Riceviamo e pubblichiamo :
“NON SI REPRIME UN IDEALE DI LIBERTA’, VICINI AGLI STUDENTI CHE HANNO MANIFESTATO”
“La giornata di sabato non poteva che iniziare con il pensiero rivolto all’episodio avvenuto, Venerdì mattina, di fronte al Liceo Artistico Russoli. Il resto è passato in secondo piano. Immagini che hanno fatto rabbrividire e indignare l’Italia intera. Una violenza inaudita e gratuita verso ragazzi poco più che bambini… perché di adolescenti si parla.
Purtroppo, da quando a Pisa si è insediato il nuovo questore, avevamo il sentore che qualcosa del genere potesse accadere. Troppi i segnali di allarme che si annusavano nell’aria. A partire dalla gestione dell’ordine pubblico all’Arena Garibaldi con uno stadio militarizzato da plotoni di celere che monitoravano l’afflusso di noi spettatori in tenuta antisommossa. Con caschi, scudi e manganelli pronti all’uso. Ma di questo ne abbiamo già parlato in svariati nostri comunicati. Poi gli episodi avvenuti la notte di capodanno, a molti ignoti, dove sempre in Piazza dei Cavalieri squadre di polizia stavano a “difesa” di un concerto in tenuta antisommossa, a “fronteggiare” ragazzi poco più che maggiorenni. Ma la violenza vista nei video contro gli studenti ha veramente toccato il fondo. Oltre una decina quelli che sono dovuti ricorrere alle cure mediche su poco più di un centinaio di manifestanti. Oltre alle manganellate le immagini mostrano ragazzini presi e scaraventati a terra, immobilizzati faccia al suolo con le mani dietro la schiena. Pisa non ha mai avuto bisogno di personaggi simili per mantenere l’ordine pubblico. E non è che prima dell’insediamento del questore di adesso ci fosse “sovversione” in città, tanto da giustificare il cambio di rotta. Sarà forse grazie allo spirito che ci è stato tramandato ma Pisa è sempre stata una città libera. Libera di esprimersi e di manifestare, sempre nel rispetto reciproco, ovunque e sotto qualsiasi forma si sia reputato opportuno. E soprattutto quando gli avvenimenti sono stati avversi, NON SI È MAI PIEGATA. E’ sempre stata una città che ha saputo ribellarsi. Una città che non rimane in silenzio e che ha sempre fatto sentire la propria voce, nelle scuole, nelle Università, nelle piazze, allo stadio.
Pisa anche in questi giorni ha dato un segnale forte. Si è riunita facendo quadrato. Oltre alle manifestazioni partecipatissime, senza aver avuto nemmeno il tempo necessario di pubblicizzarle, Pisa è stata invasa da comunicati di solidarietà e messaggi di sdegno da parte di molti.
E’ per tutto questo che sabato, dopo aver esposto uno striscione per la squadra, non tanto di vicinanza alla stessa ma volendo dire anche a loro che in determinate occasioni è giusto fermarci, ci siamo ritrovati sotto la Curva per muoverci autonomamente e senza vessilli nerazzurri (perché non c’era niente da festeggiare) verso i luoghi “simbolo” dove far sentire la nostra voce e soprattutto denunciare il fallimento dell’operato del questore. Un questore che a Pisa non si è dimostrato in grado di gestire l’ordine pubblico. E mentre camminavamo le uniche bandiere che sventolavano erano quelle palestinesi, per la volontà di portare anche noi in piazza il pensiero che ha spinto i ragazzi a manifestare Venerdì mattina. Tematica che è sempre stata condivisa dalla Curva Nord, anche in tempi meno sospetti.
Abbiamo quindi raggiunto la questura e abbiamo gridato il nostro sdegno lasciando uno striscione che è la sintesi del pensiero di una città: “Via il questore…Pisa non ti vuole”. Poi passando davanti alla prefettura siamo giunti in piazza XX Settembre. E’ qui che, oltre al medesimo striscione lasciato in questura, ne abbiamo esposto un altro, ricordando le parole dette da Ziello e Ceccardi. Due voci fuori dal coro che, sfruttando la posizione, hanno cercato di travisare quello che è successo. Ma stavolta , fortunatamente, ci sono video inequivocabili che smentiscono le loro “teorie”. “ZIELLO E CECCARDI IGNOBILI BUGIARDI… PISA NON E’ LA VOSTRA CITTA'” .
Infine, non potevamo che passare davanti al luogo dei fatti. In via Curtatone Montanara. Ci siamo fermati davanti al Liceo artistico per far sentire la nostra vicinanza agli studenti aggrediti, sia quelli di Pisa che di Firenze. NON SI REPRIME UN IDEALE DI LIBERTA’, VICINI AGLI STUDENTI CHE HANNO MANIFESTATO è la frase dello striscione che abbiamo lasciato attaccato alla cancellata del Liceo.
In tutto questo contesto è stato “strano” girare per le vie cittadine senza incontrare neppure una pattuglia della Polizia. Strano non vedere uno stadio militarizzato come accadeva fino a poche domeniche fa. E crediamo che Sabato, a Pisa, non sia successo niente di grave…. Come a dimostrare che il clima repressivo usato in questi mesi è più una “mentalità” che una necessità.
Curva Nord”