Dopo una stagione incolore, impalpabile e con un continuo ricorso alla giustificazione, al ‘problema mentale’, divenuto quasi una novella dello stento, il Pisa si riscopre bellissimo. La strada non sarà facile ed è ancora lunga, ma le premesse ci sono tutte. Inzaghi ha ribaltato la mentalità di questi giocatori che adesso corrono e sono affamati come cani rabbiosi.

BYE BYE POSSESSO PALLA – Salutate il possesso palla, salutate tutto quello che l’anno scorso non ha funzionato. Dimenticatevi il ‘bel gioco forzato’, la moda del momento di una costruzione dal basso che ha procurato soltanto traumi, ma ricordatevi anche le parole di chi ha canzonato questa squadra, come il tecnico del Parma Pecchia che, in conferenza stampa, dopo la sfida contro la neopromossa in Serie A, dichiarò che “il Pisa fa possesso palla solo nella propria metà campo”. Una mazzata, ma verissima. Quel possesso palla, fine a sé stesso, produceva a volta il 70%, in rarissimi casi l’80% delle statistiche, mentre quest’anno è cambiato tutto. A stento si arriva al 30% del possesso palla, nella media tra le gare con il Palermo e lo Spezia, mentre l’efficacia del gioco ne guadagna.

LA FAME – Dal contropiede al pressing, passando per le verticalizzazioni, la compattezza della squadra, un muro dal punto di vista difensivo. Tutte parole che sembravano ormai bandite dall’Arena Garibaldi, ma che oggi tornano presenti. Questo Pisa arrembante è ancora agli albori e deve continuare a dimostrare sul campo le promesse e le premesse fatte. La fame è quella che contraddistingue questo gruppo, capace di pressare fin dal primo possesso e di metterci una forza d’animo che lo scorso anno, diciamoci la verità, non era quasi mai emersa. Il manifesto di gioco è emerso soprattutto nella seconda rete segnata col Palermo, quando Bonfanti ha finalizzato in soli due, massimo tre passaggi (con tanti saluti ad Antonio Toma) un contropiede letale.

CONCRETEZZA E ‘VECCHIO’ GRUPPO – Il Pisa si scopre insomma concreto. Lascia il gioco agli avversari, si adatta agli stessi e poi li punisce, sfruttando le debolezze altrui. Grande merito dell’allenatore è quello di aver puntato sul gruppo storico. Si è presentato sostenendo quanto la squadra, a suo dire, fosse già forte l’anno precedente e sta aiutando questi giocatori a credere in sé stessi, senza ergersi sopra un piedistallo, ma mettendosi allo stesso piano degli stessi calciatori. Non un maestro, ma un compagno aggiunto. Non a caso lo stesso Inzaghi si è concesso, qualche settimana fa, un lapsus, che dice molto: “Sono felice della prestazione dei miei compagni… scusate intendevo dire dei miei ragazzi”.

SERIE POSITIVA – Adesso manca l’ultimo tassello prima dell’ultimo salto di qualità. Se il Pisa riuscirà a gestire anche i buoni momenti, non adagiandosi sugli allori, riuscendo a innestare anche serie positive, un miraggio degli ultimi anni, allora questo ‘prologo’ della filosofia inzaghiana potrà dirsi completo e la squadra potrà porsi allo stesso livello delle favorite.

CHI BEN COMINCIA – Diciamoci la verità… Il Palermo è ultimo a zero punti, la Sampdoria e il Frosinone ne hanno fatto a stento uno, la Cremonese ha vinto e ha perso, non entusiasmando, la Salernitana sembra un flipper. La squadra più concreta, insieme al Pisa, è sembrata il Sassuolo. Se i nerazzurri riusciranno a fare 9-10 punti prima della pausa di settembre, mentre le altre squadre favorite continueranno il momento no, sarà stata messa benzina per un buon 70% di possibilità di partecipare ai playoff, come minimo. E non dico altro.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018