Appuntamento a teatro con Tragicomica, lo spettacolo a sette voci che chiude il primo anno della scuola di teatro dell’attore e comico Ubaldo Pantani. Lo show, scritto e diretto da Pantani in collaborazione con Valerio Acampora e prodotto dall’Arsenale dell’arte comica, andrà in scena mercoledì 31 maggio, alle 21,30, nello spazio dell’Arsenale Sammartino di Pisa. A seguire, l’after show di Pantani.
Sette corti teatrali uniti da una dose non comune di sfrontatezza, coraggio e feroce autoironia. Sette storie che raccontano ognuna uno spaccato di vita tragicomica: dalla riflessione sulla vita del lavoratore turnista alla condivisione dei piaceri della pensione, dall’apologia del cantante innamorato alla guerra combattuta contro gli attacchi di panico.
Terza replica per il primo spettacolo de L’Arsenale dell’arte comica, nato dall’incontro tra lo storico cineclub Arsenale di Pisa e Ubaldo Pantani, residente da anni nel capoluogo pisano. Il progetto mira alla costituzione di una scuola di alta formazione per attori e autori che intendono cimentarsi con il linguaggio tragicomico, in teatro, al cinema, in tv e sul web. Grazie a un esercizio ripetuto e costante, la scuola, in questo primo anno di attività, ha aiutato gli allievi a individuare un proprio percorso artistico, l’orizzonte temporale di sviluppo e il metodo di ricerca delle modalità per attuarlo. La scuola vuole sviluppare un laboratorio di idee e di progetti che si possano concretizzare in produzioni teatrali e cinematografiche da promuovere sul mercato.
“Sono molto contento – dichiara Ubaldo Pantani – resisto alla tentazione di usare la frase stereotipata “Prima di tutto volevo complimentarmi con i ragazzi, …” citando uno degli allenatori che imito, ma non è facile. Perché il primo ringraziamento per questo primo anno della scuola va proprio a loro. Tanto hanno fatto, tanto si sono messi in gioco che l’altra sera mentre mangiavamo un boccone prima dello spettacolo tutti insieme, ci siamo detti “e come si fa a raccontarlo a quelli che si iscriveranno?”. Credo che il miglior modo sia quello di farlo sul campo, replicando lo spettacolo, facendo conoscere il nostro lavoro al pubblico, cofrontandosi, provando, sbagliando, sperimentando, sempre divertendosi. Il miglior regalo che a me e a Valerio Acampora, lo sceneggiatore e docente che mi ha accompagnato in questa avventura, i ragazzi ce lo fanno quando ci dicono che non vedono l’ora di risalire sul palco per migliorare quel pezzo, quel passaggio, quella battuta”.
Lo spirito della scuola, spiega il regista, è quello di tirare fuori la passione che ognuno dei partecipanti ha per il proprio progetto e non fargli vedere l’ora di condividerlo con il pubblico.
“Dunque – l’invito di Pantani – mercoledì 31 vi aspettiamo per l’ultima data di maggio, poi speriamo di farlo in altre date estive, con un pensiero già alla prossima stagione che stiamo già progettando. Il ringraziamento finale è per l’Arsenale, un posto fatto di persone belle che ci hanno fatto e sentire subito a casa”.
Le 7 voci di Tragicomica
Ismail Ndiaye: “WE ARE FAMILY” “Ciao a tutti. Io sono Ismail e sono italiano, con babbo africano, mamma normale e nonna fascista”. Inizia così il monologo di Ismail Ndiaye, ventenne cresciuto in una famiglia che definisce, col sorriso, “una vera gabbia di matti”, tra gelati, riso macinato in polvere, una psichiatra per casa e una nonna nostalgica.
Leonardo Barachini: “L’ILIADE’” (leggio) Leonardo Barachini ci narra le gesta dell’Iliade, un capolavoro immortale, facendoci scoprire quanto siano senza tempo i meccanismi e le dinamiche umane. E quanti risvolti comici nasconda ogni tragedia più cupa.
Filippo D’Andrea: “POLEMIKOS” Filippo è polemico per scelta del destino. Che gli ha riservato la beffa di doversi prendere cura degli altri. I suoi “altri” sono soprattutto i suoi clienti. Una vita a contatto con gli ospiti del suo albergo, con la maledizione di farli sentire sempre e comunque a casa. Ma non è mai facile.
Simone Antonelli: “UN PERSONAGGIO CARISMATICO” Cosa c’entrano una raspa per i piedi, un siero per allungare le ciglia e… Napoleone? Dobbiamo chiederlo a Simone, un venditore farmaceutico con passato da attore. Un passato che ritorna. Come i personaggi che hanno fatto la Storia, che ha avuto il piacere e l’onore di conoscere. Con i quali però non è andato tutto come previsto.
Marco Cavazza: “6-2-10” Cosa vuol dire fare il turnista? Lavorare, vivere, dormire e regolare l’intestino in base ad orari sballati. Marco Cavazza ci parla dei delitti che potrebbe compiere ogni mattina e delle pene del lavoratore turnista tra sonno, impossibilità di organizzare una vita “normale” e Capodanni alternativi. Un modo di lavorare che tuttavia nasconde insospettabili lati positivi.
Stefano Giolli: “ATTACCHI DI POIROT” “Le ricordo tutte quelle puntate: L’avventura della cuoca di Clapham, Nido di Vespe, La serie infernale, L’assassinio di Roger Ackroyd e ovviamente… l’Orient Express”. Stefano Giolli racconta la sua lotta combattuta contro gli attacchi di panico in un monologo potente e liberatorio e di una verità struggente.
Andrea Prestianni: “SONO COME SONO” Andrea Prestianni, cantante di professione, racconta la sua vita da musicista divisa tra cantieri, amplificatori, serate in locali “difficili”, la famiglia Bacci e un cavallo da piazzare.
Ubaldo Pantani
Ubaldo Pantani è un attore comico e imitatore. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Pisa con una tesi in Metodologie e Tecniche della Ricerca Sociale sulle applicazioni del linguaggio comico nell’apprendimento. Allievo di Giorgio Albertazzi al Laboratorio d´Arti Sceniche di Volterra, interpreta inizialmente ruoli drammatici con il Teatro Sant’Andrea di Pisa. In tv ha partecipato a numerosi programmi comici Rai (Macao, Convenscion, Parla con me, Glob, QuelliCheIlCalcio), Mediaset (il ciclo Mai dire… con la Gialappa’s Band) e LA7 (Assolo, Fratelli e sorelle d’Italia), principalmente con il ruolo di comico imitatore proponendo personaggi di grande successo. Al cinema è stato diretto da Giovanni Veronesi, Luca Miniero e Fausto Brizzi. Appassionato di storia, conduce dal 2014 gli speciali per RaiDue per il Giorno della Memoria. Uno di questi, dedicato a Gino Bartali, è diventato uno spettacolo teatrale.