Siamo un po’ fuori mano, ma per gli appassionati d’opera non c’è distanza che tenga. Parte venerdì la stagione numero 63 del Festival Puccini, unico nel suo genere. La location è storicamente legata al maestro dell’opera tardo ottocentesca, che la elesse come luogo dell’anima e vi si trasferì a partire dal 1891. Qui Puccini compose quasi tutte le sue opere, mentre trascorreva serenamente le sue giornate alternando momenti di solitudine a serate mondane con amici e colleghi nella grande villa che si fece costruire, tutt’oggi uno dei punti di maggiore interesse del paese.
La stagione pucciniana si apre sulle note di Turandot, l’opera composta da tre atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Puccini e successivamente completata da Franco Alfano, uno dei suoi allievi.
Nel programma figura poi la messa in scena di altre quattro opere del maestro toscano: Tosca, Madama Butterfly e La Rondine di cui si celebrano i cento anni dalla prima messa in scena. Per questa occasione all’opera – raramente rappresentata a teatro – sarà dedicata una produzione nuova di zecca, con la regia di Plamen Kartaloff. Nuova produzione anche per Turandot, la cui regia sarà affidata all’esordiente Alfonso Signorini. Il nuovo allestimento di Turandot è una coproduzione Fondazione Festival Pucciniano e Nausica Opera International per conto di State Opera House di Georgia.
Altro nome di spicco di questa edizione è Enrico Vanzina. Il celebre figlio di Steno e fratello di Carlo, presenta per il secondo anno la sua versione di Tosca, con cui ha debuttato nel mondo della lirica nel 2016.
Il 18 agosto sarà la volta delle masse artistiche e dei solisti del China National opera House di Pechino, che dopo il grande successo di Turandot del 2015, tornerà a Torre del Lago con un suo bellissimo allestimento di Madama Butterfly e che porterà dalla capitale cinese, 190 persone impegnate nella messa in scena che veleggia già verso un più che probabile sold out. Da Mosca, per la prima volta in Italia, saranno al Festival il 29 e 30 agosto i complessi e i solisti di Novaya Opera, in totale 220 artisti tra orchestra, coro, cantanti e tecnici per chiudere con la Bohème e Traviata l’ “Omaggio alla Francia”, Paese al quale la Fondazione ha voluto intitolare la sua 63° edizione, in forza degli intensi rapporti che il maestro Puccini ebbe con le fonti letterarie francesi.
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