Un Festival pensato per l’educazione al civismo e alla partecipazione attiva. Torna infatti dal 4 al 6 maggio, dopo un’edizione zero l’anno scorso, il FESTIVAL CIVIC, organizzato dall’associazione Civic con la collaborazione del Comune di Pisa, e con il patrocinio della Regione Toscana e dell’Università di Pisa.
Le tre giornate del festival avranno come filo conduttore il tema dei linguaggi, con l’obiettivo di far conoscere ai ragazzi delle scuole medie e ai bambini delle elementari come esistano molteplici linguaggi capaci di interpretare la realtà e produrre senso per sé e per gli altri. Dalla tecnologia ai libri, dal linguaggio dei social a quello artistico, dalla fotografia al racconto di viaggio sarà possibile scoprire attraverso laboratori, proiezioni ed installazioni come le diverse modalità di linguaggio siano fortemente connesse e servano a creare una rete fra il mondo, il cittadino e le istituzioni.
Il Festival Civic nasce proprio con l’obiettivo di promuovere e diffondere il senso profondo del vivere sociale e dell’educazione al civismo come risorsa per capire e comprendere la società al fine di incentivare comportamenti e pratiche virtuose da parte dei cittadini, delle famiglie, dei bambini e delle bambine e degli studenti, dando il via e favorendo un percorso di partecipazione alla vita nella comunità e delle sue Istituzioni, anche attraverso l’apertura di dialogo con le Pubbliche Amministrazioni.
Ci sarà quindi Civic e la scuola, percorso dedicato alla scuola primaria durante il quale i bambini saranno accompagnati in diverse tappe ad incontrare figure significative della vita sociale del nostro paese (dagli organizzatori del progetto della biblioteca di Lampedusa alla Polizia Municipale passando per GreenPeace e la Costituzione); ci saranno laboratori specifici dedicati ai nidi e alle scuole dell’infanzia, che partecipano anche con una mostra prodotta dai bambini che verrà esposta agli Arsenali Repubblicani; incontri più specificamente rivolti alle scuole medie con i laboratori artistici tenuti dalle esperte del Palazzo delle Esposizioni di Roma; ci saranno incontri e laboratori sulla street-art per i ragazzi delle superiori e mostre fotografiche e poi laboratori filosofici, sulla costruzione del pensiero critico e molti altri ancora.
Il programma prevede iniziative ed attività rivolte non solo agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado ma alla cittadinanza tutta.
“La mia idea – afferma Laura Sirotti, ideatrice e direttrice scientifica del Festival – nasce da un vissuto personale e dalla voglia di dare nuovo impulso a parole come condivisione, gentilezza, partecipazione, solidarietà. Da lì, facendo rete con altre persone – donne – che come me hanno fin dall’inizio creduto in un progetto come questo, abbiamo pensato di rivolgere lo sguardo alle giovani generazioni, le prime a dover essere sensibilizzate su queste tematiche; alla scuola, che ha il compito di favorire la partecipazione attiva e il protagonismo di bambini ed adolescenti; e alle Istituzioni, che devono favorire il dialogo e lo scambio in un’ottica di integrazione e rispetto dei principi democratici su cui si basa la convivenza civile. Civic è la realtà che abbiamo fortemente voluto creare per fare prima di tutto incontrare questi diversi soggetti e farli poi parlare e conoscere. Siamo molto orgogliose del programma che abbiamo costruito, vi aspettiamo dal 4 al 6 maggio a Pisa.”
“ Fin da subito ci è sembrata un’ idea perfettamente in linea con le nostre iniziative – ha detto l’assessora Marilù Chiofalo – un’idea che nasce dall’esigenza di fare uscire dai confini delle categorie più coinvolte, ovvero genitori e insegnanti, il tema della cultura dell’educazione. Tutta la comunità deve infatti essere coinvolta nel contribuire al successo educativo e formativo di ciascuno: chi ha responsabilità sia politiche che tecniche di amministrazione o di governo, chi insegna o educa, studenti, genitori, ma anche adulti che non vivono direttamente il sistema educativo e scolastico ma che contribuiscono a determinare le risorse necessarie al suo funzionamento. Il festival ci offre una occasione per sentirsi comunità e comprendere quanto – come dice un proverbio africano – per educare un/a bambino/a ci voglia l’intero villaggio.”