A ottanta anni di distanza dal conferimento del Premio Nobel per la Fisica a Enrico Fermi, ma anche dal suo addio all’Italia e dal suo definitivo trasferimento negli Stati Uniti d’America, l’Università di Pisa celebra lo scienziato italiano con un convegno in programma lunedì 10 dicembre, nell’Aula Magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci (area ex Marzotto). Oltre a ricordare l’enorme portata, non soltanto scientifica, dei risultati teorici e sperimentali ottenuti dallo studioso, il convegno “Enrico Fermi. 80 anni dal Nobel” traccerà i percorsi e i processi che portarono a quei risultati, calandosi nel clima culturale degli anni Trenta del XX secolo.
L’iniziativa, promossa dal Centro Pontecorvo del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e raccolta con entusiasmo dal comitato locale dell’Associazione Italiana Studenti di Fisica (AISF), propone infatti una rivisitazione di quel periodo e una rilettura dei documenti più significativi ad esso collegati. Questi documenti sono stati raccolti in un fascicolo che sarà distribuito ai partecipanti durante la giornata.
Il convegno si apre alle 14.30 con i saluti istituzionali ed è articolato in due parti: la prima sessione, presieduta dal professor Vincenzo Cavasinni, prevede gli interventi di Laura Elisa Marcucci, “La fisica nucleare dal 1909 al 1934”; Luciano Maiani, “Il Nobel a Enrico Fermi e la sua eredità”; Paolo Rossi, “L’impatto delle Leggi razziali nella vicenda di Enrico Fermi”. Dopo una pausa, il convegno prosegue con una seconda parte presieduta dal professor Paolo Rossi e gli interventi di Giuseppe Fidecaro (in collegamento dal CERN), “Un ricordo personale di Enrico Fermi” e degli studenti della AISF, “Testimonianze di oggi e di ieri”. Le conclusioni, previste alle ore 18.50, sono affidate al professor Vincenzo Cavasinni.