Dopo l’ennesima vittoria in uno scontro diretto, conquistata da grande squadra, adesso i nerazzurri non possono più nascondersi. La squadra di D’Angelo è prepotentemente entrata nel novero delle favorite alla vittoria. Partito per puntare ai playoff, ora il Pisa può sognare davvero.
PISA AMMAZZAGRANDI – Quando batti Monza, Reggina, Brescia, Benevento e Lecce, conquistando meritatamente ciascuno di questi scontri diretti, non può capitare per caso. Il Pisa è diventato una meravigliosa macchina perfetta che ha dimostrato di avere una solidità difensiva invidiabile. Dal successo contro la corazzata Monza, ottenuto dominando sul piano del gioco, passando per una vittoria autorevole contro la Reggina e un successo corsaro a Brescia, senza possibilità di appello per gli avversari, i nerazzurri hanno anche battuto in casa il Benevento e il Lecce, con due successi in cui la tattica e il gruppo hanno prevalso su tutto il resto, anche in momenti di difficoltà, quando la sfortuna, le espulsioni o gli infortuni sembravano aver messo i bastoni tra le ruote dei nerazzurri.
UNA DIFESA GRANITICA – L’anno scorso la difesa del Pisa era il vero punto debole di questa squadra. Troppi gol subiti, alcuni calciatori che ormai non erano più all’altezza della situazione, un errore di valutazione a inizio campionato sul portiere e una serie di sconfitte anche pesanti che, a fine stagione, hanno pesato nell’economia di una posizione di classifica positiva sul piano della salvezza, ma negativa se comparata all’anno precedente. Quest’estate la dirigenza ha pensato di intervenire riformando il reparto e creando un’alchimia senza precedenti. Da Nicolas a Beruatto, passando per Leverbe o Hermannsson, ma anche i due punti fermi Birindelli e Caracciolo, unici superstiti di un reparto rivoltato come un calzino. Adesso lì dietro non passa nessuno.
GLADIATORI E NUOVI EROI – La foto di Marius Marin dopo la gara, oltre a dirci che Hjulmand ieri andava espulso, restituisce anche l’immagine potente di un giocatore che rappresenta un gruppo in grado di stringere i denti a discapito delle difficoltà. Lo stop di Mastinu a causa della febbre aveva messo in crisi i piani del tecnico, che ha potuto contare sui suoi senatori e su un Marin che è rimasto in campo lottando nonostante una ferita vistosa dopo un colpo proibito. La prestazione di Livieri, passato dalla vittoria contro il Livorno conquistando la salvezza con la Pro Sesto a un palcoscenico che guarda alla Serie A, è significativa perché arrivata anche grazie a un gruppo che lo ha messo in condizione di stare tranquillo. E poi c’è Tano, sempre Tano, fortissimamente Tano. Quando il Pisa ha bisogno di lui, questo ragazzo di ormai oltre 37 primavere è sempre presente e forse andrebbe anche clonato.
D’ANGELO SUPERSTAR – Ancora una volta, dopo aver imbrigliato il Monza, non aver fatto capire nulla a Inzaghi a Brescia, aver valorizzato i suoi ragazzi col Benevento, D’Angelo ha vinto il duello tattico con Baroni contro il Lecce, che non ha potuto far altro che constatare in conferenza stampa che il Pisa, per le sue qualità, è riuscito a interpretare al meglio la sfida di ieri. I nerazzurri si sono avventati come un falco con precisione e spietato cinismo sui punti deboli dei giallorossi e adesso è ancora più chiaro che la vera superstar del Pisa è D’Angelo e la società fa bene a tenerselo stretto. Per la corsa alla Serie A c’è anche la squadra nerazzurra.