Diversi sono gli episodi che hanno condizionato il match tra Cosenza e Pisa mal gestiti da arbitro e var. Vediamoli insieme.
Al 43′ Bonacina ammonisce per la seconda volta Calabresi. Espulsione giusta perché il giocatore era entrato col piede a martello su Florenzi. La polemica nasce al 45′ quando Praszelik, anch’esso già ammonito, ripete lo stesso fallo su Marin interrompendo la ripartenza. L’arbitro però decide di non ammonirlo, scatenando la rabbia della panchina. Decisione sbagliata.
Nel secondo tempo viene prima assegnato e poi revocato il calcio di rigore su tocco di mano di Gyamfi, dopo il cambio di direzione in area di rigore da parte di Barbieri. Bonacina opta per il rigore, ma il var incide in maniera diversa. Secondo regolamento però, rigori come questo vengono assegnati quando un braccio è posizionato in modo innaturale, senza influire sul movimento del corpo. In questo caso invece l’avversario era già in scivolata ed era impossibilitato, secondo il var, a togliere il braccio. Una regola dubbia e interpretabile, ma la scelta è dipesa su questo fattore e, formalmente, corretta.
C’era invece un rigore per il Cosenza per il contatto tra Touré e Frabotta. Il calciotore del Pisa arriva da dietro e travolge il difensore dei padroni di casa.
L’ultimo caso invece è il fallo per lo scontro di Gyamfi su Valoti. Il numero 27 del Pisa entra in scivolata e prende il pallone, per poi essere colpito dall’avversario. Entrambi i giocatori vengono poi sostituiti per infortunio, ma dalla conseguente azione nasce il gol di Tutino