Riceviamo e pubblichiamo.
“Vergognosa. Non ci sono altri aggettivi per descrivere la situazione che anche questo sabato ci siamo trovati a dover gestire davanti ai cancelli dell’Arena Garibaldi. Gli ultimi tifosi sono entrati alla mezz’ora del primo tempo, dopo momenti di tensione che hanno coinvolto tantissime persone e che non sono degenerati soltanto per il nostro senso di responsabilità. Da subito si sono formate file lunghissime fuori della Curva Nord, ai lati di un plotone di Celere schierato con caschi indossati e manganelli alla mano. La tattica di oggi è stata far entrare le persone a piccoli gruppi dal prefiltraggio tenendo la fila immobile ad ingrossarsi mentre chi era passato al di là si intruppava lo stesso ai tornelli. Un’aria di provocazione e prevaricazione: sembrava di essere lì per rubare qualcosa ma sono solo persone che, titolo d’ingresso alla mano, vogliono entrare nel loro stadio a vedere la partita. Nessuna considerazione per i possibili pericoli della calca, o per l’orario di inizio, o per la presenza di famiglie. Nulla. Scene simili le abbiamo viste soltanto, in trasferta, nelle partite a rischio. Ma qui siamo a casa nostra, in una situazione di tranquillità assoluta, e ricordiamo che sono anni che a Pisa non è mai successo niente. Tutto questo casino per cosa? Gli steward non contano più nulla, come entrare in Curva Nord è diventata una questione della polizia di stato. Perché? Contro quali fantasmi sono schierate le forze dell’ordine? Le persone hanno l’abbonamento in mano. C’è l’intenzione da parte di qualcuno a risolvere la situazione, o peggiorerà ancora? Perché per adesso sta peggiorando mentre la situazione dell’Arena è tornata a quella di inizio anno, (con la gradinata riaperta). Non ci dimentichiamo certo che tutto questo deriva dallo stadio che è una vergogna, dai biglietti che non ci sono, dal fatto che sono presenti solo due blocchi di tornelli per far entrare 3000 persone; sì, è tutto vero, ma la priorità adesso è rispettare i tifosi e chi viene alla partita e non esporre le persone alla presenza di questi reparti di agenti in assetto antisommossa che si chiamano tra loro, raddoppiano, poi si spostano, poi chiudono, poi aprono, in una situazione di pericolo che non ha motivo di essere. Non ci saremmo mai aspettati di arrivare a questo punto, vogliamo soluzioni e risposte immediate sicuramente prima della prossima partita anche perché il rischio non è la nostra decisione di non entrare, ma quella di tantissimi tifosi di non presentarsi neppure.
E non vogliamo neppure essere i soli, come gruppi organizzati, a denunciare questa situazione. A farci portavoce, in pratica, della totalità della tifoseria. Dobbiamo farci sentire tutti, a partire dai singoli per finire alle famiglie che hanno speso un patrimonio per passare il fine settimana a vedere la propria squadra del cuore.
Invitiamo quindi tutti quelli che hanno vissuto, nelle ultime 4 partite, questa situazionea farsi sentire verso chi ci ha venduto un “prodotto” ( perchè oramai è così che intendono il “nuovo calcio”: un prodotto). Telefoniamo in sede, utilizziamo la mail. Ne arrivano tante per iniziative e scontistica…facciamo sentire anche noi il nostro malcontento, quello di tutta una tifoseria altrimenti sembra sia un problema dei gruppi organizzati che, anzi, proprio per non alzare il livello di tensione, hanno scelto di entrare per ultimi e di far passare per prime tutte le altre persone.
Si è superato il limite, e di molto.”
Curva Nord