Il minimo comune denominatore della 26/ma edizione di Pisa Jazz Rebirth è senza dubbio la versatilità degli artisti che la animano, ed è su questa linea artistica che si innesta la partecipazione di Mark Guiliana, batterista americano acclamato dal New York Times come “musicista intorno al quale si è formato un culto di ammirazione” portato avanti sia dagli appassionati che dai suoi colleghi, che salirà sul palco del Giardino Scotto di Pisa (Lungarno Fibonacci 2) martedì 11 luglio, ore 21.30 per un’unica data toscana nell’ambito del festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti e il contributo di Fondazione Pisa, Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Pisa. Capace di ispirare le creazioni di band iconiche come i Pearl Jam così come di lasciare la propria impronta su “Blackstar”, ultimo album realizzato dal genio di David Bowie, è difficile racchiudere in una singola etichetta la formula musicale assolutamente peculiare di Guiliana, composta da sperimentazioni elettroniche, suggestioni rock ed echi hiphop che si alternano alle lezioni di giganti del passato come Elvin Jones ed Art Blakey. Il concerto, oltre a Guiliana alla batteria, vedrà Jason Rigby al sax, Shai Maestro al pianoforte e Orlando Le Fleming al basso (biglietti su TicketOne, info su www.pisajazz.it).
Musicista e compositore superstar, Mark Guiliana possiede spirito avventuroso, una tavolozza eclettica e il dono dell’invenzione spontanea in una gamma sconcertante di stili. Egualmente virtuosistico suonando jazz, rock o musica elettronica, è diventato un collaboratore chiave di musicisti del calibro di St. Vincent, Matt Cameron, Brad Mehldau, Meshell Ndegeocello, Matisyahu. È proprio l’amore per il grunge, il rock alternativo proveniente dalla città di Seattle che dominò i primi anni ’90, ad aver inizialmente influenzato un adolescente Guiliana, che cita fra i primi amori Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden. Contemporaneamente allo studio dei grandi del passato e all’amore per il rock abrasivo di provincia, Guiliana sviluppa un interesse per l’elettronica, in particolare per due dei maestri del genere: Squarepusher ed il celeberrimo Aphex Twin. Fondamentale nei suoi ascolti sarà anche J Dilla, tra i produttori più significativi del rap americano. Il risultato di questa moltitudine di influenze è un sound personale di difficile catalogazione, che si sviluppa in direzioni multiformi ed in collaborazioni eterogenee: da sottolineare, fra le tante, quella con Brad Mehldau, anche lui fra i protagonisti di questa edizione di Pisa Jazz Rebirth.
Pisa Jazz si svolge sotto la direzione artistica di Francesco Mariotti, con il contributo della Fondazione Pisa, del Ministero della Cultura, della Regione Toscana e del Comune di Pisa. Il festival si realizza grazie alla preziosa collaborazione di molte realtà del territorio come Palazzo Blu, l’Ente Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, l’Opera della Primaziale Pisana, Arno Vivo, Toscana Produzione Musica, l’associazione studentesca Isola del Jazz e l’Associazione Culturale Sarda Grazia Deledda – Pisa. Pisa Jazz opera nel circuito nazionale dell’Associazione I-Jazz e in quello europeo di Europe Jazz Network.