ai Mondiali del 2006 e non certo Di Lorenzo agli Europei appena conclusi.
Ad oggi il padel si sta dimostrando una delle culture del movimento più efficaci, soprattutto nelle fasce d’età mediane della popolazione, perché di facile apprendimento, di facile disponibilità logistica e infine perché il perdersi nella serietà competitiva del gioco, fondata sulla socializzazione della rosicata della coppia sconfitta che si trasforma in rivincita da ottenere e quindi in catena infinita di partite, è di gran lunga più accattivante delle prescrizioni di sapore medico che si portano appresso le varie camminate veloci, o di sapore estetico-prova costume proprie di tante iscrizioni in palestra.
La narrazione sostiene infatti che si gioca tutti, anche appesantiti, o fuori forma.
Questo sport ambisce a essere democratico; inclusivo, è la parola che sento più volte, e che dev’essere stata scelta come passepartout.
La battuta dal basso mi rammenta il minorenne Chang che consuma Lendl al Roland Garros.
Ma qui è obbligata. Picchiarla non è il must. E il tocco smorzato, o dolce in profilo, richiede classe.
Il primo circolo di padel ad aprire a Pisa e provincia è stato il Tweener a Marina di Pisa (Via Arnino 2) 4 anni fa.
3 campi di padel, 2 di tennis, 1 campo polifunzionale per varie attività, servizio bar, ampio parcheggio privato e il mare. Lì davanti.
Da lunedì 29 luglio a sabato 3 agosto lo storico club organizza il primo torneo di padel degli stabilimenti balneari del litorale chiamati ad allestire formazioni miste (termine iscrizioni 20 luglio) che si affronteranno al tramonto nella cornice spettacolare del Tweener prima in un girone round rabin poi in semifinali ad eliminazione diretta e finale.
Padel con vista mare, insomma, nell’unica gabbia dove ci si diverte!

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Elisa Bani
Direttore responsabile di Sestaporta.news. Giornalista pubblicista ha lavorato dieci anni a PuntoRadio come redattrice e speaker. Collaboratrice per il quotidiano La Nazione, ha inoltre diretto l'ufficio stampa dei Comitati territoriale e regionale dell'ente di promozione sportiva Uisp.