Lunedì 8 novembre alle ore 17 nell’Auditorium dell’Opera della Primaziale Pisana si terrà la proiezione del film-documentario Gli occhi di Dante. Visioni della Divina Commedia, scritto e diretto da Adolfo Conti. Il documentario è dedicato alla memoria del professor Marco Santagata, scomparso un anno fa, storico della letteratura e tra i massimi studiosi di Dante. La proiezione del documentario sarà introdotta dal regista e da un ricordo di Santagata del professor Marco Collareta.
Gli occhi di Dante è un viaggio attraverso i luoghi, i ricordi, le opere d’arte, le donne e gli uomini evocati dal poeta. Un viaggio composto da un prologo e tre capitoli che propongono allo spettatore di collegare le cantiche della Divina Commedia a tre momenti del suo esilio: 1307 Inferno, 1310 Purgatorio, 1321 Paradiso.
Nel Prologo e Inferno sono rievocati i primi anni di esilio, quando Dante cerca di rientrare a Firenze con la forza delle armi: i soggiorni presso le famiglie nobili arroccate in montagna o dominanti le città della Romagna e del Veneto. La visione dell’Inferno dipinto da Giotto a Padova, il ricordo del battesimo della fede a Firenze e di quello delle armi a Campaldino e poi due momenti della Commedia quando la violenza estrema e brutale viene scatenata contro chi ama e tradisce: Paolo e Francesca e Ugolino della Gherardesca.
Purgatorio. La discesa di Enrico VII in Italia e il fallimento della sua missione politica segnano la fine delle speranze di Dante di rientrare a Firenze. Per Dante è il momento di fare un bilancio della vita trascorsa e di dare nuovo senso al proprio poema. L’espiazione del Purgatorio diventa interrogazione sull’importanza del proprio agire nel tempo e nello spazio dell’esistenza. Ecco allora la rievocazione dell’incontro con Oderisi da Gubbio e il confronto con l’arte di Giovanni Pisano nel Duomo di Pisa. Ma il vero discrimine Dante lo affronta nell’incontro con Beatrice: per salvarsi deve definitivamente abbandonare ogni vincolo con il mondo terreno.
Paradiso. Dante è arrivato all’ultima parte del suo poema: la più difficile perché deve descrivere ciò che non può essere descritto. Fuori dal tempo e dallo spazio il suo corpo si trasforma e si muove come un raggio di luce che penetra nell’acqua mentre i beati si muovono attorno a lui come faville di un fuoco, polvere che danza in un raggio di sole, come fiume incandescente. L’incontro con la Trinità è l’ultima rivelazione: di fronte all’Universo racchiuso in un punto solo di luce, ogni parola, ogni visione perde di senso e gli occhi di Dante possono finalmente aprirsi sull’Infinito.
Adolfo Conti è autore e regista di documentari, laureato in Storia della Critica d’Arte. Dopo una lunga esperienza come aiuto regista in RAI, dal 1998 al 2004 lavora come regista per RAI TRE e RAI DUE, realizzando numerosi programmi televisivi e documentari e ottenendo diversi riconoscimenti in festival internazionali. Dal 2004 collabora con Doc Art come autore e regista e nel 2008 ne diviene socio e co-amministratore.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Richiesta certificazione verde COVID-19.
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