Tra fonti giornalistiche e fonti riservate, ecco il racconto di questi due giorni di voci, bocche cucite, senza conferme e smentite ufficiali, sul possibile interessamento del miliardario russo-americano Knaster per il Pisa.
22 DICEMBRE 2020 – Sebbene le prime notizie siano diventate virali solo due giorni fa, a Genova, sponda doriana, già si legava il nome di Knaster a quello del Pisa a dicembre. Dalle colonne de Il Secolo XIX infatti, erano emersi questi dettagli: “Knaster, il socio di Dinan nel gruppo Vialli nella trattativa per la Samp, starebbe dando un’occhiata ai conti del Pisa”. In quel momento però nessuno a Pisa ci aveva fatto caso, tranne pochi ‘bene informati’ che hanno tenuto le bocche cucite.
6 GENNAIO 2021 – Bisogna quindi lasciar passare le festività natalizie e il capodanno, prima che il sito calcioinpillole.com, una testata di nuova costituzione, ma protagonista di alcuni recenti scoop, aggiungesse ulteriori dettagli alla vicenda, facendola diventare in pochissimi minuti virale sul web: “Il miliardario russo Alexander Knaster sarebbe ad un passo dal Pisa. La società attualmente di Giuseppe Corrado avrebbe trovato l’accordo per la vendita del 75% delle quote del club. Fallito l’acquisto della Sampdoria, Dinan e Knaster, nel dicembre del 2019 avevano chiesto informazioni per quanto riguarda la cessione del Parma”. La Nazione e Il Tirreno, nelle loro edizioni online, in serata riferiscono di “bocche cucite in società e nessuna conferma”.
7 GENNAIO 2021 – Emergono, in realtà, numerosi altri dettagli sulla vicenda, dalle colonne dei quotidiani locali di Pisa. Due pagine dedicate da La Nazione di Pisa, che parte da 3 indizi, i più interessanti dei quali riguardano un colloquio con l’ex Gianluca Vialli, che glissa in maniera sospetta sull’argomento, e di fonti vicine alla Sampdoria, che riferiscono: “i contatti con la società doriana si sarebbero interrotti, ma si sarebbe registrato – al tempo stesso – un interesse da parte degli investitori, non tanto sull’acquisto diretto del Pisa (in quanto squadra), quanto per ciò che ruota attorno al progetto del nuovo stadio. Insomma, a Genova sono piuttosto sicuri: Knaster ha messo gli occhi sul Pisa ormai da settimane”. La società nerazzurra, senza rilasciare virgolettati, fa sapere di essere lusingata dalle voci, perché ciò vuol dire che sicuramente qualcosa di buono è stato fatto in questi anni. Proprio Giuseppe Corrado, secondo La Nazione, ma anche Il Tirreno ha fornito un indizio nei mesi scorsi: “Oggi, oltre al Credito Sportivo e Invimit – riferiva Corrado –, ci sono soggetti esterni stranieri interessati a finanziare il progetto, realtà che hanno costruito i migliori stadi del mondo, organismi internazionali si sono fatti avanti con interesse”. La suggestione più interessante però riguarda sempre Corrado e le origini ebraiche di Knaster: “a fine estate pare che il presidente abbia chiesto informazioni sui rapporti fra la città e la comunità ebraica. Knaster (un caso?) è di fede ebraica.” Il Tirreno si concentra sul restyling dell’Arena: “Di recente infatti proprio Corrado ha detto che anche investitori stranieri sono interessati al restyling dell’Arena Garibaldi”, dedicando due pagine a un approfondimento sul progetto stadio,
8 GENNAIO 2021 – L’attenzione mediatica si sposta a Londra. Dalle colonne del quotidiano nazionale Il Sole 24 Ore, il primo giornale di economia e finanzia d’Italia, lancia la bomba: “L’investimento di Knaster nel club, atteso nelle prossime due settimane, sarà a titolo personale. Rimarrà l’attuale Presidente, Giuseppe Corrado, anche lui personaggio noto nel mondo della finanza […] Knastner intende salire gradualmente rilevando le quote dei soci Ricci e Paletti, puntando sulla futura accademia e sullo stadio“. Altre due pagine di approfondimento per La Nazione, che definisce la vicenda come un intrigo e conferma che “il fondo inglese sta rimodulando il piano economico dell’Arena e fra i soci investitori c’è anche il miliardario che «punta» il Pisa” e rivela il perché i piano per lo stadio siano cambiati. Secondo La Nazione infatti, circa un anno fa è entrato un nuovo attore nell’affare stadio, “un fondo inglese, fra i tre più grandi del mondo che ha fiutato l’affare Arena e ha richiesto uno stop per scrivere insieme le carte del Pef. Questo fondo sarebbe disposto a sostituirsi (in buona parte) a Invimit e in toto sia al credito sportivo che al Comune. In definitiva per costruire lo stadio non servirà più un enorme mutuo pubblico perché vi sarà un soggetto privato pronto a mettere i soldi. E’ evidente che, di fronte a questo nuovo scenario – che poi era quello che più si auguravano Ricci e Corrado – l’operazione sia cambiata”. Sarebbe questo il motivo alla base dei ritardi sul progetto. Vi ricordate le parole di Pasquarelli, quando nel corso dell’autunno scorso disse che il progetto sarebbe stato presentato solo nel 2021? Dal Tirreno emergono proprio le parole di Pasquarelli nell’articolo: “Arrivano i russi? Di certo va avanti la pista inglese“. Come si legge infatti, “l’amministratore delegato di Yard, conferma il dialogo in corso con un gruppo di Londra interessato alla futura gestione dello stadio”. Proprio a tal proposito, da La Nazione, nell’articolo “Studenti uguale concerti Piace quest’anima giovane: Ecco la strategia che spinge il fondo inglese a investire sotto la Torre. Arena per grandi eventi, ma con una clausola del Comune per tutelare il calcio“, si legge anche questo: “nel contratto finale, fra chi costruirà lo stadio e il Comune, verrà inserita una clausola che non permetterà ai proprietari dell’Arena di escludere la squadra della città“. Infine, l’ultimo sussurro: “L’avvocato di Knaster lavora per un pisano La radiografia di uomo che ha costruito la propria fortuna da solo e il “gancio” col nostro territorio. Che cosa potrebbe portare Knaster a Pisa? Oltre che agli interessi col fondo inglese, avrebbe come «gancio» un avvocato milanese che cura tanto i suoi interessi in Italia quanto quelli di un noto imprenditore pisano.”. E domani? Ci saranno senza dubbio altre puntate.
BIBLIOGRAFIA / FONTI: Il Secolo XIX, Calcioinpillole, La Nazione, Il Tirreno, Il Sole 24 Ore, Rai