Con il pareggio dell’Arena Garibaldi contro il Parma i nerazzurri proseguono la loro marcia verso la guarigione. La prima vera striscia positiva della stagione, per come è partita la squadra, deve quindi essere vista in maniera positiva. Non potevano essere risolti tutti i problemi con il successo corsaro di Perugia, ma servirà tempo e pazienza.
IL PAREGGIO – Spiccano alcuni dati importanti dalla sfida di nervi dell’Arena Garibaldi. Riconoscendo la superiorità dell’avversario, più pronto rispetto ai nerazzurri per una quantità di motivi, è importante la maniera in cui la squadra di D’Angelo ha affrontato la situazione. A tratti il Parma ha costretto i nerazzurri nella propria metà campo, ma a differenza delle prime gare il Pisa non si è mai abbattuto e ha fatto anche una gara di sacrificio. Sì, il Parma ha avuto più volte l’opportunità di far male i nerazzurri, ma anche la squadra di D’Angelo ha fatto lo stesso, avendo le occasioni più ghiotte della partita.
ASPETTANDO CHI E’ IN RITARDO – Quattro punti in due partite, così diversi, ma così importanti. Non è servito per uscire dalla zona retrocessione, ma serve per fare morale e guardare avanti con fiducia. Adesso serve aspettare i “ritardatari”. Come alcuni calciatori stranieri che stanno inserendosi lentamente nei meccanismi, ad esempio Esteves, ieri capace di svariare addirittura in tre ruoli diversi, da mezzala, da terzino destro e sinistro. Come Morutan, che ieri è apparso molto più in palla anche dal punto di vista tattico oltre che tecnico. Come anche i recuperi di Torregrossa e Masucci, non tattici ma fisici, soprattutto per il numero 10 che serve come il pane a questo gruppo, sia dal punto di vista del gioco, sia per quanto concerne il suo carisma all’interno dello spogliatoio.
DOVE ARRIVARE – Dove potrà arrivare questo Pisa? Se i nerazzurri puntano a salvarsi, i numeri sono dalla loro parte. Facendo un confronto con la scorsa stagione ed eliminando le prime 6 giornate dello scorso campionato, basterebbe seguire la media punti dalla settima giornata fino alla trentottesima per ottenere 51 punti. Se il Pisa è più forte della scorsa stagione e, cammin facendo, lo dimostrerà, non ci saranno difficoltà ad arrivare a quel punto. Se invece si potrà puntare a qualcosa di più allora solo il tempo lo dirà, ma non dipenderà neanche del tutto dalla squadra di D’Angelo. L’imperativo categorico però è quello di mantenersi realisti e puntare, adesso, solo e soltanto a uscire dalla zona retrocessione.
TATTICA – D’Angelo ha mostrato ieri, ancora una volta, un aspetto importante, come l’abilità a passare da un modulo all’altro in fase di possesso e non possesso palla. E’ diventato chiaro soprattutto nella ripresa (ma era già evidente nel primo tempo), quando i nerazzurri hanno intervallato il 4-3-3 al 3-4-3. Il “modulo fluido” di D’Angelo è stato una delle chiavi del successo del tecnico fino alla scorsa stagione compresa e può tornare ad esserlo. La strada per la guarigione passa anche da qui.