Dalla sala stampa “Renzo Passaponti” dell’Arena Garibaldi il tecnico nerazzurro Alberto Aquilani anticipa i temi della sfida di domani pomeriggio contro il Cittadella. Di seguito le sue dichiarazioni.

Come sono rientrati i calciatori delle nazionali e com’è andato il lavoro in queste due settimane?

Ho visto voglia e consapevolezza, attitudine corretta per affrontare il break delle nazionali nella maniera giusta. I ragazzi rientrati sono arrivati in momenti diversi ma stanno tutti bene fisicamente. Oggi Mlakar e Nagy faranno il primo allenamento.

Gliozzi, Arena e Vignato sono tornati a disposizione. Come stanno?

Gliozzi è rientrato dopo un lunghissimo stop, ma non ha ancora la condizione. Ha fatica ancora da fare davanti a sé. Lui sa che, prima di arrivare a una buona condizione, ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma si sta allenando, fa fatica e vuole recuperare il tempo perso nel minor tempo possibile. Sono contento di rivederlo. Arena è rientrato anche se ha fatto poco e Vignato sta bene, sta gestendo un piccolo problema.

L’avversario di turno è il Cittadella, un avversario per tutti.

Domani abbiamo il Cittadella e il focus è su questo. Siamo consapevoli che affronteremo una squadra tosta, si identifica in Serie B come una delle squadre più complicate con le quali giocare, ha una filosofia ben precisa. Abbiamo preparato la partita e cercheremo di mettere in campo tutto ciò che fa parte del nostro processo di lavoro, cercando di vedere i miglioramenti necessari per fare una grande partita. Sappiamo che dobbiamo vincere, ma vogliamo fare una grande partita.

Partita che capita in un momento strategico, di ritorno dalla sosta e in casa. Può cambiare il corso degli eventi questa partita?

Sì, ma coi sé e coi ma non andiamo da nessuna parte. Dobbiamo capire che con le chiacchiere andiamo poco lontano. Il nostro focus è quello di una gara di campionato complicata, difficile, ma abbiamo tutte le qualità per poter fare una partita molto importante. Tutto quello che c’è dietro per me non conta niente, conta l’attitudine e la fame.

Sono trascorsi due mesi dall’inizio del campionato. C’è la consapevolezza di un nuovo inizio?

“Per me il campionato del Pisa è iniziato quando è iniziato. Siamo alla nona partita e abbiamo una gara da recuperare. Dobbiamo tenere presente l’esperienza di ciò che è accaduto nelle partite precedenti. Non dobbiamo dire che inizia un nuovo campionato, dobbiamo portare cose migliori e nuove. Sono discorsi che contano poco. La mia idea è che domani ci sarà un’altra partita, ci sono state cose negative e positive, ma oggi manca la vittoria in casa e l’entusiasmo derivato dal risultato, soprattutto dalla vittoria interna. Per raggiungere questo risultato bisogna lavorare bene e il focus è sul lavoro. Dobbiamo essere pronti a cambiare anche quando la partita va in una direzione diversa da quella che ci aspettavamo”.

Rivedremo la difesa a tre?

Sì, è un’opzione così come la difesa a quattro. Vedremo chi avremo a disposizione e poi decideremo.

D’Alessandro invece come sta?

D’Alessandro ha fatto la risonanza ieri e si trova a metà percorso. Dimostra una voglia matta di recuperare e ha l’attitudine giusta per rimettersi in pista. Ci vuole il tempo necessario perché è un infortunio delicato.

Come ha vissuto questa sosta?

La tranquillità me la danno i giocatori. Se vedo i giocatori consapevoli questo mi restituisce energia e fiducia. Questo è un percorso lungo sperando che i puntini si allineino e che ci diano grosse soddisfazioni perché ci teniamo tanto. Vivo di partite ed emozioni e senza l’agitazione non si può fare questo lavoro.

Dopo un’altra sosta a che punto si trovano i giocatori sulla comprensione del suo stile?

Li vedo applicati nella maniera totale per affrontare un percorso, ovvero un processo tecnico e mentale. Non è che noi chiediamo chissà cosa. E’ semplicemente mentalità. Nel calcio il risultato conta e questo restituisce l’energia in più e in meno.

Nagy non è entrato nei meccanismi o ci sono altri tipi di problemi? 

Se un giocatore è un pezzo così importante di una nazionale prima in classifica nel proprio girone va fatta una riflessione. Nonostante l’abbia fatto giocare poco si è sempre allenato bene. L’ultima partita ero in dubbio di farlo giocare perché era molto motivato. Ho fatto delle scelte perché abbiamo tanti giocatori importanti in mezzo al campo. A volte scelgo bene e a volte scelgo male, ciò che posso dire è che nessuno ha messo fuori Nagy.

Piccinini invece sta trovando tanto spazio ultimamente. 

Non doveva far parte di questa rosa, doveva andare via. Poi ha iniziato ad allenarsi bene, ad andare forte e a far vedere che non era l’ultimo come poteva essere all’interno di questa lista. Questo ci fa capire che nel calcio che aver fame conta. Quando ci siamo resi conto che ci dava garanzie l’abbiamo fatto giocare. E’ una bella storia perché lo prendo come esempio. Nessuno chiude la porta a nessuno, i nomi contano fino a un certo punto. Si è meritato un posto da titolare in partite molto delicate.

Valuta ancora l’allenamento aperto?

Si può fare, ma il problema è dove. A San Piero non si può entrare, potrebbe essere un problema di logistica da quello che so. Però esserci utile, questa piazza ci trasmette emozioni e stimola chiunque faccia parte della squadra. Cercheremo di trovare una soluzione.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018