Se c’è un giocatore che è stato sacrificato più di tutti nel corso dello scorso campionato, questo è stato Stefano Moreo. Schierato per un intero girone da Alberto Aquilani in un ruolo non suo, quello della punta centrale, un po’ per ostinazione, un po’ per necessità, il girone d’andata del numero 32 nerazzurro fu un totale disastro con numeri e prestazioni impietose, che gli sono valse molte critiche. Moreo si riscattò in parte nella seconda parte del torneo, ma non è bastato. Con Inzaghi ora si aprono nuove prospettive per l’attaccante.
LA STAGIONE DI MOREO – Tanta generosità, ma poca concretezza. Si può riassumere così la carriera di Moreo, ma soprattutto l’ultima stagione del calciatore nerazzurro. Una sola rete in 17 presenze nel corso del girone d’andata, le corse da trottola impazzita e un’allergia a rimanere punta centrale, dov’era stato schierato da mister Aquilani. I problemi dell’attacco nerazzurro sono nati dagli infortuni di Gliozzi e Torregrossa, oltre all’età avanzata di Masucci, con una carenza di punte che costrinse Moreo ad essere sacrificato punta centrale. Può svariare su tutto il fronte offensivo, specialmente sulla trequarti o in esterna, ma fare la punta non è nelle sue corde. Nel girone di ritorno ha fatto anche panchina, per poi essere rimesso in mischia, a volte dietro a Bonfanti, talvolta ancora punta, segnando altre tre reti. Una stagione non sufficiente comunque, come quella di molti giocatori.
INZAGHI, PERCHE’ SI? – Al di là delle 10 reti segnate in lega pro nel 2016-17 con la maglia del Venezia e l’exploit dei 10 gol con la maglia del Brescia nel 2021-22, Moreo non è mai stato un attaccante molto prolifico, non andando quasi mai in doppia cifra. Proprio la stagione 2021-22 rappresenta il record di reti segnate per il giocatore che, con il tecnico ex Milan, Reggina e Brescia si è trovato in fortissima sintonia. La scelta di Inzaghi potrebbe quindi giovare enormemente al calciatore che gode già della grande stima della società nerazzurra.