Il Pisa Book Festival ha chiuso i battenti della quindicesima edizione con un pienone di visitatori di tutte le età, attirati dalle novità sugli stand dei 160 editori indipendenti, dai laboratori di scrittura e disegno e dagli incontri con gli autori.
Bagno di folla per Paolo Cognetti, vincitore del premio Strega, intervistato dalla direttrice del PBF Lucia Della Porta, nella sala Pacinotti, e gran successo per il debutto da scrittore di Alberto Rollo, per 24 anni direttore editoriale di Feltrinelli e che nel suo romanzo d’esordio, Un’educazione milanese (Manni editore), ha dipinto un delicato affresco della sua Milano e della propria vita, affascinando il pubblico con le tinte seppiate di un’altra epoca, di un’altra Italia.
Il giallo è stato il colore dominante dell’ultima giornata. La Finlandia, il Paese ospite di questa quindicesima edizione, saluta Pisa e l’Italia regalando ai visitatori una delle sue più grandi scrittrici di successo, Minna Lindgren; la giallista, ieri pomeriggio, ha presentato la sua particolarissima trilogia noir edita da Sonzogno, che ha come protagoniste delle arzille ultranovantenni ospiti della casa di riposo “Villa del Tramonto”. Minna si spoglia subito dell’epiteto l’“L’Agatha Christie del Nord”, affibbiatole dalla critica: “E’ un’operazione di marketing – ha precisato – in cui non mi ritrovo. I miei libri sono diversi da quelli della Christie, a cominciare dall’impianto. Le mie protagoniste non sono delle Miss Marple e l’impianto stesso dei miei romanzi è diverso. Io volevo raccontare la vita e il dramma degli anziani e della loro vita quotidiana, e alla fine ho scelto come cornice quella del giallo e della casa di riposo”. Non solo analisi sociale nei romanzi della finlandese, ma anche tanta ironia: “Nel secondo romanzo della trilogia – anticipa la Lindgren – le vecchine vengono allontanate da Villa del Tramonto perché deve essere ristrutturata, e finiscono in una … casa a luci rosse”.
Attratto, spiazzato e spaventato dal ‘68 è il nuovo commissario Bordelli presentato da Marco Vichi nel suo ultimo libro Nel più bel sogno (Ediciclo Editore): “Bordelli – ha spiegato l’autore al pubblico che ha riempito le gradinate della sala Pacinotti – è affascinato ma anche molto spaventato dal ’68, un momento pieno di pregiudizi e in cui tutto è politicizzato, come nell’incontro fra lui e un giovane rivoluzionario. Nel pregiudizio di entrambi, lui è il poliziotto fascista, l’altro il ragazzo che tira le molotov. Da questo episodio, Bordelli capisce che se vuole sopravvivere in quel mondo che sta cambiando, deve adattarsi. E così si incuriosisce e trova la via per salvarsi”. Bordelli è anche un seduttore: “Attratto dalle donne e dalle minigonne che iniziano a fare la loro comparsa”.
L’ultima giornata si è chiusa con una simpatica incursione nel mondo della scienza e della cucina. Luisanna Messeri, la vulcanica stella del “Club delle cuoche” e della “Prova del cuoco”, erede della tradizione di Pellegrino Artusi, ha chiacchierato e a Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna e fisiologo vegetale che dedica le sue ricerche anche al rapporto fra il mondo vegetale e l’alimentazione. La Messeri ha presentato Le 111 ricette italiane che devi saper cucinare (EmonsLibri), soffermandosi con Perata e la giornalista Candida Virgone su vari temi di rilievo. “Il cibo continua ad essere un privilegio incredibile, e a fronte di un mare di sprechi c’è tanta gente che muore di fame”, ha detto il rettore della Sant’Anna. E ancora, in tema di salute e scienza: “La chimica è ovunque, l’agricoltura di una volta era più basata sull’ambiente, ma si mangiava peggio, tanto che non tutti avevano da mangiare in maniera equilibrata ed era un fiorire di malattie metaboliche”. Secondo Perata, il chilometro zero “è una cosa ottima, ma attenzione a farne un mito. Non si può rinunciare alla frutta in inverno, anche se è fuori stagione e proviene da un Paese estero, perché aiuta a mantenere una dieta equilibrata”. E poi, a sorpresa, spezza una lancia in favore dell’olio di palma: “Sembra quasi che ogni tanto abbiamo bisogno di un nemico. Un claim che vince sempre è “senza”. Diciamo invece che troppo olio di palma fa male e che è bene avere misura”.
Presente da cinque anni al PBF, ha salutato questa quindicesima edizione la Casa Corsica di Albiana, che nei tre giorni del salone ha offerto al pubblico tanti apprezzati assaggi culturali dell’isola. Dopo il grande successo di Pulifunie Corse, il concerto nella Cattedrale di Pisa di sabato sera, ieri l’incontro di approfondimento moderato da Marco Cini (Unversità di Pisa), e che ha visto Joseph Martinetti (Università di Pisa), Tommaso Luzzati (Università di Pisa), Alga Foschi (Polo di Logistica Livorno) e David Burgalassi (Università di Pisa) confrontarsi su legami ed economia fra Toscana e Corsica. Bernard Biancarelli, direttore editoriale di Albiana spiega: “Si tratta di un progetto che, con la cura di Marco Cini, sfocerà in una pubblicazione. Quello di oggi – ha detto ancora Biancarelli – è un atelier in fieri, un incontro fra esperti di settori strategici, su temi economici: quello dei trasporti, ad esempio è un nodo strategico, ma anche l’ambiente e il turismo sostenibile. Tutti problemi che accomunano la Toscana e la Corsica”