Il tecnico nerazzurro, dopo quasi 50 giorni, torna a parlare in conferenza stampa dalla sala stampa Passaponti dell’Arena Garibaldi alla vigilia di Pisa-Ternana. Di seguito le sue dichiarazioni.
Ben ritrovato dopo 48 giorni. Quali sono le sue sensazioni su questo silenzio? Il presidente ha parlato di proteggere squadra e staff? Come avete vissuto questo periodo?
Ci siamo adeguati a ciò che non dipendeva da noi. Mi era stato imposto dalla società, le motivazioni le conoscete. Ha detto quelle che erano le sue idee e i suoi dubbi. Il modo e il linguaggio che sa usare ha fatto sì di poter andare a togliere qualsiasi dubbio. Abbiamo lavorato come abbiamo sempre fatto. Una conferenza stampa in meno o in più non cambia il mio lavoro.
Domani partita importante con la Ternana, qual è la condizione della squadra e di Bonfanti?
Ci approcciamo a giocare una partita che ha un significato importante. Ci siamo passati già diverse volte. Mi auguro che i calciatori abbiano la consapevolezza di fare qualcosa di importante. Dobbiamo dare tutti qualcosa in più e a volte anche il 99% non è bastato. Non rimanere in dieci, avere attenzione sugli ultimi minuti. Oltre a fare la prestazione, ci vorrà quel qualcosa in più per non ripetere certi errori. Bonfanti ha un problemino al muscolo e domani non sarà a disposizione. Sapevamo che dovevamo gestirlo. Non c’è niente di grave e ci auguriamo di vederla per la prossima. De Vitis rientra.
Come è cambiato il Pisa in questi 48 giorni?
Il Pisa è sempre stato quello, è cresciuto in tante cose e nel riconoscimento di tante cose che andiamo a chiedere. Spesso questi episodi ci hanno ammazzato. Nonostante questo ho visto una squadra che ha dato tutto e ha un cuore grande.
Lei disse, testuali parole, in sala stampa che “I fischi non ci devono spaventare, piuttosto diventino uno stimolo” ed “essere messi in discussione fa parte del gioco per un allenatore”. Lei è d’accordo, da uomo di calcio di così lunga esperienza, col concetto che fischi e critiche destabilizzino la squadra?
Ci sono dei distinguo. Posso capire tutti e sicuramente abbiamo modi di ragionare diversi. Non ci fa ovviamente piacere avere fischi prima della partita.
Se lei spiegasse il suo calcio oggi, cosa direbbe?
L’importante è che i calciatori lo capiscano. L’importante è che arrivino prestazioni concrete. Per me l’importante è che siano i calciatori averle chiare. Abbiamo bisogno dei risultati, il focus dev’essere questo. I calciatori lo hanno capito e i risultati, solo i risultati, possono aiutarci a farlo capire agli altri.
Due vittorie consecutive mancano da un anno. Pesa sui giocatori?
Il lavoro oggi è stato sulla consapevolezza. Abbiamo lavorato su questo aspetto, ma come abbiamo sempre fatto. Abbiamo lavorato allo stesso modo, dobbiamo continuare a credere a quello che facciamo. Aumentiamo l’attenzione, anche io ho fatto degli errori. Noi siamo pronti e dipende solo da noi.
L’ambiente in casa e in trasferta sono totalmente diversi. Il feeling con l’Arena non si è mai trovato.
Messaggi ne abbiamo lanciati tanti, dobbiamo essere noi a lanciare i messaggi. L’unica medicina è cercare di dare il massimo. Tutto il resto non mi interessa.
Nell’ultimo periodo ha optato per un 3-5-2 che ha valorizzato Barbieri ed Esteves. D’Alessandro lo vedi anche dietro le punte?
Io credo che lui sia un esterno, molto forte, che ci è mancato molto. Può giocare a destra e sinistra, allo stesso modo. Lo vedo più lì.
Nelle ultime giornate alcuni gol sono arrivati da barbieri, Canestrelli e Caracciolo.
Lo vedo come un gol molto positivo.
Dove guarda il Pisa alla luce dei risultati?
Continuate a guardare dietro.
Come sono cambiate le gerarchie in porta?
E’ stata una scelta che mi ha portato a pensarci molto. Nicolas è uno dei migliori portieri della Serie B e uno dei migliori secondi, Loria. C’era un periodo in cui non stava bene, ma era arrivato saturo. Ho ritenuto giusto alleggerirlo sapendo che abbiamo un secondo portiere affidabile. Nicolas si sta ancora allenando.
Il Pisa è una cooperativa del gol da 18 giocatori diversi. Come interpreta questo dato?
Per noi è un dato bellissimo. Tutti partecipano e danno il loro contributo. Cercheremo di fare segnare ancora chi non ha segnato.