Allegria, spensieratezza e la voglia di creare un progetto a lungo termine. Inzaghi e il Pisa si sono inseguiti per anni e alla fine si sono trovati. A Bormio la nota più lieta sembra essere proprio il nuovo allenatore, con la sua carica di positività che sta ricompattando un ambiente, dopo due anni un po’ anonimi di risultati.
“La mia nuova famiglia”, l’ha definita Pippo Inzaghi in questi giorni, con un selfie di gruppo con lo staff, ripetuto poi in serata il giorno della presentazione della prima maglia con il gruppo dei giocatori. Un entusiasmo più che comprensibile, dopo essersi scottato nelle sue ultime esperienze con Reggina e Brescia, ma anche Salernitana e la voglia di affrontare un progetto serio. “Sono una persona di poche parole e tanti fatti. Speriamo di essere degni di tanto affetto – ha dichiarato l’allenatore -. Pisa ha una tifoseria che sta sempre vicina alla squadra e noi speriamo di avere un’Arena sempre piena. Per il resto sognare non costa nulla”. Tra selfie alla Torre di Pisa, entusiasmo con i tifosi, una grande presa sulla gente e anche la voglia di condividere le proprie emozioni, Inzaghi ha già conquistato i cuori di molti supporter, facendo più di quanto è stato fatto in 12 mesi a livello ‘comunicativo’ e di calore umano da chi lo ha preceduto. Il tecnico si sente a sua volta parte del gruppo squadra, tanto da essere anche incappato nel proverbiale lapsus, quando si è riferito ai suoi giocatori come “i miei compagni”, salvo poi correggersi. Il manifesto di Inzaghi, che ha spazzato via in un colpo “l’aquilanesimo” resta però la frase pronunciata nella conferenza stampa di presentazione: “Un allenatore deve trovare il vestito giusto per i giocatori che ha. Dobbiamo riconquistare i tifosi”. Le buone premesse ci sono, ora la rosa va integrata con calciatori forti.