Una fabbrica delle idee nella natura: la Tenuta di San Rossore guarda al futuro e mira a diventare luogo di sperimentazione avanzata del rapporto tra uomo e ambiente, un laboratorio vivente.
Dopo essere stata prima proprietà reale e poi presidenziale, la tenuta negli anni si è gradualmente aperta alla cittadinanza. Con il Masterplan elaborato dallo studio di architettura internazionale Carlo Ratti Associati e Italo Rota, San Rossore si candida ad entrare nel novero dei più importati ed innovativi parchi europei e mondiali, coniugando turismo sostenibile, agricoltura biologica all’avanguardia, arte, mobilità sostenibile, partecipazione. Il masterplan presenta una serie di visioni per il Parco di San Rossore: alcune attuabili nel breve termine, altre proiettate nel futuro.
«Il masterplan sviluppato per il Parco di San Rossore ci dà modo di sperimentare in uno degli ambiti di prova più importanti per il futuro dei nostri territori, in Italia e non solo: ovvero le nuove forme di convergenza tra mondo naturale e mondo artificiale. Abbiamo ipotizzato un intervento basato su due princìpi: da un lato l’affermazione di una comunità agricola votata all’innovazione, dall’altro la scelta di incentivare l’arrivo di nuovi visitatori lavorando sull’accessibilità lungo i bordi, lasciando il cuore del Parco nel suo stato naturale e incontaminato. San Rossore può diventare un luogo unico in Italia e in Europa, un luogo capace di soddisfare sia il bisogno di innovazione, sia l’innata attrazione dell’uomo verso la natura, quella che il biologo di Harvard Edward O. Wilson ha chiamato “biofilia”, e che è assolutamente centrale per il nostro benessere in un mondo sempre più urbanizzato» spiegano gli architetti dello studio Carlo Ratti Associati.
«Accessibilità ciclabile e sulle vie d’acqua, fruizione e partecipazione, nuove destinazioni d’uso con la creazione di poli agricoli, ambientali e turistici: il Masterplan delinea un’idea di Tenuta che mette insieme vivibilità e rispetto della natura, immagina il futuro che si può costruire già a partire da oggi» dichiara il presidente dell’Ente Parco Giovanni Maffei Cardellini. Non parliamo solo di un libro dei sogni: «alcuni di questi progetti si possono iniziare a costruire fin da subito – continua il direttore Riccardo Gaddi – anzi per la Villa del Gombo i lavori sono già in corso, così come siamo già all’opera per attivare la ‘Comunità agricola 4.0’». «Il nostro Parco dovrà saper espandere le proprie azioni oltre i confini geografici per farle diventare esperienze paradigmatiche per un nuovo, possibile e praticabile modello di sviluppo. Il Masterplan va esattamente in questa direzione – conclude il vicepresidente Maurizio Bandecchi – I Parchi possono assumere un ruolo guida, integrando la conservazione delle biodiversità con obiettivi di sviluppo sostenibile e di trasformazione culturale e tecnologica. Su questi temi che coinvolgono le migliori energie a livello mondiale, la Toscana può diventare un modello da seguire: il Masterplan rappresenta le prospettive per il nostro futuro, in coerenza con lo spirito, le idee e le necessità ed urgenze del nostro tempo».
La visione del Masterplan
Vivere e scoprire San Rossore – La Tenuta deve mantenere il gradiente di permeabilità e accessibilità decrescente dalla città verso il mare. La direttrice tra Sterpaia e Cascine Nuove, con i servizi che offre, rappresenta un grande parco pubblico a poca distanza dalla città, percorribile in tutta la sua enorme ampiezza. Spostandosi verso il mare si trova il cuore di San Rossore, visitabile da gruppi ristretti con guida ambientale con un’accessibilità variabile a seconda della stagione per rispettare la flora e la fauna. Per orientare il visitatore nel Parco si lavorerà ad una segnaletica unitaria e coordinata, che ne uniformi materiali, forme e colori, arricchendo l’esperienza di orientamento attraverso l’integrazione del servizio digitale esistente con dati in tempo reale. Per la promozione enogastronomica sarà definito il nuovo marchio ombrello del Parco, per raccogliere e rappresentare i prodotti di eccellenza, un certificato di qualità dei prodotti DOC del Parco. L’ippodromo, attivo con le corse dall’autunno alla primavera, d’estate può diventare il cinema all’aperto più grande d’Italia.
Nuovi poli per l’agricoltura partecipata, residenze artistiche, studentato nella natura, retreat aziendali, punto vendita di prodotti biologici locali – San Rossore possiede un patrimonio immobiliare costituito sia da strutture attive sia da edifici in disuso immersi nella natura e con un grande potenziale di riattivazione e riutilizzo. In particolare le aree nord e sud della Tenuta potrebbero divenire la sede per la ‘Comunità Agricola 4.0’ dove cittadini e turisti potranno sperimentare un’interazione attiva tramite l’agricoltura, integrando le attività dell’azienda agricola del Parco. Un primo progetto pilota trova la sede ideale in prossimità di Piaggerta sfruttando gli edificati esistenti, attualmente in disuso e che necessitano di interventi leggeri per essere riattivati e che potranno ospitare 15-30 persone, mentre le strutture nell’area di Sterpaia già funzionanti (hotel, ostello, ristorante e sala convegni) possono ospitare programmi a tempo determinato come workshop e seminari sui temi della nuova agricoltura. Il Boschetto, nella zona sud di San Rossore e sede dell’allevamento di cavalli e dromedari, può diventare un altro polo di ospitalità temporanea. In una fase avanzata la Palazzina, grande edificio inutilizzato da decenni che necessita di interventi importanti, sarà destinata a diventare il polo centrale della ‘Comunità agricola 4.0’. Villa del Gombo, attualmente già in restauro, potrà essere utilizzata oltre che per le visite guidate e per eventi speciali, come sede per retreat aziendali immersi nel parco. Cascine Nuove potrebbe cambiare gradualmente destinazione e diventare uno studentato nella natura, un innovativo villaggio per gli studenti dell’Università di Pisa, mentre nell’immediato gli spazi del complesso potranno ospitare un punto vendita di beni alimentari biologici a km zero. Villa Giraffa ed il Centro Giacomini, potrebbero essere, dopo interventi di ristrutturazione leggeri, sede ideale per residenze artistiche: un’attività che può integrare tecnologie digitali coinvolgendo creativi e scienziati per la creazione di prodotti artistici o di design che abbiano come ispirazione la natura: installazioni di scultura vegetale, landart e strutture effimere attrattive e al servizio del pubblico.
Accessibilità e mobilità sostenibile – San Rossore rappresenta già una destinazione per la mobilità lenta e sostenibile ed ha il potenziale per promuovere una nuova connessione con il territorio circostante, attraverso un cambiamento graduale del paradigma. Si deve trasformare gradualmente in una zona “car free”, riconfigurando l’accessibilità. A Cascine Vecchie potrebbe nascere un hub di interscambio con la nuova mobilità (car sharing, car sharing elettrico, bike sharing, monopattino elettrico). L’attracco sull’Arno a Cascine Nuove diventerà l’accesso principale via acqua con il battello. Da verificare alla Sterpaia la possibilità di attivare un attracco sul Serchio e un nuovo ponte a struttura leggera e in materiali naturali. L’accesso alla spiaggia del Gombo viene consentito a un numero limitato di visitatori e in orari predefiniti, inoltre di fronte alla costa, all’altezza della scogliera, potrebbero essere posizionate una serie di isole galleggianti removibili che forniscano spazi per la balneazione limitando l’utilizzo della spiaggia da parte delle imbarcazioni che sono solite ormeggiare davanti. San Rossore rappresenta l’incrocio delle ciclopiste Tirrenica e dell’Arno: promuovendo nuove connessioni ciclopedonali con la suggestione di una ciclopasseggiata integrata nella vegetazione costruita tramite tecniche di ingegneria naturalistica, si potranno fornire punti di vista inediti ed emozionanti, simbolo della trasformazione del Parco in polo attrattivo per un turismo sostenibile.
Carlo Ratti Associati è uno studio di design e innovazione con sede a Torino e filiali a New York e Londra. Legandosi alle attività di ricerca di Carlo Ratti, professore presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, lo studio sviluppa progetti sulle scale più diverse, dall’arredo alla pianificazione urbana. Tra i lavori più recenti si trovano il masterplan per MIND-Milan Innovation District sull’ex sito di Expo Milano 2015, la ristrutturazione della sede della Fondazione Agnelli a Torino, l’edificio per la ricerca scientifica VITAE a Milano che incorpora un grande vigneto urbano, il design del Padiglione Italia ad Expo Dubai 2020, un progetto di risistemazione del lungolago di Lugano. CRA è ad oggi il solo studio i cui lavori sono stati inseriti tre volte nella lista delle “Migliori invenzioni dell’anno” da parte della rivista americana TIME – rispettivamente con il Digital Water Pavilion (2007), la Copenhagen Wheel (2014) e Scribit (2019).
Italo Rota (1953, Milano) si laurea al Politecnico di Milano. Dopo aver vinto il concorso per gli spazi interni del Musée d’Orsay, alla fine degli anni Ottanta, si trasferisce a Parigi, dove firma la ristrutturazione del Museo d’Arte Moderna al Centre Pompidou, con Gae Aulenti, le sale della Scuola francese alla Cour Carré del Louvre, l’illuminazione della cattedrale Notre Dame e lungo Senna e la ristrutturazione del centro di Nantes. Tra i lavori più recenti, troviamo i Musei Civici di Reggio Emilia, la nuova Fabbrica di robot Elatech a Brembilla, il grande Teatro dei bambini in Maciachini Milano, il nuovo Padiglione laboratorio Noosphere in Triennale di Milano, i Padiglioni EXPO Milano 2015 del Kuwait, del Vino Italiano e il Padiglione Arts and Foods. Simbolici il Museo del Novecento in Piazza Duomo a Milano, la sede della Columbia University a New York, il Tempio Indù a Dolvy in India. Innumerevoli le mostre in grandi musei, le pubblicazioni, installazioni e padiglioni, tra cui il Padiglione centrale tematico per Expo Zaragoza 2008. Direttore scientifico della NABA, Nuova accademia di Belle Arti di Milano, Docente alla Shanghai Wusong International Art City Shanghai Academy of Fine Art, Advisor presso l’Università Tsinghua di Pechino, una delle più prestigiose università cinesi.