Ci sono diversi motivi per i quali i nerazzurri hanno sprecato una grossa occasione di allungare in classifica, inutile girarci intorno. Così come ci sono alcune attenuanti. Cerchiamo di analizzare a mente fredda quanto avvenuto ieri, mantenendo la necessaria lucidità.

NON AVER SFRUTTATO LA SUPERIORITA’ – Non aver segnato giocando per 88 minuti più gli 8 di recupero tra il primo e il secondo tempo, in superiorità numerica, è un delitto. La squadra di Inzaghi, per stessa ammissione dell’allenatore, è parsa in difficoltà nel trovare spazi e creare occasioni. Tornano alla mente le parole dello stesso tecnico, che nelle prime giornate di campionato aveva parlato proprio, guardando al futuro, di questo tipo di situazioni, con squadre più chiuse e una necessità maggiore di fare palleggio. Per la prima volta in tutto il campionato infatti i nerazzurri hanno chiuso con il 68% di possesso palla, il dato più alto della stagione, ma ciò non si è tradotto in gol. Rimembranze di Aquilanesimo, per fare una battuta? Si può leggere anche in positivo, perché gare come questa, come dice bene lo stesso Inzaghi, potranno servire di lezione per il futuro.

CI SONO ANCHE GLI AVVERSARI – Non va sottovalutata la ‘settimana della fame’ che ha trascorso il Frosinone, letteralmente con il coltello tra i denti per tutti e novanta i minuti. Lo scossone in panchina ha avuto effetto con l’esonero di Vivarini e l’approdo di Greco, ma anche i colleghi giornalisti ciociari hanno parlato di una squadra profondamente trasformata. E’ sicuramente servito il ritiro di Castel di Sangro e il divieto di usare il cellulare per i calciatori, se non di sera. Ecco perché, anche se in inferiorità, il Frosinone visto ieri merita rispetto. Ci sono anche gli avversari e, questa volta, il Pisa si è ritrovato di fronte una squadra di fronte a una rivoluzione. Fa parte del gioco e, in ogni caso, non si sta parlando di una sconfitta, ma pur sempre di un pareggio in casa di una squadra retrocessa dalla Serie A e che alla vigila del campionato era accreditata per la vittoria finale.

IL SASSUOLO INCOMBE – Ciò che fa più paura e il ritorno prepotente del Sassuolo, che ha segnato 13 gol nelle ultime 3 partite, rosicchiando un paio di punticini al Pisa. Se mi avete ascoltato su Punto Radio o a Finestra sull’Arena, il mio pronostico è che i neroverdi, prima di Natale, effettueranno il sorpasso in classifica. Poi quel che succederà si vedrà, con gennaio che potrebbe diventare anche difficile per il Sassuolo, con alcuni giocatori che sembrano essere sul piede di partenza. Sarebbe però un gravissimo errore se il Pisa facesse la corsa ad una squadra che nell’ultimo decennio ha sempre giocato ad alti livelli in Serie A con un parco giocatori, specialmente in attacco, da fare invidia anche a mezza serie superiore. Il Pisa può e deve misurarsi con Spezia e Cremonese, tenendo ben vicina la distanza dal terzo e dal quinto posto, per promozione diretta e migliori posizioni possibili di piazzamento playoff. Il peso deve restare su chi ha troppo da perdere se non dovesse andare su.

NON SI PUO’ VINCERE SEMPRE – Bisogna evitare quindi il ‘dramma’, tutto pisano, di pensare che ‘il giochino sia finito’. Ormai società, calciatori, giornalisti e tifosi dovrebbero tutti avere ben chiaro che tipo di campionato è questo, alla sesta stagione in Serie B. Un torneo che non risparmia nessuno, nel quale la retrocessione è sempre dietro l’angolo, nel quale squadre neopromosse spesso si prendono la scena, con distacchi risicati e aperto ad ogni risultato. Finora il Pisa sta mostrando grande continuità e non si saprà dove porterà. L’importante è mantenere la barra dritta, consapevoli che arriveranno anche momenti duri. Quando arriveranno sia dentro la società, sia fuori, sarà necessario gestirli. Con lucidità. Criticando, per la stampa, pur sempre mantenendo lucidità sul percorso fatto. Evitando attacchi d’ansia dentro la squadra o nei vertici societari e, soprattutto, evitare panico immotivato anche nel tifo. Le condizioni ci sono tutte per far bene e per aver capito come gestire questo campionato da parte di tutti. Ora basta metterlo in pratica, fiduciosi sull’operato della squadra e della società che, fino ad oggi, per il lavoro svolto, stanno meritando di averla da parte di tutti.

Commenti

Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018